Leo Sharp, la vera storia del film The Mule
Il film The Mule di Clint Eastwood, racconta la vera storia di Leo Sharp, un anziano divenuto un corriere della droga per il cartello messicano.
Pochi sanno che il film The Mule di Clint Eastwood è ispirato alla vera storia di Leo Sharp. La pellicola parla di un uomo che ha quasi raggiunto i novant’anni e diventa un corriere della droga collaborando con il cartello messicano di Sinaloa. Tutto è iniziato nel 2014 quando Sam Dolnick rivelò una storia molto interessante al New York Times Magazine. Sul grande schermo il protagonista si chiama Earl Stone, ma in realtà a vivere le avventure del personaggio interpretato da Clint Eastwood fu Leo Sharp.
The Mule: la vera storia di Leo Sharp
Sharp nacque nel 1924 ed era originario di Michigan City, nello stato dell’Indiana, Stati Uniti. Cresciuto a Detroit, in Michigan, è un uomo misterioso e di cui si sa poco. I primi vent’anni della sua vita sono un buco nero senza riferimenti. L’unica certezza è che durante la Seconda Guerra Mondiale finì a combattere in Italia per gli Stati Uniti.
Per il suo servizio venne poi premiato con una medaglia al valore. Al termine della guerra, Sharp si sposò e in seguito si separò, non prima di essere diventato bisnonno. In più occasioni ha raccontato di essere stato anche il proprietario di una compagnia aerea che dichiarò poi bancarotta, ma non vi sono tracce che dimostrino questa affermazione.
Per un breve periodo svolse anche la professione di floricoltore, diventando molto noto fra gli appassionati per via della sua collezione di emerocallidi, dei fiori simili ai gigli. Il suo fiore più ammirato l’Ojo Poco, ideato nel 1994, divenne famosissimo, in seguito Leo Sharp registrò altre 180 varietà con colori e texture particolari. Per alcuni anni decise di vivere in Indiana, sul lago Michigan, coltivando i suoi fiori, accogliendo gli appassionati e partecipando a conferenze. La sua fattoria si ingrandì e Sharp iniziò a lavorare con alcuni floricoltori messicani nella sua fattoria.
The Mule: la carriera di Leo Sharp come corriere della droga
Sino agli anni Novanta, il protagonista di The Mule, riuscì a guadagnare grazie ai fiori. La sua vita fu sconvolta con l’arrivo di internet. I suoi guadagni si ridussero drasticamente e fu allora che Sharp iniziò a cercare un altro modo per guadagnarsi da vivere. Non è chiaro quando divenne un corriere della droga per il cartello messicano di Sinaloa, il più grande al mondo, all’epoca guidato da Joaquín Guzmán, El Chapo. Secondo alcune fonti intorno al Duemila un floricoltore messicano che lo accompagnava spesso nei suoi viaggi di lavoro gli offrì un altro modo per guadagnare. L’amico di Sharpe lo mise in contatto con il cartello e Leo iniziò la sua carriera spostando il denaro da una parte all’altra. Una volta acquistata la fiducia dei boss, iniziò a trasportare anche la cocaina.
Grazie alla sua età, Sharp risultava insospettabile ed era piuttosto affidabile, per questo lo scelsero. La sua paga? Mille dollari per ogni chilo di droga trasportata. Secondo alcuni calcoli all’inizio degli anni Duemila, Sharp trasportò mille chili di droga, passando fra il Messico e gli Stati Uniti.
The Mule: l’arresto di Leo Sharp
Il protagonista di The Mule fu scoperto a causa di un’indagine della polizia di Detroit ideata dall’agente Jeff Moore, che nel film di Clint Eastwood viene interpretato da Bradley Cooper e si chiama Colin Bates. Il cartello di Sinaloa utilizzava per i suoi traffici un corriere della droga che aveva 87 anni e veniva chiamato Tata, ossia nonno. Nel 2011, l’agente lo scoprì. Poco dopo Sharp fu arrestato mentre era alla guida del suo pick-up Lincoln sulla Interstate 94. I poliziotti della DEA (agenzia antidroga statunitense) lo pedinarono e lo fermarono con la scusa di fare un controllo.
La scena fu ripresa da una telecamera: nel video Leo scende dall’auto che appare sporca e disordinata con tanto di “cartacce, panini mezzi mangiati e vecchi giornali”. L’agente gli chiede se ha delle armi e lui risponde: “Armi? A 87 anni? Per fare cosa? Mi faccia il favore, agente”. Aggiunge poi che si sta recando da un amico, ma non sa dire dove abiti. Chiede quindi all’agente di lasciarlo andare perché si sta facendo notte, ma il poliziotto apre il baule della sua auto e ci trova 104 chilogrammi di cocaina.
Nel corso del processo a suo carico, Sharp dichiarò di essere colpevole e nel 2013 fu condannato a 3 anni di carcere. Il suo avvocato tentò di dimostrare che era affetto da demenza senile e che era stato costretto a fare da corriere della droga. La DEA però mostrò alcune fotografie che lo ritraevano in vacanza con i boss di Detroit alle Hawaii. Un anno dopo la sua incarcerazione, Leo uscì di prigione a causa di una malattia che nel 2016 lo condusse alla morte a 92 anni.
The Mule: Clint Eastwood e Leo Sharp
“A 89 anni sono arrivato al punto che posso scegliere solo i ruoli che mi piacciono davvero! – ha raccontato Clint Eastwood -. Come regista posso raccontare le storie che voglio, come attore devo aspettare il ruolo giusto, alla mia età purtroppo non ci sono molte parti interessanti e non ci sono molti sceneggiatori disposti a scrivere copioni per un anziano come me. A spingermi a recitare, forse, è anche la speranza di interpretare il ruolo che mi porterà a prendere l’Oscar come migliore attore”” Ogni ruolo è l’occasione per puntare il dito su un soggetto importante. Quando ero giovane c’ erano molti registi disposti a rischiare, oggi mi reputo fortunato quando posso raccontare come è avvenuto in Gran Torino, una storia vera con dei valori solidi”.