Carceri, fortezze e fari: luoghi abbandonati trasformati in resort di lusso

Prima fari, fortezze, mulini e anche carceri, poi abbandonati per anni. Ma oggi sono rinati e sono pronti ad accogliervi con strutture ricettive a 5 stelle dotate di tutti i comfort.

31/12/2019

Grazie all’opera di designer lungimiranti o di enti pubblici che hanno preso a cuore aree dismesse e abbandonate, molti luoghi che in passato hanno svolto funzioni specifiche – parliamo di fari, carceri, mulini e fortezze – e che poi sono rimasti abbandonati a loro stessi, sono stati recuperati, ristrutturati. E oggi sono diventati veri e propri luxury resort dove trascorrere una vacanza a cinque stelle.

Ne abbiamo scovati alcuni, che sicuramente vi faranno venir voglia di partire. E, una volta a destinazione, scoprire di più sul passato di questi affascinanti luoghi ricchi di storia e tradizioni.

Molino Stucky Hilton, Venezia

Molino Stucky Hilton Venice sorge su quella che era una delle architetture industriali più note della città, nell’Isola della Giudecca. Il primo progetto risale al 1884 su iniziativa dell’industriale veneziano Giovanni Stucky commissionato all’architetto tedesco Ernst Wullekopf. Consisteva in un edificio semplice interamente in laterizi di colore rosso. Nel 1895, ad opera finita, il Molino si presentava ancor più ricco grazie all’aggiunta della torre, del deposito di farina e della facciata neogotica. In pochi anni con la costruzione di un pastificio e del silos, si è trovato a ricoprire un’area di oltre 30.000 m² nel quale si producevano circa 50 tonnellate di farina al giorno. Con i conflitti mondiali, l’incalzare della concorrenza e la morte di Giovanni Stucky, il Molino ha conosciuto una fase di lenta crisi che lo ha portato alla chiusura nel 1955.


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Nel 1988 il Ministero per i Beni Culturali decise di apporre il vincolo su tutta la struttura. E stabilì poi la sua trasformazione in un complesso alberghiero, cominciata nel 2002. Il 1° giugno 2007 apre l’Hotel Molino Stucky Hilton. Il mantenimento del nome e dell’architettura, nonostante l’incendio del 2003, vuole conservare vivo il ricordo storico e il desiderio di Giovanni Stucky di “instaurare un rapporto con la città”. Oggi l’hotel, la cui ristrutturazione è stata curata dallo studio di architetti Caberlon Caroppi, vanta 379 tra camere e suite, otto ristoranti e bar, la seconda spa più grande in città. E in ultimo la piscina panoramica con incantevole vista su Venezia.

©Molino Stucky Hilton

Cugo Gran Macina Grand Harbour, Malta

Cugo Gran Macina Grand Harbour è una fortezza storica che domina il porto di Senglea. Costruita nel 1554 dai Cavalieri di San Giovanni la Macina, è stata un punto di riferimento per proteggere l’isola dagli invasori. Nel XVI secolo fu poi aggiunta un’enorme costruzione lignea dotata di una gru in grado di sollevare carichi pesanti. Oppure intere parti di navi per poterle riparare. Nel 1927 la fortezza venne smantellata – una parte addirittura cadde in acqua provocando un’onda anomala –  e seguì un lungo periodo in cui venne abbondata.

La struttura è stata trasformata in hotel di lusso nel 2017 e a oggi ospita 21 suite che vanno dai 40 ai 130 metri quadrati. La ristrutturazione è stata curata da DAAA Haus. Multidisciplinare studio di architettura e design che proprio per questo progetto ha vinto il German Design Circle Award. Lo studio di design ha saputo combinare sapientemente i materiali esistenti naturali e tipici della tradizione, con linee moderne pulite, marmi, legni pregiati e pietre laviche. Per valorizzare ancora di più la storicità del luogo. Gli spazi comuni sono caratterizzati da grandi soffitti a volta, ampia luce naturale e vista aperta sul porto. Il design minimal ha creato un raffinato ambiente, dove anche le pareti bianche e nude, parlano di volumi e comunicano eleganza.

© Cugo Gran Macina Grand Harbour

Faro Punta Complida, La Palma

Si affaccia sull’oceano Atlantico il faro più vecchio tra quelli che negli ultimi anni sono stati riconvertiti in strutture ricettive. Inaugurato il primo aprile 1867, Faro Punta Complida è uno dei quattro fari di La Palma. E l’unico nel suo genere a offrire ospitalità in tutto l’arcipelago delle Canarie. È inoltre tra i pochi al mondo ancora in uso per finalità nautiche: il guardiano del faro, una figura quasi leggendaria, è Jorge Jares Padron.

Oggi, però, a salire i 158 scalini della torre alta 34 metri sono anche gli ospiti del faro, che ha aperto i battenti come retreat nel marzo 2019. La struttura, progettata dalla Floatel GMBH, può ospitare fino a otto persone nelle tre suite. Per gli interni si è optato per un’architettura semplice e pura che permettesse di apprezzare la storicità dell’edificio in un contesto moderno. Tra i materiali impiegati c’è anche il legno locale Tea Wood, utilizzato per il patio d’ingresso alla torre. Una delle “aggiunte” più apprezzate dagli amanti del design, ma soprattutto da chi ha la fortuna di soggiornare qui è l’infinity pool. Una grande piscina con vista mozzafiato.

