Cara vecchia scuola
Old school, vecchia scuola, sì. Ma rivisitata. Si tratta, per chi non lo sapesse, di riproporre quei tatuaggi che più riportano al clima – e alla moda – dei tattoo diffusissimi presso marinai e compagnia qualche decennio fa. E la cui storia è molto appassionante: si dice che a fondare la scuola “vecchio stile” sia stato Norman Keith Collins (1911-1973). Bé, “sailor Jerry”: un californiano che già da bambino imparò a tatuare, da tale Big Mike, originario dell’Alaska. Rigorosamente a mano. Fu un uomo di Chicago, sul finire degli anni ’20, che gli insegnò a usare la macchinetta.
Sailor Jerry
E poi… e poi Jerry divenne Sailor Jerry. Entrò nella marina americana a 19 anni. E tra un viaggio nel Pacifico e l’altro, tra una toccata nel sud est asiatico e l’altra, a nutrirsi di immaginario e linee, tra un’occhiata e l’altra ai tattoo piuttosto rudimentali dei marinai, si stabilì alle Hawaii. Da dove, fino alla morte, talvolta partiva per mare, e dove continuò a tatuare. Creando anche pigmenti finora inesistenti. Diffondendo la propria fama in tutto il mondo. Diventando il padre di uno stile che tuttora è amatissimo e imitatissimo. Old school, guys.
Dal dopoguerra agli anni ’70
Popolarissimi nel dopoguerra, i tatuaggi old school sono poi quasi scomparsi, per tornare una prima volta negli anni ’70 sulle braccia e sui corpi di punk, skinhead e mod. E oggi sono tornati alla ribalta.
Anche se l’essere di moda ne ha in parte cancellato il significato simbolico. Che non è però scomparso del tutto, e che per noi affezionati continua a essere tutt’altro che irrilevante.
Non solo ancore
Se i temi si rifanno alla tradizione marinara, non mancheranno, si capisce, rose dei venti, bussole, ancore, pin up, dadi, aquile e rondini. Ma nel tempo a fianco a questi motivi originali se ne sono aggiunti molti altri – un occhio alla gallery e ne avrete un’idea: gipsy, teschi, ma anche spade, gufi… E così old school non indica più tanto (o solo) una gamma di soggetti, ma uno stile di disegno.
Oggetti e persone reali, ma stilizzati. Bordi neri spessi, poche ombre, poche sfumature.
Ovvio dirlo: i soggetti originali come le ancore, le rose dei venti, i dadi, le pin up e simili sono strettamente collegati alla vita dell’uomo di mare – o almeno al suo stereotipo. M non solo.
Tatuaggi old school: significati
E l’ancora: non sottovalutiamola. Non solo perché ce l’aveva anche Braccio di Ferro. L’ancora è un simbolo di sicurezza, una sorta di amuleto che chi affidava ogni giorno la propria vita al mare si tatuava per avere sempre con sé.
Infine, pin up e sirene. Inutile girarci intorno: le pin up rappresentano belle, prosperose e seducenti donne. Le sirene invece stanno a indicare sia il fascino, sia il pericolo – del mare quanto delle donne.
Rondini e ragnatele: i più amati dalla cultura skin
Rondine: simbolo legato alla marina britannica, in passato in base al numero delle rondini tatuate si poteva capire quante miglia avesse navigato un marinaio. Infatti ce ne si poteva tatuare una ogni 5.000 miglia nautiche. O, come facevano anche i marinai reali, una su un polso dopo un’impresa portata a successo.
Ragnatela: si dice, ma non si sa con certezza, che in origine indicasse tra le sette per la supremazia dei bianchi l’uccisione di un uomo di colore. Secondo un’altra versione, sarebbe nata in una qualche osteria dai giovani disoccupati inglesi, dal modo di dire ci cresceranno le ragnatele addosso a causa della disoccupazione. In ogni caso, rimane il più tradizionale tattoo della cultura skinhead.
Troppo maschili? Tatuaggi old school amore: ecco cuore, rosa, ciliegia
- Ciliegie: a coppie, simboleggiano insieme purezza e lussuria, innocenza e passione.
- Cuore: bé, il cuore è il cuore. Ma attenzione a non donarlo a chi non meriti. E a non tatuarsi nomi che non rimarranno nella nostra vita.
- Rosa: per l’old school è di solito rossa: passione e amore. E spesso accompagnata da una pergamena. Con il nome di mamma. Altro che ragazzacci…