La regola del marciapiede, la tendenza TikTok che fa litigare le coppie

La regola del marciapiede, il trend TikTok che fa litigare le coppie (ph. Unsplash)

coppia sul marciapiede (ph. Unsplash)

Un fenomeno virale su TikTok è quello di diffondere teorie/regole senza alcun fondamento scientifico, ma che molte persone trovano interessanti o divertenti. Tra le più famose c’è anche la regola del marciapiede. Di cosa consiste? Ve lo raccontiamo noi.

Regola del marciapiede: cosa significa

Un fenomeno che si osserva spesso nei TikTok riguarda il comportamento dei ragazzi nei confronti delle loro ragazze, amanti o semplici conoscenti. La scena è questa: state passeggiando insieme per la città e lui/lei si sposta per occupare il lato del marciapiede più prossimo alla carreggiata, quindi quello più esposto a eventuali rischi. Non solo da un punto di vista dei borseggi, ma anche banalmente da un’auto che vi schizza addosso l’acqua di una pozzanghera. O magari fin dall’inizio si era posizionato/a in quel lato. Questa è la cosiddetta “regola del marciapiede”, cioè l’idea che chi vi fa stare più “protetti” è una persona fidata, generosa e che tiene davvero al vostro benessere.

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I dubbi sulla tendenza nata su TikTok

Nonostante per alcuni possa sembrare una pratica superata, i video che spiegano la regola del marciapiede è diventata tendenza grazie alle centinaia di migliaia di “Mi piace”, con alcuni commenti che elogiano uomini che sanno la regola e altri che si dicono già a conoscenza. Però, le persone che non ne sapevano nulla sono rimaste perplesse dal repentino aumento di citazioni alla regola, molti mettono in dubbio il corretto meccanismo dell’algoritmo di TikTok. Le tendenze sono vere, e cioè piacciono davvero a tanti, o sono decise “a tavolino” da una intelligenza artificiale?

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La “regola del marciapiede” non sarà sicuramente l’ultima tendenza sentimentale a dominare l’app e accumulare milioni di visualizzazioni in un tempo incredibilmente breve. Speriamo solamente che questa “tendenza” non faccia litigare troppe coppie.

Foto copertina: credit agenzia Unsplash