©Faro Punta Complida

The Jaffa, a Luxury Collection Hotel, Tel Aviv

Situato nel quartiere portuale di Giaffa e ospitato all’interno di un ex ospedale francese risalente al XIX secolo e poi abbandonato, The Jaffa, Luxury Collection Hotel, a Tel Aviv accoglie gli ospiti nelle sue 120 camere e suite. Più 32 appartamenti residenziali aggiunti contestualmente al restauro, che dal promontorio dell’antica Jaffa dominano lo ‘Shuk Hapishpishim’ (il mercato delle pulci) e il porto.

Il design è stato curato dall’architetto londinese John Pawson che, in collaborazione con Ramy Gill, ha voluto incorporare e esaltare la cultura locale. Motivi arabeggianti si uniscono a elementi moderni e classici, come il frammento di antica fortificazione erompe dal pavimento della lobby. Classico e moderno convivono in ogni parte dell’hotel, un contrasto che viene esaltato all’interno della Chapel Lounge, bar ricavato all’interno di un’antica cappella.

© The Jaffa

Quellenhof, Merano, Alto Adige

I nonni di Heinrich Dorfer, oggi gestore della struttura, acquistarono il Quellenhof nel 1923. Durante gli anni del dopoguerra, con energia e molta dedizione, iniziarono a lavorare e a ingrandire la piccola locanda. Che ben presto si trasformò in un amato punto d’incontro per ospiti provenienti da vicino e da lontano. Il Quellenhof divenne famoso soprattutto per l’eccellente cucina. Tra suoi piatti forti figurava soprattutto la richiestissima “trota in blu”.

Verso la fine degli anni 50 la conduzione dell’impresa familiare passò alla seconda generazione, già pronta a prendere in mano le redini del Quellenhof. Gli anni 70 furono il momento della grande svolta. Dapprima venne costruito il Forellenhof, con i primi campi da tennis dell’Alto Adige. Dopodiché venne acquistato il Maso “Kennenhof“, che permise la successiva espansione del resort. Dagli anni 90 il Quellenhof è gestito da Heinrich Dorfer, ormai terza generazione, il quale lo ha trasformato in lussuoso Sport & Wellness Resort. Già nel 1992, venne creato un campo da golf privato, che rappresenta ancor oggi il cardine dell’offerta sportiva. E successivamente venne finanziato un tunnel privato che permise di allontanare il traffico dal resort.

© Quellenhof

Four Seasons Hotel Istanbul, Turchia

Ospitato in un’antica prigione neoclassica turca secolare, il Four Seasons Hotel Istanbul a Sultanahmet affaccia sulle acque del Corno d’Oro, il mar di Marmara e il Bosforo e offre una vera esperienza di Istanbul a pochi passi dalle principali attrazioni della città.

Non capita tutti i giorni di soggiornare in una prigione turca secolare, ristrutturata in hotel di lusso; l’edificio è stato progettato da Mimar Kemaleddin Bey a partire dal 1918 come un primo esempio di architettura neoclassica turca, con un’enfasi su archi appuntiti, piastrelle decorate, cupole e torri. È ancora possibile ammirare molti di questi elementi originali e tra i dettagli che vi sono rimasti della prigione, figurano le iscrizioni dei detenuti sulle colonne in marmo e le porte di legno.

Questo splendido hotel è stato in passato la prima prigione della capitale dell’impero Ottomano, ma non solo, ha anche ospitato il set cinematografico del thriller ‘Midnight Express’ (1978). Qui venivano rinchiusi i prigionieri politici, tra cui il poeta comunista rivoluzionario Nazim Hikmet.

La singolare architettura dell’edificio, con i suoi tipici tratti dell’architettura neoclassica, ha permesso di realizzare una varietà unica di camere e suite, dislocate attorno al cortile interno, che non ricordano affatto la loro precedente destinazione d’uso.

© Four Seasons Hotel Istanbul

Laghi Nabi, Caserta

Da una nuova idea di turismo, che coniuga bioarchitettura e rigenerazione del territorio, è nato sul Litorale Domizio il progetto Laghi Nabi, che racchiude il primo glamping del Sud Italia, con strutture removibili che non incidono sull’ambiente e la struttura alberghiera Plana Resort & SPA. Un’opera collettiva che ha portato alla rigenerazione ambientale delle ex cave di sabbia su un’area di circa 400mila mq, trasformando uno spazio abbandonato in un luogo che recupera la memoria storica e l’archeologia industriale e le valorizza, dando nuova linfa anche alla flora e alla fauna locali.

Con Laghi Nabi è nata la prima Oasi Naturale della Campania, per un’esperienza di turismo all’insegna del contatto con la natura, l’eco sostenibilità e il benessere. Il glamping è totalmente immerso nel verde, con strutture removibili, tende e Lodge eleganti e curati che galleggiano sui laghi. Anche il Plana Resort & SPA, permette di rilassarsi nelle Suite e Camere Comfort oppure le Tende e Lodge Luxury galleggianti, vista lago o sulla sponda delle acque.

Un’altra meraviglia, che rispetta i criteri di economia circolare, è la pista ciclabile luminescente di un km e mezzo, la più lunga del mondo, realizzata con pietre luminose che catturano la luce del sole durante il giorno per poi regalare luminosità di notte, come avviene nella pista ciclabile olandese che richiama l’opera d’arte la “Notte Stellata” di Van Gogh, la Van Gogh-Roosegaarde Cycle Path di Nuenen, alle porte di Eindhoven.

© Laghi Nabi