Si sente parlare sempre più di celiachia o meglio della più nota intolleranza al glutine (proteina contenuta nei cereali). Come tutte le intolleranze alimentari, la celiachia porta dei fastidiosi sintomi a danno principalmente dell’intestino tenue. Gli specialisti la definiscono malattia autoimmune di questa particolare parte dell’intestino e può colpire tutti gli individui, adulti e bambini, che si presentino geneticamente predisposti. I fattori genetici hanno un notevole peso tanto che il più delle volte, quando si identifica un nuovo paziente affetto da celiachia, si consiglia di eseguire il test di screening anche sui familiari di primo grado che, indipendentemente da sesso, età e stato clinico, al 10% possono essere a loro volta affetti dalla malattia. Il sito dell’AIC (Associazione Italiana Celiachia) riporta che statisticamente la celiachia colpisce un italiano su 100. Questo a riprova del fatto che è particolarmente diffusa.
I sintomi della celiachia
Purtroppo il sintomo più diffuso e ricorrente dell’intolleranza al glutine è la dissenteria cronica, caratterizzata da feci molto chiare, oltre che una frequente stanchezza e perdita di peso evidente, dovuta principalmente all’impossibilità per l’intestino danneggiato di assorbire le sostanze nutrienti, i minerali e le vitamine contenute negli alimenti. Possono manifestarsi anche dolori addominali e crampi accompagnati dalla comparsa di ulcere della bocca. Inoltre, non è raro che come conseguenza del danneggiamento dell’intestino, il soggetto sviluppi anche una certa intolleranza al lattosio. Inoltre è stato provato che esistono delle patologie che è possibile associare alla celiachia. Tra queste il diabete mellito, la colite, la tiroide autoimmune e la cirrosi.
In alcuni casi però, quelli più lievi, i soggetti affetti da celiachia hanno accusato solo stanchezza e anemia, ma nessun particolare sintomo riconducibile all’intestino. Anzi, in alcuni casi, gli effetti sono stati maggiormente a danno di altri organi. Ecco perché è bene sempre confrontarsi con il proprio medico, che di sicuro può meglio orientare nella definizione del problema e nella diagnosi della malattia attraverso esami e prove specifiche.
Gli esami per determinare la celiachia
Il test di screening per la celiachia parte dagli esami del sangue. Da qui è possibile capire, dagli anticorpi sviluppati, se è in corso una reazione al glutine. Gli esami del sangue però perdono totalmente efficacia ai fini della diagnosi se il paziente sta già seguendo una dieta priva di glutine. In ogni caso il quadro clinico presentato dagli esami del sangue e la gravità dei sintomi presenti serve a determinare l’ordine dei successivi esami che è necessario eseguire. In particolare, l’analisi del sangue viene utilizzata per determinare la necessità o meno di sottoporre il paziente a una biopsia endoscopica, attraverso la quale è possibile stabilire con certezza la presenza o meno della malattia.
La soluzione: una dieta senza glutine
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