Turismo sostenibile: tour operator che organizzano i viaggi
Da quando è scoppiato, il fenomeno del turismo non si è più fermato. E da quando sono nate le compagnie low-cost, i suoi flussi sono aumentati senza sosta. Per tanti il turismo è una mano santa dal cielo, fonte di profitti e benessere economico, per altri, invece, è una vera dannazione che fa male all’ambiente. In realtà la virtù sta nel mezzo: il turismo è bello e buono, l’importante è che si tratti di turismo sostenibile. Quello di turismo sostenibile, anche detto responsabile, è un tipo di turismo che ha iniziato a diffondersi con il suonare di una serie di campanelli d’allarme: inquinamento, ambiente, perdita d’identità e vari. Ma vediamo cos’è e quali sono i tour operator che organizzano questo tipo di viaggi.
Secondo la International Ecotourism Society, il turismo sostenibile è “un viaggio responsabile nelle aree naturali che preserva l’ambiente, migliora il benessere della popolazione locale e coinvolge comprensione ed educazione“. Quest’ultima definizione è del 2015, ma la nascita dell’associazione internazionale che mira a promuovere il turismo sostenibile a livello globale risale al 1990. Millenni fa per chi si accorge solo oggi dell’impatto negativo del turismo su città e aree naturali. Per sovraffollamento, inquinamento -sia dai trasporti sia dai maggiori rifiuti prodotti-, ma anche urbanizzazione del suolo. Eppure già da allora c’era chi credeva in un solo turismo possibile: quello che non fa male.
I principi del turismo responsabile sono pochi e semplici. E riguardano tanto il viaggiatore, quanto le strutture ospitanti. Entrambi, infatti, devono impegnarsi in un’attività semplice a dirsi quanto complessa nei fatti: preservare la sacralità dei luoghi. Perché ogni luogo è sacro a suo modo. E di certo non rientrano nel pacchetto strutture architettoniche che niente hanno a che vedere con l’ambiente attorno, ammassi di cemento per ospitare ammassi indistinti di persone, colazioni completamente plastificate. Il turismo sostenibile è una scelta, di chi lo offre e di chi lo sperimenta. Intende minimizzare l’impatto fisico, sociale, psicologico e comportamentale su luoghi e suoi abitanti. Vuole anche incentivare le esperienze sia per chi ospita che per chi è ospitato. E, soprattutto, favorire benessere economico per le aziende private come per i locali.
La Fondazione UniVerde ogni anno stila un report in cui analizza il turismo sostenibile in Italia. A fine 2019, è stato pubblicato il nono. Risulta che, dall’ultima ricerca, la percentuale di italiani che conosce la definizione di turismo sostenibile è aumentata. E a questo si affiancano una serie di dati in crescita: il turismo sostenibile è considerato pratica corretta, si è disposti a pagare di più nei posti in cui si pratica turismo sostenibile. Molta di questa sensibilità è legata anche al tema della plastica, tanto che il 75% degli italiani preferisce strutture ricettive che non utilizzano plastica monouso. Ecco perché in Italia molte destinazioni e strutture si stanno adeguando agli standard del turismo sostenibile. Altrettanti tour operator si stanno impegnando nell’organizzazione di viaggi che abbiano un impatto minimo sull’ambiente.
Il turismo sostenibile non è una moda, ma una necessità. Motivo per cui sono tante le agenzie che si sono specializzate nel settore. Tante da essere entrate anche a fare parte di una rete, qual è quella di ViaggieMiraggi, la rete del turismo responsabile. Un’agenzia che sorprende per tanti motivi. E non si tratta solo delle mete del viaggio, ma anche e soprattutto di alcune attività che si svolgono durante la vacanza. Principalmente si tratta dell’incontro con associazioni e organizzazioni che si occupano di sviluppo locale o circuiti di commercio equo-solidale. Questo sia in Italia che nel mondo. Per cui si entra davvero nel luogo, attraverso le persone che ogni giorno lottano e si impegnano per conservare quanto è sacro del posto in cui vivono o operano. Tra le mete, i viaggi con “Radio Popolare” dall’America Latina all’Europa e i musei del design della Lombardia.
Nella marmaglia della rete, molti tour operator si identificano con una caratteristica: viaggi responsabili. Questo è ciò che offrono. Natura, divertimento, buon cibo, certo. Ma tutto nel rispetto delle persone e dell’ambiente, senza disturbare e facendo comunque la migliore esperienza possibile. Tra questi ci sono: Viaggi Responsabili, Planet, Yamana. Appena si entra nei loro siti in alto campeggia la scritta “viaggi responsabili”. E poi via, una carrellata di foto che non sono monumenti e traffico, ma visi, sorrisi, persone. Contatti umani, oltre l’esigenza di svago e conoscenza del viaggio. Ciò che rende unico e speciale un viaggio responsabile: ritrovare la gioia dello scambiarsi due parole, i punti di vista, le perplessità e, perché no, un abbraccio.
I tre tour operator su elencati che organizzano viaggi di turismo sostenibile hanno mete inimmaginabili. Di quelle che davvero si possono vivere solo con pochi stracci addosso e la voglia di sentirsi parte di un luogo. Un esempio è l’Italia tra “Pinocchio e Puccini” o il “Selvaggio blu” della Sardegna. Ma dai bei luoghi nostrani, ci si sposta velocemente verso altre mete, più esotiche e ugualmente rispettabili. Ad esempio, la Mongolia, l’Argentina con la sua bella Patagonia, il più selettivo India Holi Festival, l’Himalaya e poi il Marocco, con una bella traversata del deserto. Dall’Europa all’America Centrale, dall’Asia all’Africa: dimenticate i resort dove due schiavi locali vi portano un cocktail a bordo piscina. Nei viaggi solidali le persone si vivono insieme al resto del paesaggio. E la magia è unica.
Diversità, incontro e sostenibilità, invece, sono le tre parole chiave di chi organizza viaggi solidali, che è anche il nome dell’ultimo tour operator che qui citiamo. Un’agenzia che tocca praticamente ogni angolo di mondo: Italia, Americhe, Europa, Asia e Africa. Quest’ultima meta offre destinazioni davvero uniche, impensabili con il turismo di massa. Ad esempio la Costa d’Avorio e il Togo, o ancora la Namibia e la Tanzania. Si può viaggiare in gruppo o farsi ritagliare un’esperienza su misura. In alternativa ci sono i viaggi di nozze improntati alla sostenibilità o quelli di istruzione, per conoscere il mondo imparando ad apprezzarlo. Perché non si tratta solo di stare al mondo, ma di lasciare una traccia che sia sempre e solo d’amore.
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