Massimo Marino: chi è il marito di Roberta Bruzzone

Massimo Marino, da funzionario di polizia a marito della famosa criminologa, ecco chi è e cosa fa nella vita!

12/09/2020

Lei è sicuramente la criminologa più famosa del piccolo schermo, lui è un funzionario della Polizia di Stato e il loro amore, a prima vista, è nato sul set e nelle trame di un caso da risolvere. Lei è l’affascinante Roberta Bruzzone, lui è il suo secondo marito, Massimo Marino che probabilmente, grazie a questo felice matrimonio, ha conosciuto le luci di un’inaspettata ribalta. Due caratteri forti, carismatici e determinati che non di rado arrivano a scontri di un certo spessore anche se alla fine la pace torna a regnare sul loro rapporto.

La storia di Massimo Marino

Massimo Marino nasce nel 1970 e il suo lavoro lo porta spesso a passare lunghi periodi in missione lontano dall’Italia. Inevitabilmente dalla sua Roberta Bruzzone. I due si sono conosciuti a una grigliata tra amici, tre anni prima del loro matrimonio, e, a loro stesso dire, l’amore è sbocciato immediatamente. Un vero e proprio colpo di fulmine e un’illuminazione improvvisa che ha reso entrambi consapevoli di aver trovato finalmente l’anima gemella, dopo i matrimoni naufragati. Dal suo Massimo ha avuto una figlia, oggi dodicenne, che probabilmente resterà figlia unica vista l’intrasigente irremovibilità della Bruzzone a diventare madre.

Marino ha atteso il divorzio della Bruzzone dal suo ex marito, Massimiliano Cristiano. Avvenuto nel 2015 e nel 2017 sono convolati a nozze sulla spiaggia di Fregene per il rito civile, visto che entrambi avevano un matrimonio alle spalle, elegantissimi e impeccabili nei loro abiti raffinati. Una sorprendente curiosità è l’ottimo rapporto rimasto saldo e importante tra i due ex coniugi. La Bruzzone e Cristiano, tanto da brindare incredibilmente insieme nel giorno del loro divorzio. Un elemento in più che sottolinea quanto sia particolare e straordinario il carattere della donna che Marino ha deciso di sposare.

Fisico da palestra e una vita fatta di missioni

Dalle foto che appaiono sui giornali, nelle sue vacanze al mare con Roberta Bruzzone, Marino si presenta, a dispetto dell’età e dei suoi freschi 50 anni, più in forma che mai e con un fisico da far invidia a chi, rispetto a lui, di anni ne ha molti meno. Non potrebbe essere altrimenti, dato il suo lavoro, fatto di missioni, di viaggi all’estero, di zone pericolose nelle quali compiere il suo dovere. E se la Bruzzone è considerata la signora in giallo, perché di tali casi si occupa, nella sua forma più sexy e affascinante. Lui può tranquillamente arrogarsi il titolo di Rambo, un vero e proprio macho con tanto di addominali scolpiti e quella medaglietta militare che ciondola dal collo e che probabilmente è il ricordo dell’ultima missione svolta a Kabul, in Afghanistan.

La più recente, una delle più pericolose, con il compito cucito addosso di combattere e neutralizzare i traffici di droga. Sicuramente la più difficile perché per tutta la durata della missione, due anni, Marino ha dovuto convivere con la lontananza dalle due donne più importanti della sua attuale vita, la figlia e la moglie Roberta Bruzzone. Due anni lunghissimi spesi tra il senso del dovere e quei rari attimi in cui è riuscito a ritagliarsi del tempo per se stesso e volare a Dubai. Dove almeno una volta al mese, a metà strada e in una zona considerata sicura c’era la Bruzzone ad attenderlo.

Massimo Marino e il lavoro

Massimo Marino ha dedicato la sua vita al lavoro. Ha sempre accettato ogni compito venisse lui assegnato quasi come fosse una missione personale da portare a termine. Come sempre non ha battuto ciglio nel recarsi a Kabul, uno dei luoghi più pericolosi e instabili al mondo per svolgere il suo dovere con diligenza e abnegazione. Due anni difficili, che lo hanno segnato ma hanno anche contribuito a rafforzare l’amore e i sentimenti. Sempre più grandi e forti, che prova per la sua nuova compagna di vita.

La missione di Kabul e gli incontri con Roberta Bruzzone a Dubai hanno rappresentato un momento importante. Non solo della vita di Marino, ma anche una fase fondamentale del loro rapporto. Momenti terribili, esplosioni attraverso le quali il loro amore ne è uscito più solido che mai. Come il vento, di quella vecchia canzone, che spegne i piccoli amori, ma finisce per alimentare i grandi. E sul rapporto tra la Bruzzone e Massimo Marino è passata davvero una tempesta di passione e travolgente sentimento.

Privacy e riserbo le parole d’ordine di un uomo misterioso e affascinante

Ma in realtà della vita di Massimo Marino si sa davvero poco. Un profilo schivo e riservato, qualità che probabilmente lo hanno reso l’uomo che è. Soprattutto in ambito lavorativo, dove la capacità di sapersi nascondere senza lasciare tracce è molto apprezzata e ricercata. Un carattere dominante, ma che ama la tranquillità e la pace della sua sfera familiare, nella quale si rifugia nei momenti in cui può allontanarsi dal lavoro. Una curiosità che fa sorridere è il debole confessato da Santino Fiorillo verso Massimo. Di cui Roberta assicura di non essere gelosa, un interesse alimentato dai post che la Bruzzone pubblica sui propri social.

È questo, infatti, l’unico canale attraverso il quale vengono fuori alcune pillole della vita di Marino, come la figlia dodicenne. Immagini rubate ai loro viaggi, avventure e visite a luoghi lontani e paradisiaci, come dimostrano gli scatti che la Bruzzone regala ai suoi follower. Ed è sempre in questi che confessa il suo amore senza limiti né confini verso Massimo Marino. L’uomo capace di stravolgere la sua vita, un uomo di cui finalmente si sente orgogliosa e naturalmente felice di poter far parte della sua vita. Da poco la coppia ha festeggiato il proprio anniversario e non è mancata una romantica quanto dolce frase d’amore rilasciata sui social.

Anche nel modo di festeggiare la coppia si dimostra quanto mai originale e stravagante. Sottolinea ancora di più i grandi punti di contatto e le passioni comuni che i due condividono. Una di queste è l’attrazione per le moto e infatti l’anniversario è passato in sella alla due ruote sulle strade del bel Paese. Chi guidava? Non c’è alcun dubbio, il carattere forte di Marino ha dovuto fare i conti con quello ancora più dominante della Bruzzone e il funzionario di Polizia si è accomodato sulla parte posteriore della sella. La guida è prerogativa della bionda del crimine italiano che è riuscita a convincere la nonna a farsi comprare il suo primo modello già a 12 anni, quindi non si discute. La loro felicità dipende anche da questi equilibri, nei quali Marino e la Bruzzone hanno trovato l’incastro perfetto.