Eolie: un tour tra le isole incantate

I sentieri verdi delle Isole Eolie offrono la possibilità di una vacanza all'insegna del relax, della scoperta e della natura. La mappa delle sette isole, ognuna con i suoi pregi, come i fanghi sulfurei dell'Isola di Vulcano e la Malvasia

30/07/2014

Acque cristalline, panorami da sogno, paesaggio e natura sono solo alcune delle cose che giocano a favore di un arcipelago il cui nome evoca il Dio Eolo. Il simpatico re dei venti, raffigurato con le guance piene d’aria, avrà ricreato, con il suo prezioso intervento, un contesto dalla bellezza unica. Nella natura incontaminata e selvaggia la vacanza si dispiega in pieno relax, e allora non esiste impegno che tenga, urge fare le valigie.

Come approdare sulle isole di Eolo

Il porto principale da cui spostarsi per raggiungere le Isole intitolate a Eolo è quello di Milazzo; si può anche optare per gli aeroporti di Messina, Palermo, Reggio Calabria e Napoli da cui spostarsi, con opportuni collegamenti, in direzione dell’arcipelago, sebbene il percorso subisca un lieve aumento.
Il modo più comodo per raggiungere le Eolie è prendere il traghetto o l’aliscafo da Milazzo; c’è anche l’opzione di collegamento tra Palermo e Salina, con scalo ad Alicudi e Filicudi oppure, ancora, partire da Napoli e raggiungere Stromboli, Panarea, Salina, Lipari, Vulcano e Milazzo.
Per avere un’idea più precisa delle distanze: da Milazzo a Stromboli, in aliscafo,  si impiegano circa 40 minuti, un’ora e 20 da Milazzo per Alicudi e Stromboli. In nave ci si impiega qualche minuto in più, circa 60 da Milazzo a Vulcano, un’ora e 50 fino a Stromboli e Alicudi.
Da Messina e da Reggio Calabria verso le isole Eolie ci si può spostare con l’aliscafo, dall’aeroporto di Reggio Calabria ci sono anche i collegamenti bus. Napoli può essere un altro punto di partenza muovendosi in nave o facendo più step da Napoli a Palermo, in nave, e poi da Palermo a Milazzo in auto (220 km) e da lì imbarcarsi per le isole.
L’agognato obiettivo può essere raggiunto anche  partendo da Salerno per raggiungere Catania o Messina e di lì muoversi in auto verso Milazzo da dove, poi, imbarcarsi per le isole.
Ecco, in generale, gli aeroporti più comodi per raggiungere le Eolie: Catania, Reggio Calabria, Palermo, Trapani, Napoli, Lamezia Terme.


Leggi anche: Sarah, storia di una mamma al lavoro

Eolie on tour

Son sette le sorelle isole che compongono l’arcipelago delle Eolie: Lipari, Vulcano, Panarea, Stromboli, Salina, Alicudi e Filicudi. Sono tutte di origine vulcanica ma solo Stromboli è ancora in attività.
Le escursioni notturne, anche via mare, riservano grandi rivelazioni: rimirare i lapilli e gli effetti di luce creati dalle eruzioni. Gli appassionati di trekking troveranno sullo Stromboli il loro paradiso e risalendo il vulcano con guide specializzate potranno godere di una visuale bellissima.
La bicicletta è un altro mezzo privilegiato con il quale addentrarsi alla scoperta di meraviglie come le terme naturali dell’Isola di Vucano, i getti di vapore, il tufo, le fumarole, le spiagge di sabbia nera, i fanghi sulfurei dalle proprietà terapeutiche.

Secondo la mitologia greca il re dei venti, il Dio Eolo, avrebbe abitato questi luoghi e in particolare Lipari da cui sarebbe riuscito a prevedere le condizioni metereologiche guardando le nubi allontanarsi per l’eruzione di un vulcano, con buona probabilità lo Stromboli.

Lipari: dal Museo archeologico Eoliano al lungomare Canneto

L’arcipelago delle Isole Eolie si scopre a partire dalla sua isola maggiore, Lipari. È la città della pietra pomice, una pietra bianca e leggera che imbianca i fondali.
Sul litorale si trovano i paesini di Canneto e Acquacalda, sui monti, invece, i paesini di Pianoconte e Quattropani.
L’isola possiede molte chiese, dalla quella dell’Addolorata all’Immacolata, alla Cattedrale di San Bartolomeo; sicuramente una tappa doverosa è il Museo archeologico Eoliano, fondato nel 1950. È nel castello, posto sul promontorio quasi a dominare l’isola, che ha sede il museo tra i più importanti nel Mediterraneo dove sono conservate antiche testimonianze di civiltà.
Monte Sant’Angelo è tra i più alti dell’isola e nei suoi dintorni ci sono le Cave di Caolino, da qui ci si può addentrare lungo un sentiero per scoprire alcune zone verdi dell’isola. Lungo il corso c’è molto movimento e da via Garibaldi si aprono numerosi vicoli altamente suggestivi. Un’altra bella zona da visitare a Lipari è il lungomare della frazione “Canneto”.

