Dimagrire mangiando pasta: funziona?

Non rinunciare al piacere di un piatto di pasta anche se sei a dieta!

Molte persone sono convinte che per dimagrire l’unica strategia funzionante consista nell’escludere completamente dalla propria alimentazione la pasta e i prodotti analoghi ovvero riso, farro, orzo, etc.

Fortunatamente si sbagliano: la pasta ed i carboidrati in generale possono essere tranquillamente inseriti in un piano alimentare improntato al calo ponderale. Quindi, per chi domanda se è possibile dimagrire mangiando pasta, la risposta è affermativa. Come è possibile tutto questo?

È bene rivolgersi sempre ad uno specialista della Nutrizione, che possa formulare un piano alimentare ad hoc per ciascun soggetto.

Inserire la pasta in un programma alimentare sano, equilibrato e variato permette di non rinunciare al piacere di un piatto di spaghetti o di rigatoni, senza effetti negativi sul peso. Anzi, consumare la pasta favorisce l’utilizzo del triptofano (un aminoacido) per la produzione della serotonina, la molecola del buonumore.


[dup_immagine align=”alignleft” id=”273554″]Quindi, nel piano alimentare specifico per ciascun soggetto, potrà tranquillamente essere previsto un primo piatto a base di pasta, che possibilmente dovrà essere di tipo integrale. La pasta integrale ha un indice glicemico più basso della pasta di semola, ossia determina un rialzo della glicemia post-prandiale inferiore rispetto alla pasta comune.

Si avrà così un minor rialzo glicemico ed insulinemico e, di conseguenza, una maggiore capacità dimagrante.

Chi non gradisce la pasta integrale può comunque consumare quella di semola: l’importante è condirla con un sugo di verdure e/o di pomodoro: pasta e zucchine, pasta e cavolfiori, etc.


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Qualsiasi sia la tipologia di pasta scelta è bene abbinarvi sempre un secondo proteico (carne, pesce, legumi), anche sotto forma di piatto unico. Qualche esempio può essere: pasta piselli e zucchine, pasta con melanzane e trita di vitello, pasta con pomodorini e dadini di pesce spada, etc.

Non dovranno mai mancare un contorno di verdure e l’olio extravergine di oliva a crudo. Le proteine e la fibra contribuiscono ad avere un basso carico glicemico del pasto, favorendo la sazietà e il dimagrimento.

[dup_immagine align=”alignright” id=”273555″]Per mantenere un basso profilo glicemico è fortemente consigliato cuocere la pasta al dente. In questo modo l’amido contenuto nella pasta sarà meno disponibile e, di conseguenza, anche l’indice glicemico più basso.

Un altro aspetto da considerare è il quantitativo consumato: va sempre tarato in base al peso della persona e del livello di attività fisica. Lo specialista della nutrizione è in grado di stabilire il contenuto di carboidrati, e di pasta, adatto per il singolo soggetto, in funzione degli obiettivi di peso.

Per i più affamati o con un maggior peso da perdere è consigliabile consumare un piatto di verdura cruda o cotta prima del pasto, per ridurre ulteriormente il carico glicemico. Per i più attenti alla linea esistono anche delle tipologie di pasta: le paste contenenti farine di legumi e/o di cereali alternativi. Anche questa è un’ottima strategia per ridurre l’indice glicemico e favorire la sazietà.

Molti si chiedono se consumare pasta la sera faccia aumentare di peso: dipende sempre dalla quantità e dal condimento. Sicuramente il quantitativo dovrà essere ridotto e possibilmente consumarla in brodo in inverno. In estate magari inserirla come accompagnamento al secondo piatto al posto del pane.