Secondo figlio: come comportarsi con il primo

L'arrivo di un secondo figlio è un momento emozionante ma non privo di preoccupazioni. Come la prenderà il primogenito?

04/10/2019

L’attesa del secondo figlio ci rende felicissime e ansiose nello stesso tempo. Perché, da mamme, siamo consapevoli che certi equilibri saranno messi in discussione nuovamente e non conosciamo o, magari, temiamo le reazioni del primogenito.
La prima cosa da fare è appianare questa prima sensazione di angoscia. E poi adottare, insieme al papà, una strategia che prepari le basi per un’accettazione graduale dell’arrivo del fratellino. Con cui il primogenito dovrà dividere spazi e attenzioni. Partiamo da qualche consiglio pratico e psicologico-distensivo che vi aiuti ad alleviare questa vostra tensione seppur comprensibile.

Consigli anti-panico

La notizia di una seconda dolce attesa può essere lieta ma scombinare un po’ quell’equilibrio per il quale avete a lungo combattuto e lavorato. Dovrete, quindi, tornare a lavorare su voi stesse. Allenare la pazienza e organizzando una buona gestione del ménage familiare (che include e coinvolge anche il papà) per affrontare bene questo nuovo cambiamento che interessa la vostra famiglia.
Ecco qualche utile consiglio per gestire l’eventuale panico e distendere la tensione che potrebbe essersi palesata alla notizia del secondo figlio.

Non pretendete miracoli

Una prima regola fondamentale è che non dovete pretendere miracoli da voi stesse. Ci sarà bisogno di un periodo di normale rodaggio. Il primogenito, all’arrivo del fratellino/sorellina, sarà spaesato, geloso, capriccioso, particolarmente vivace. Mentre il neonato avrà bisogno di tranquillità, potrebbe sembrarvi complicato conciliare esigenze e ritmi così diversi, ci sarà bisogno di molta pazienza. Fate un bel respiro e non esigete che tutto sia immediatamente perfetto, ammesso che la perfezione sia di questo mondo. Meglio aspirare a una sorta di equilibrio, quello della vostra famiglia!
Vedrete che man mano vi incanalerete in una routine e sarà questa la parte più distensiva, dopo un primo periodo di assestamento.


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Ragionate per priorità

Ragionare per priorità è sempre una strategia utile per non “caricare” troppo la psiche e il programma giornaliero. Se il pavimento di casa è sporco, fate finta di non vederlo, provvederete alla sua pulizia non appena avrete tempo! Ora le priorità sono il neonato, che assorbirà numerose energie, e il fratello/sorella maggiore a cui prestare attenzione.

Godetevi il momento

Valutate una cosa importante che, in un primo momento, potreste perdere di vista. Il momento che state vivendo è unico e, per quanto disorganizzato e complicato, è anche bello e pieno di emozione. Noi consigliamo, quindi, di godervi il momento.

Fate le cose insieme

Non dimenticate la complicità del vostro partner. E se qualche volta vi rende nervose, perché sembra disattento e poco pronto a tendere una mano, fateglielo capire nel modo giusto. Fare le cose insieme vi aiuterà e li renderà parte di una nuova routine e di un equilibrio familiare che coinvolga tutte le parti.

Non fatevi sopraffare dai pensieri

Non date troppa importanza ad alcuni punti, come il fatto che certe vostre amiche siano curate e in forma come, invece, non vedete voi stesse. Noi consigliamo di dare il giusto peso a queste considerazioni. E, soprattutto, di non farvi sopraffare da pensieri quali, appunto, il fatto che le altre siano in ordine e belle e voi no. Ecco, non è una gara a chi si cura di più. Riacquisterete tempo da dedicare a voi stesse e per impugnare di nuovo un rossetto. E, se questo momento, tardasse ad arrivare non sarà certo un crimine contro l’umanità!
Badate piuttosto agli amici veri che resteranno al vostro fianco, gli altri, forse, si perderanno per strada.


