Giacca di jeans: quando indossarla e quando no
Quando la giacca di jeans è in e quando è out? Quali sono gli abbinamenti da copiare e quali quelli da evitare?
La giacca di jeans è un evergreen e un passepartout, ma anche nel suo caso esistono regole per indossarla al meglio. Di certo, vanno valutate l’occasione e la circostanza.
E poi il modello, per esempio da uomo, larga, oversize, nera, bianca, strappata e con il pelo.
A dispetto delle apparenze, la giacca di jeans è un incredibile passepartout e si può mettere quasi sempre. Ma il “quasi” fa la differenza. Ci sono occasioni e circostanze in cui è meglio di no. Soprattutto, a seconda del modello, va portata e abbinata in modo diverso.
Scoprite qui quando indossarla e quando no e i look in e out!
Giacca di jeans: quando è sì
La giacca di jeans è il capo per eccellenza della mezza stagione ed è perfetta per una giornata all’aria aperta e per fare shopping con le amiche. Ma anche per un party casual e unconventional.
Potete indossarla per andare a scuola e al lavoro. Oppure, per una gita in barca o in bicicletta. D’estate, è ideale per una passeggiata sul lungomare di sera.
Il giubbotto in denim supera anche la prova dell’inverno. Come? Basta metterlo sotto al cappotto, come il blazer o una giacca elegante. O in alternativa, scegliere un modello con imbottitura in morbida eco fur.
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Giacca di jeans: quando è (meglio di) no
La moda è creatività e le regole dello stile diventano sempre più flessibili. Ma ci sono alcune occasioni in cui indossare la giacca di jeans non è la scelta migliore.
Per esempio, per sostenere un esame all’università o un colloquio di lavoro o per affrontare una riunione con il boss o con un cliente. In quest’ultimo caso, molto dipende dal contesto (formale o informale).
Il giubbotto in denim non è azzeccatissimo neppure per una cerimonia o per un evento o una occasione eleganti. Vero è che, nel 2012, l’ex direttore creativo e presidente di J. Crews, Jenna Lyons, l’ha indossato sul red carpet del Met Ball Gala. Ma ci va stile, molto stile…
I look con la giacca di jeans da copiare
Il modello e l’abbinamento della giacca di jeans hanno un peso determinante nel renderla il capo “giusto” per un dato contesto e occasione.
Per esempio, il giubbotto in denim “classico” (dritto e dalla lunghezza media) è perfetto con la combo t-shirt (camicia) bianca e pantaloni (palazzo o stretch) neri, così come con una jumpsuit.
Il risultato è vincente anche con una felpa (con grandi stampe o in un colore acceso) e con una gonna lunga o corta.
La giacca di jeans da uomo (rubata dall’armadio di lui) e la giacca di jeans larga hanno un effetto super glamour con pantaloni dal fit ampio e/o rilassato e un accessorio d’effetto (una borsa elegante, un foulard o una sciarpa dal mood iper femminile).
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Di solito, il giubbotto in denim è blu scuro o azzurro chiaro, più o meno used effect ed eventualmente con applicazioni, toppe e dettagli fashion di vario genere.
Ma la giacca di jeans nera è un’alternativa versatile e di tendenza, da indossare di giorno e di sera, anche (soprattutto) quando quella classica lascia qualche dubbio.
Gli errori fashion con la giacca di jeans da evitare
L’unica, fondamentale regola da non dimenticare mai per indossare il giubbotto in denim è di fare abbinamenti equilibrati. Gli errori fashion più comuni consistono nell’esagerare con i volumi, le forme e il colore.
Per esempio, la giacca in jeans oversize è perfetta con un outfit semplice (pullover o t-shirt dal fit asciutto e pantaloni a sigaretta), mentre è da evitare con cargo trousers, leggings, gonne corte e shorts.
Allo stesso modo, una giacca di jeans strappata va abbinata a contrasto con un look elegante e metropolitano e non va caricata con indumenti e accessori vero o finto shabby.
Anche il colore del giubbotto in denim va scelto con attenzione. Il blu notte è bellissimo, ma è bene evitare accostamenti tone sur tone.
Allo stesso modo, la giacca di jeans bianca è perfetta con colori pastello, tenui, metallici e fluo, mentre è da valutare con il nero, il rosso, il verde scuro e in generale tutte le tonalità con le quali c’è un forte “stacco”.