L’uomo Peter Pan: conquistarlo, guarirlo o evitarlo?

Simpatico e seducente, l'eterno bambino è un grande conquistatore. Ma cosa fare se proprio lui rifugge da ogni impegno?

17/11/2019

Affascinante, spensierato e brillante: un uomo così non può che conquistare le attenzioni di tutte. Certo, sembra preferire le attenzioni dei suoi amici, e nelle relazioni è spesso sfuggente. Ma sa essere terribilmente divertente e fantasioso. Se però un uomo che mantiene la spontaneità e la simpatia dei bambini può essere una compagnia piacevole e stimolante, attenzione ai segnali. Ci indicano che è quello che viene definito un “adultescente”, cioè un individuo adulto che mantiene comportamenti tipici dell’adolescenza. In altri termini, un “Uomo Peter Pan”.

Una persona con la sindrome di Peter Pan è infatti un individuo che non riesce a superare la fase egocentrica, narcisistica ed immatura tipica dell’infanzia. Il termine “Sindrome di Peter Pan” fu coniato nel 1983 dallo psicologo junghiano Dan Kiley. Lo psicologo definì in questo modo le persone che come il celeberrimo personaggio letterario decidono di restare per sempre ragazzini. Incapaci di assumersi responsabilità, con un approccio superficiale alle questioni importanti della vita ed estremamente disimpegnati nelle relazioni. Gli uomini Peter Pan non riescono ad adattarsi ai cambiamenti delle varie fasi dell’esistenza.

Le caratteristiche degli uomini Peter Pan

Gli uomini Peter Pan paiono essere ultimamente molto diffusi: da un lato la nostra società incoraggia infatti l’edonismo e l’eterna giovinezza. Dall’altro a causa delle spesso precarie situazioni economiche e professionali si protrae nel tempo la dipendenza dai genitori. Ecco allora che l’incidenza di questa sindrome aumenta a dismisura, colpendo soprattutto il genere maschile.

L’uomo Peter Pan teme anzitutto l’impegno e la responsabilità. Questo non significa che non voglia avere una relazione affettiva, ma piuttosto che raramente accetta di compromettere la sua libertà. Non prenderà quindi decisioni che implichino progetti a lungo termine, come il matrimonio, la convivenza o l’acquisto di una casa con il partner.

In realtà quello che terrorizza davvero l’uomo Peter Pan è il cambiamento. Vive in un eterno presente senza regole, spesso perché nessuno gliele ha mai imposte. Questi uomini sono infatti spesso persone che hanno trascorso l’infanzia e la giovinezza in una famiglia iperprotettiva, che le ha volute tenere al riparo dalle frustrazioni e dai fallimenti. Sono individui che non hanno sperimentato l’incontro/scontro con le regole che ci pongono davanti a dei limiti. Sono proprio questi che ci fanno crescere, rischiando o operando delle scelte. Ogni scelta implica una rinuncia, ed è esattamente questo che l’uomo Peter Pan non riesce a fare: rinunciare a qualcosa, come un bambino capriccioso. Qualunque elemento che potrebbe portare ad un confronto con delusioni e frustrazioni viene visto come qualcosa di negativo. Dal suo punto di vista, quindi, è decisamente meglio fuggire.

Come conquistarlo

Conquistare l’uomo Peter Pan è difficile, ma non impossibile. Qualunque tentativo di mostrarsi premurose, dolci e disponibili è destinato a non andare a buon fine, poiché lui rifugge ad ogni impegno. Potrebbe anzi sentirsi eccessivamente sotto pressione: la strategia migliore è senza dubbio quella di limitarsi a vivere il presente, senza pensare troppo al futuro. Occorre entrare a poco a poco nel suo modo di pensare: adeguarsi al suo mondo significa assumere atteggiamenti spesso considerati infantili, che però lasciano spazio alla curiosità e al coinvolgimento.

Stargli accanto può significare diventare protagoniste di emozionanti avventure e può essere molto stimolante, in particolare nelle prime fasi del rapporto. Largo quindi alla fantasia e all’immaginazione: l’uomo Peter Pan rifugge dalla monotonia, quindi sarà necessario trovare di continuo nuovi stimoli e inediti progetti. Una relazione con un eterno bambino non sarà forse la più stabile e serena delle unioni, ma avrà di certo il pregio di non cadere mai nella banalità.

Come guarirlo

Se abbiamo deciso di provare a guarire un Peter Pan il nostro obiettivo sarà quello di metterlo di fronte alle proprie responsabilità. Fondamentale è non criticarlo o accusarlo di comportamenti infantili, poiché scapperà non appena si sentirà messo in discussione. Quello che occorre è un atteggiamento fermo ma comprensivo, per aiutarlo a diventare consapevole dei propri comportamenti, poiché spesso l’uomo Peter Pan tende ad incolpare gli altri per problemi che lui stesso ha creato. Per aiutarli ad abbandonare la loro perenne “isola che non c’è” questi eterni bambini dovranno aprirsi al nuovo che li circonda, abbandonando le loro convinzioni radicate e staccandosi da figure famigliari che inconsapevolmente si alleano con i loro aspetti infantili. Sarà fondamentale per loro accettare che nella vita si possa incontrare la sofferenza ed accogliere tutte le emozioni autentiche che le relazioni suscitano in noi.

Come evitarlo

L’uomo Peter Pan si riconosce immediatamente dalla sua tendenza a non fare progetti ed a manifestare riluttanza per i cambiamenti della vita. Privilegia tendenzialmente i momenti di divertimento con gli amici non tenendo conto delle esigenze della coppia ed è spesso interessato ad attività ludiche adolescenziali, come i videogiochi. Una volta smascherato, starà a noi decidere se scappare a gambe levate. Per quanto possa essere brillante, divertente ed affascinante, chiediamoci se davvero vogliamo avere davvero a che fare con un eterno bambino da accudire e a cui dare sempre ragione.

L’importante è sempre che la donna sia consapevole dell’uomo che ha scelto di avere accanto. Se è stata attratta da libertà e spensieratezza e si rispecchia in questo tipo di rapporto, il legame potrà anche essere appagante e duraturo, sebbene forse superficiale.