Storie di Natale per bambini

Tutti crescono con storie di natale per bambini che si ricorderanno per sempre. Vediamo insieme quali sono quelle più famose.

08/12/2020

La magica atmosfera natalizia piace a tutti ma perché non renderla ancora più familiare e bella da vivere con le storie di Natale per bambini?

Le storie di Natale per bambini più note

Le storie di Natale per bambini fanno aumentare nei più piccoli l’attesa del gran giorno e regalano sempre emozioni belle da vivere e da ricordare negli anni a seguire. Addobbare l’albero, bere cioccolata calda davanti al caminetto o alla stufa mentre si ascoltare le storie che hanno come protagonisti Babbo Natale e le sue renne, i Re Magi, la stella cometa o i personaggi che affollano i presepi napoletani è qualcosa di unico e magico.

Alcune storie di Natale per bambini ce le siamo sentite raccontare durante la nostra infanzia e ancora le ricordiamo con piacere. Ogni volta che le leggiamo di nuovo, ci fanno tornare alla mente quei bei momenti vissuti assieme a tutta la famiglia. Alcune storie sono celebri e conosciute un po’ da tutti come il Canto di Natale di Dickens mentre altre hanno a che fare con leggende antiche che spiegano in modo fantasioso ad esempio perché l’agrifoglio da lungi è uno dei simboli del Natale.

Vediamo assieme quali sono alcune delle storie di Natale per bambini più amate di sempre.


Leggi anche: Giochi di Natale da fare con i bambini

La leggenda di origine tedesca dell’albero di Natale

C’era una volta un giovane boscaiolo sposato con una donna che amava tanto. Voleva che lei avesse solo le cose migliori e una casa confortevole. Un bel giorno, mentre stava tornando a casa, vide un grande abete e pensò di portarselo a casa. Mentre lo guardava però, iniziò a vedere uno strano brillare fra i suoi rami: erano le stelle che si intravedevano nella notte buia.

Il boscaiolo rimase così affascinato da quell’inaspettato spettacolo della natura che pensò bene di non abbattere il grande abete. Voleva però riprodurre in casa propria quella magia per mostrarla all’amata moglie. Tagliò un abete molto più piccolo e lo portò davanti alla porta della sua dimora. Sistemò sopra i rami delle piccole candele e le accese una ad una prestando bene attenzione a non appiccare il fuoco all’intera pianta. La consorte si affacciò alla finestra per ammirare quell’incredibile spettacolo e tanto fu rapita da quel brillare che bruciò anche la cena.

I due sposi decisero che ogni Natale avrebbero replicato mettendo sempre un abete decorato con le candele nel loro giardino innevato. Poco a poco quell’usanza nata un po’ per caso si diffuse prima in Germania, poi in Europa e infine nel resto del mondo.

La leggenda norvegese dello spirito dell’acqua

Un’altra storia di Natale per bambini molto apprezzata ha origini norvegesi ed è quella dello spirito dell’acqua.

Si narra che nelle foreste norvegesi si aggiri di notte e di giorno una troll particolarmente bella con lunghi capelli biondi e interamente vestita di bianco. Si chiama Hulda ed è lo spirito dell’acqua. In Norvegia le basse temperature sono una costante e quando l’acqua si gela, Hulda rimane intrappolata nel ghiaccio.


Potrebbe interessarti: Addobbi natalizi fai da te: corona d’avvento, centro tavola e calze di Natale

Era un giorno di Natale quando un pescatore decise di omaggiare lo spirito dell’acqua con una golosa torta preparata appositamente per lei. Il povero pescatore vagò a lungo fino a trovare il lago ghiacciato in cui era stata intrappolata Houlda. Non volle posare sulla superficie ghiacciata la sua torta perché se fosse passato di lì un orso o un altro animale se la sarebbe mangiata in meno di un minuto. Decise allora di fare un buco nel ghiaccio per aprirsi un varco. Il ghiaccio però era duro e molto spesso e l’unica cosa che il pescatore riuscì a fare fu un buco troppo piccolo.

Mentre pensava a come poter risolvere quella situazione, da quel foro spuntò una piccola mano che sfiorò delicatamente la torta. Questa per incantesimo diventò molto più piccola e riuscì a passare dal foro. Da quel giorno, ogni Natale, in Norvegia si preparano dolcetti molto piccoli da portare allo spirito dell’acqua, che possano passare attraverso anche i fori più piccoli.

La storia di Babbo Natale

Babbo Natale è il personaggio protagonista di questo racconto natalizio per bambini, particolarmente amato dai più piccoli. Questo caro vecchietto che nell’immaginario collettivo è vestito di bianco e rosso e porta regali a bordo della sua slitta volante trainata dalle nove renne, ha avuto un trascorso assai movimentato.

Nella cittadina di Rovaniemi, dove si trova la sua personale fabbrica di giocattoli gestita dagli elfi, tanti anni fa abitava un nonnino chiamato Joulupukki che in norvegese vuol dire proprio Babbo Natale. Non era però così dolce e tenero come si potrebbe pensare. È vero che regalava giochi e dolciumi ai bambini che si erano comportati bene ma a quelli che erano stati un po’ monelli durante l’anno appena trascorso, riservava sonore sculacciate. Con il passare degli anni a questo vecchietto si intenerì il cuore e divenne molto più simpatico tanto che da anni porta solo regali a tutti indistintamente, buoni e cattivi.

Storie di Natale per bambini: la favola del pettirosso

Dentro la stalla in cui venne al mondo Gesù dimorava un uccellino color nocciola. S’era intrufolato lì dentro per ripararsi dal freddo pungente e amava stare vicino al fuocherello. Nel cuore della notte si rese conto che le braci oramai consumate si stavano per spegnere. Preoccupato che il neonato potesse aver freddo in quella notte gelida, iniziò a sbattere le ali rapidamente per ossigenare la fiammella.

Proseguì il suo intenso lavoro per tutta la notte fino a quando all’albeggiare Maria e Giuseppe si svegliarono. Stanco sfinito iniziò a lisciarsi le piume prima di mettersi finalmente a dormire e si rese conto che il suo petto era diventato rosso. L’uccellino si rese conto subito che quello era stato il regalo di Gesù Bambino per averlo difeso dal freddo per tutta la notte. Da allora quegli uccellini color nocciola avrebbero avuto un bel rosso brillante da sfoggiare sul petto e si sarebbero chiamati pettirossi.