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Chiedete aiuto

Non esitate a chiedere quel che pensate possa servirvi per affrontare bene questo periodo, certamente bello quanto impegnativo. Cosa vi serve? Un pasto fuori almeno una volta a settimana? Assegnare a vostro marito o al vostro compagno una mansione domestica? Ritagliare un pomeriggio tutto per voi? Se chiedete senza assumere toni polemici o da vittima riceverete molta disponibilità e aiuto, tutto cambia anche in base alla modalità con cui viene chiesto.

Come preparare il primogenito all’arrivo del fratellino o sorellina

Dopo aver dedicato uno spazio a voi, mamme e papà alle prese con la novità di un secondo figlio, proviamo a passare al piano successivo. Come aiutare il primogenito ad accogliere meglio il fratellino/sorellina?
Sicuramente sarà utile renderli partecipi nel percorso di attesa e far sentire loro di avere un ruolo importante. Potremmo, infatti, coinvolgerlo nell’acquisto e nella scelta dei vestitini e dei body per il più piccolo, nell’arredamento della cameretta e nella scelta del nome.
Dopo l’arrivo del fratellino/sorellina, mamma e papà non devono dimenticare di ritagliare del tempo esclusivo per il figlio maggiore. Che sia la lettura di una fiaba prima della nanna o un’ora al parco durante il pomeriggio.
Non solo, per aiutare il bambino nell’accettazione del fratello/sorella più piccolo possiamo insegnargli come prendersene cura.

Cose da evitare

Rivolgerci al bambino appellandolo come “grande”. Evitare i confronti, i bambini sono diversi tra loro e non possiamo pensare che con il secondogenito si replichino delle dinamiche. Né è bene sottolineare chi sia stato più o meno bravo tra i due. I giocattoli e i regali non devono sostituire le attenzioni e le cure che riserverete al primogenito.

La gelosia

Non dobbiamo considerarla negativa ma dobbiamo, piuttosto, comprendere che è naturale e normale. E che, forse, anche noi abbiamo vissuto il sentimento della gelosia nei confronti di un fratello/sorella che, con il suo arrivo, ci ha scalzato dalla nostra posizione di primo piano e di centralità. Magari non lo ricordiamo o, magari, rivivendo queste dinamiche ci ritorneranno in mente una serie di episodi della nostra infanzia. Possiamo attingere a quei ricordi e a quelle sensazioni vissute direttamente e che, oggi, sono le emozioni di gelosia che i nostri figli provano verso il nuovo arrivato. Dobbiamo puntare sui toni rassicuranti e le attenzioni. Sul racconto di storie che riguardino il nuovo arrivo e che, attraverso il coinvolgimento di bambole e peluche, siano trasmesse al nostro bambino con linguaggi familiari. In questo modo sarà anche più facile capire quali siano le sensazioni, le paure e le angosce di nostro figlio. E, nello stesso tempo, saranno utili al bambino per capire che non c’è nulla di troppo drammatico o negativo.

I capricci

Se, come normale, i vostri figli avanzano capricci e richieste ogni giorno diverse e se queste sono accompagnate da pianti e lacrimoni, non dovete assecondarli. 
Essere troppo indulgenti e comprensivi non vi aiuterà. Fissate delle regole, piuttosto, ed evitate di cadere nella trappola della negoziazione. Il messaggio che passa se cediamo ad ogni loro capriccio è che abbiamo qualcosa da farci perdonare proprio perché è arrivato il fratellino/sorellina; se li assecondiamo, infatti, non facciamo altro che convalidare la paura che i nostri figli provano di non essere abbastanza amati e considerati.

Sarà estremamente importante non far trapelare o percepire il nostro senso di colpa o la paura di non fare abbastanza per il secondo arrivato e di trascurare il primo figlio. Dovete imparare a dosare e capire se state realmente mancando in qualcosa o se quelle che nutrite sono semplici paure, normali ma superabili.

Un piccolissimo suggerimento pratico quanto utile è di avere disponibili una serie di regalini simbolici (è bene che siano “simbolici” altrimenti contraddiciamo quanto detto precedentemente) da tirar fuori quando qualcuno porta un dono al fratello più piccolo. Questo piccolo compromesso servirà a evitare che il figlio maggiore si senta escluso.