Tra fenomeni naturali e fanghi sufurei di Vulcano

La bellezza dell’Isola di Vulcano, l’isola più a sud, è poesia in versi. Il ventaglio colorato è ravvivato dal giallo dello zolfo, dalla sabbia grigia, dal nero delle rocce vulcaniche. Ci sono tre crateri: Vulcanello (123 metri), il Cratere della Fossa (391 metri), il Monte Aria che è il più alto.
La scoperta di Vulcano inizia dai fantastici Faraglioni e dalla costa frastagliata i cui costoni corrono  a picco verso il mare. Il paesaggio si fregia di risorse naturali impareggiabili: le spiagge sono di sabbia nera vulcanica e, nonostante il vulcano registri la sua ultima eruzione nel 1888-1890, non ha mai cessato di dare prova della sua attività, ne sono prova fenomeni come le fumarole, i getti di vapore sulla cresta e sottomarini che, tra l’altro, permettono di godere dei fanghi sulfurei dalla funzione terapeutica. La natura che fa da sfondo è incontaminata, il paesaggio può ammutolire.

La patria della Malvasia, Salina

Nel centro dell’arcipelago c’è Salina, la seconda isola dell’arcipelago per estensione. Lo spettacolo gioca su diversi fronti: dalla vegetazione ai colori del mare, alle insenature. La baia di Pollara è la più rappresentativa, con pareti rocciose che si tuffano in mare. Proprio qui, sull’isola di Salina, sono state girate delle scene del film “Il Postino”, si può anche visitare l’ormai mitica dimora.
Salina è l’isola più fertile e ricca d’acqua dell’arcipelago, basti pensare che si coltivano uve pregiate come la “Malvasia delle Lipari” di cui Salina è patria incontrastata. Oltre ad essere identificata come l’isola della Malvasia, Salina è anche l’isola dei capperi. Selvaggia e con una rigogliosa macchia verde, di Salina sono famose la scalata del monte “Fossa delle Felci”, dalle cui altezze si aprono numerose distese verdi e si gode di un panorama completo sulle sette magiche isole Eolie; nella frazione di Lingua c’è il grande lago naturale da dove si estraeva il sale, un altro fiore all’occhiello.

Panarea, selvaggia e floreale

Delle sette sorelle isole Panarea è la più piccola. Anche quest’isola ha un fascino tutto selvaggio. A San Pietro si concentrano negozi, ristoranti, locali alla moda. Una caratteristica? Le casette bianche ravvivate dai fiori, in  perfetto stile isolano.

Un vulcano in attività, Stromboli

Rosselini vi girò “Stromboli terra di Dio”, nel lontano 1949. Il suo vulcano, 900 metri di altezza, è in perenne attività.
Il molo di Scari è un caratteristico quartiere di pescatori circondato da spiagge di sabbia nera, come altri centri abitati ci sono San Vincenzo, Piscità e Ficogrande.

I tramonti di Filicudi

Filicudi è situata a circa 24 miglia marine a ovest di Lipari. Il monte Fossa Felci è un vulcano spento che spicca imponente.
Una curiosità: la luce elettrica a Filicudi  è cosa recente; è datato al 1986 il primo impianto di generazione a gasolio. Con il turismo l’isola ha conosciuto uno sviluppo maggiore.
Il bianco delle case contrasta con i colori vivaci delle diverse piante, la varietà più diffusa è la buganvillea. Il tramonto a Filicudi è uno spettacolo reso ancor più suggestivo  dalla sagoma del faraglione.

Tra i sentieri di Alicudi a dorso dell’asino

Le case ad Alicudi sorgono sulle pendici del versante orientale dell’isola, quello che scende verso il mare. Potrebbe capitare di attraversare i sentieri e le mulattiere a dorso di asino, principale mezzo di trasporto del luogo. Da queste parti, infatti, non ci sono veicoli.
Le agavi, i fichi d’india, i capperi in fiore, gli uliveti, i vigneti, le bouganville nei vari colori e le eriche contrassegnano il paesaggio che è, a sua volta, dominato dal monte Filo dell’Arpa, un vulcano ormai spento, quasi perfettamente circolare.
Il bello è addentrarsi tra le viuzze e le scalinate in pietra lavica e farsi catturare dal luogo.

Dove soggiornare

Tra gli hotel e le strutture dove alloggiare ci sono a Lipari l’hotel Villa Meligunis, un’antica villa del XVIII secolo collocata nel pittoresco porto di Marina Corta, zona di pescatori; l’Hotel Aktea e l’Hotel Oriente nei pressi del Parco archeologico.
A soli duecento metri dal porto di Stromboli e accanto ad una spiaggia di sabbia vulcanica sorge l’Hotel Ossidiana.