Claudia Buccellati e il mondo del no profit

Intervista a una donna che ha sempre coniugato l'attività imprenditoriale con l'impegno sociale e la passione per la cultura

10/06/2014

Claudia Buccellati si è occupata per tanti anni di comunicazione, marketing e consulenza. È presidente dell’Associazione Per il Policlinico Onlus, che si occupa del miglioramento delle cure e dell’accoglienza ospedaliera attraverso percorsi ed iniziative per favorire i rapporti tra l’ammalato e la sua famiglia e i medici; ha ricevuto vari premi e cariche per la sua attività imprenditoriale, dalla nomina a Commendatore della Repubblica al riconoscimento francese Madame Commerce d’Europe fino ai premi Rosa Camuna della regione Lombardia e Valore Donna del capoluogo lombardo. Ma Claudia Buccellati non è solo un esempio di donna imprenditrice perché è sempre stata molto attiva anche nel mondo del sociale e della cultura e a questo proposito abbiamo voluto farle qualche domanda, incuriosite dalla sua esperienza…

Lei ha sempre coniugato l’impegno imprenditoriale con quello culturale e sociale. Perché?

A parte una educazione laica con principi morali molto chiari e rigidi, improntata all’attenzione verso il prossimo e alla condivisone, credo sia proprio una mia caratteristica innata, in parte trasmessa da mia madre che ha ricoperto anche il ruolo paterno dal momento che sono rimasta orfana quattordicenne con due fratelli molto più piccoli. Fare qualcosa per gli altri mi fa sentire in armonia e mi fa stare bene.

C’è un’esperienza che l’ha toccata particolarmente?

Ricordo che quando Firenze fu travolta dall’alluvione partii con un gruppo di volontari studenti liceali con l’incarico di salvare i libri e documenti delle biblioteche. Lo spettacolo superava ogni immaginazione e ricordo con nitidezza straordinaria ancora oggi. Purtroppo dopo due giorni passati al freddo e nel sudiciume mi presi una polmonite e tornai a casa.


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Quali progetti sta seguendo?

Come presidente dell’Associazione Per il Policlinico Onlus dedico un giorno alla settimana all’info point che abbiamo istallato nell’atrio del padiglione Sacco dove abbiamo istituito anche un punto di ascolto per ludopatici per convincerli ad affrontare la loro dipendenza. Affianchiamo inoltre il comune di Milano nell’operazione RianimaMi per dotare di defibrillatori portatili tutte le moto e automobili della polizia locale. Vorremmo anche diffondere questi defibrillatori nei supermercati, palestre, teatri dal momento che l’arresto cardiaco colpisce varie fasce di popolazione. Altre iniziative dell’associazione sono volte a migliorare le condizioni dei ricoverati nei vari reparti del Policlinico. In futuro desidero affrontare il tema dell’alimentazione in ospedale iniziando dai distributori automatici di snacks e bevande. Faremo anche una campagna per reclutare volontari e poter aprire altri info points all’interno del Policlinico anche in vista di Expo 2015.

Lei fa parte anche dell’associazione Women&Technologies. Di che cosa si tratta?

L’associazione identifica e sostiene il talento femminile nel campo delle tecnologie al servizio della ricerca scientifica, dell’orientamento giovanile e di modelli imprenditoriali innovativi e sostenibili. Valorizziamo le sinergie di un network in continuo divenire, fatto di persone, enti pubblici e aziende private.

Secondo Lei di che cosa avrebbe bisogno l’Italia in questo momento?

Osservanza delle regole, controllo e sanzioni, a ogni livello. Vivere non solo di diritti dati per acquisiti ma di doveri imprescindibili per il funzionamento di qualsiasi aggregazione. E tutti noi, ognuno nel suo piccolo e al di là di ogni retorica, dobbiamo impegnarci quotidianamente non permettendo che si violino le regole e non sopportando le impunità. È utopia pensare di cambiare, ma sono fortemente convinta che o si accetta tutto di questo Paese ma senza lamentarci, o ci si dedica con tenacia e convinzione per cercare di tornare alla civiltà.