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Sentirsi da soli in coppia: i segnali che indicano distanza affettiva

Quando si è in coppia tutto dovrebbe essere meraviglioso, fantastico, tutto dovrebbe essere condiviso e non ci dovrebbero essere reticenze e paure nel confessare i propri desideri o i propri limiti.

I primi mesi di una relazione solitamente sono così ma poi capita che qualcosa cambi. Spesso noi donne (ma capita anche agli uomini) ci sentiamo sole anche se siamo tra le braccia del nostro compagno. Questo non vuol dire che non amiamo più,  o che non amiamo più come prima o ancora che nella nostra vita è entrato un altro uomo, semplicemente non riusciamo più a trovare nel nostro lui le stesse energie e le stesse affinità di una volta.

Alcuni segnali

Magari non ve ne rendete conto prese come siete da mille cose da fare, da mille pensieri e così non riuscite a capire che la vostra coppia si sta lentamente allontanando, naufragando chissà dove e di voi due è rimasto ben poco. Magari una volta eravate abituate a condividere tutto e adesso invece fate tutto da sole mettendo il vostro lui di fronte al fatto compiuto. Non che questo sia un male però a tutto c’è un limite: organizzare le cose in due vi fa sentire coppia, fare tutto da sole vi rende una persona indipendente certo ma single, se vogliamo usare un termine un po’ forte.

Non ascoltare l’altro

Tra i segnali che dovrebbero mettervi in allarme e farvi capire che la vostra coppia ha qualche problema c’è senza dubbio la mancanza di ascolto. Se lui vi parla e voi nel frattempo annuite e basta senza prestare attenzione a quello che dice, significa che le sue impressioni o la sua giornata non vi interessano.  Lo stesso se dimenticate quello che vi ha detto. Magari vi ha chiesto di vedere un film insieme dopo cena e voi avete detto di sì ma poi, decidete di andare a dormire o vi mettete a leggere un libro. Avete cambiato idea? Giustissimo! Ma se invece vi siete completamente dimenticate dei suoi programmi per la serata? Ecco forse dovreste porvi delle domande. Domande che dovreste farvi anche se queste cose accadono al contrario.

Magari avete detto al vostro lui diverse  volte che il prossimo fine settimana vorreste andare al cinema insieme e lui magari vi ha detto di sì, capita poi che il venerdì lui proponga altri programmi. E il vostro cinema? Lui dirà che non glielo avete detto o che, come tutti gli uomini, lo ha dimenticato. Solo che se accade una volta ogni tanto, in un periodo di stress, è perdonabile e comprensibile. Ma se accade spesso e con cose che a voi stanno a cuore allora preoccupatevi. Magari è lui che si sente da solo nella coppia anche se non riesce bene a trovare le parole giuste e il modo giusto per dirvelo.

Accade molto di più
oggi

Nell’era moderna le persone sono sempre più digitalizzate e così ci allontaniamo spesso dai nostri affetti più cari. Quante volte interrompiamo una conversazione perché il telefonino ha squillato? Quante volte ci alziamo da tavola solo per controllare se qualcuno ci ha mandato un messaggio? Chiaro che non stiamo parlando di comunicazioni importanti o urgenti, cose tali da doverci far lasciare il pasto a metà ma, cose ordinarie, bazzecole. Tutto questo però ci distrae dalla coppia, da momenti solo nostri che una volta erano tutelati e che oggi vengono scavalcati dalla tecnologia.

L’arrivo dei figli

La nascita di un figlio, per quanto desiderato, è spesso un banco di prova per la coppia. Cambiano gli orari, l’intimità ha un calo, i momenti da dedicare solo alla coppia sono molto meno. Questo è un problema molto comune a tante coppie ma, allo stesso tempo, è una tematica ancora tabù. Quasi nessuno dice che l’arrivo di un figlio ha “ammazzato” la coppia perché non si dice, perché è sbagliato anche solo pensarlo, così ci hanno insegnato. Eppure, tantissime coppie patiscono l’arrivo del bebè, per quanto profondamente amato. Un piccolo in casa stravolge le nostre abitudini e spesso le conversazioni con il nostro partner vertono su quanto ha mangiato il piccolo, quanto ha dormito, quant’è carino e cose di questo tipo. Tutto gira attorno al nuovo arrivato e così la coppia non ha più tempo neanche per parlare un attimo della propria giornata. In questo modo è molto semplice trovarsi poi da soli anche nella coppia, ognuno reagisce come può e, anche demandare a domani una conversazione importante potrebbe non servire perché anche domani ci sarà il piccolo da accudire.

Solitudine dovuta al
carattere

A volte la solitudine di coppia arriva quando ci accorgiamo che la persona che abbiamo accanto è molto diversa da come la immaginavamo. Magari i primi tempi abbiamo idealizzato il nostro lui o abbiamo pensato che dopo il matrimonio saremo riuscite a cambiarlo. Niente di più sbagliato! Partendo da questi presupposti è molto facile sentirsi da sola anche quando siamo con il nostro compagno e senza nessuna distrazione attorno. Se lui ci fa sentire sbagliate, inferiori, se pensa di dover decidere sempre anche per noi, è normale che poi abbiamo bisogno di ritagliarci uno spazio dove essere noi stesse. Ecco allora che poi quello spazio diventa sempre più grande fino a creare un vuoto nella coppia.

Il senso di colpa

Le donne spesso vivono di sensi di colpa. Un po’ è una questione di carattere, in altri casi succede perché la società ci vuole sempre remissive. Un senso di colpa perenne non ci fa vivere bene con noi stesse, tanto meno in coppia. Se ci sentiamo sempre sbagliate, se pensiamo che sia sempre colpa nostra anche quando l’evidenza dice il contrario, non riusciremo mai a vivere serenamente ma soprattutto in maniera paritaria, il rapporto con il nostro lui. Questo a lungo andare diventerà un problema e ci porterà ad essere sempre più sole. La paura di sbagliare ci frenerà in tutto e così noi ci allontaneremo da lui senza renderci conto che la nostra storia è cambiata.

Silvestra Sorbera

Silvestra Sorbera, classe 1983, piemontese di origini siciliane, è una giornalista e autrice di racconti e romanzi. Collabora con i giornali online Gocce di spettacolo, Yomamma, Italiapost e Unadonna. Ha pubblicato nel 2009 “La prima indagine del Commissario Livia” e a maggio del 2016 la seconda indagine dal titolo “I fiori rubati” con la casa editrice LazyBOOK e la terza indagine dal titolo "Castelli di sabbia". Nel 2013 ha realizzato la favola per bambini “Simone e la rana”, e il saggio letterario - cinematografico “La forma dell’acqua. Camilleri tra letteratura e fiction”. Nel 2014 pubblica con la casa editrice LazyBOOK i racconti“Vita da sfollati” e a seguire “Sicilia” e “La guerra di Piera” e a dicembre 2016 il romanzo autobiografico “Diario per mio figlio”. A giugno 2016 con la casa editrice PortoSeguo il romanzo “Sono qui per l'amore”. Nel 2017 pubblica il racconto lungo new adult “Un amore tra gli scogli” e la favola “Simone e la rana. Viaggio nel castello stregato”.

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Silvestra Sorbera

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