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Rimuginare: alcuni consigli per smettere di farlo

Quante volte ti è capitato di non smettere di pensare alle cose brutte che ti sono accadute? Alle cose sbagliate che pensi di aver fatto o alle persone che ti hanno ferito? Rimuginare sui propri errori o sulle proprie scelte sbagliate è naturale e umano. Continuare a pensare alle persone che ci hanno fatto del male è una componente tossica del nostro carattere che non ci permette di vivere a pieno le nostre giornate e le nostre emozioni.

Inutile piangere sul
latte versato

Un vecchio detto molto utile che vuole ricordaci che è inutile piangere sugli errori del passato, soprattutto su quelli che non possiamo cambiare. Ci sono cose che sono state fatte e che non possono più cambiare, situazioni che non ci danno respiro. Questo nostro rimuginare su ciò che è stato non ci lascia vivere serenamente e, in molti casi, non ci permette di avere un’esistenza completa e appagante.

Lezioni di buonumore

La filosofia di vita di Pollyanna, la celebre bambina con le treccine e le lentiggini dei catoni animati anni ottanta, è quella che un po’ tutti noi dovremmo adottare. Dovrebbe bastarci essere felici e contenti per quello che abbiamo e per quello che siamo riusciti a fare e a realizzare. Continuare a guardare il bicchiere mezzo vuoto non aiuta la nostra felicità anzi, è come se continuassimo a scavarci una fossa sempre più profonda dalla quale non riusciamo più a uscire. Continuare a pensare ai nostri problemi significa non riuscire a lasciarli andare, significa portarsi dietro un fardello pensate ed ingombrante costantemente.

Dal “perché” allo “start”

Domandarsi “perché” è quello che accade a chi ha la sindrome del rimuginatore. Costui, o costei, non fa altro che chiedersi “perché è successo a me”. Perché io non sono alta e bella come la mia collega, perché non ho avuto quell’intuizione che ha permesso alla mia vicina di trovare parcheggio sotto casa, perché mi sono lasciata sfuggire quell’occasione. Per cercare di vivere meglio sarebbe buona norma lasciare da parte il “perché” e cambiare prospettiva. La teoria dello “start” vuole insegnarci a ripartire. Una volta assodato che è accaduta una situazione spiacevole, come per esempio, una litigata con una persona cara, una decisione sbagliata, invece di stare fermi e continuare a pensare: “perché a me”, “perché ho agito così’”, dovremmo cambiare il nostro atteggiamento. Fermarci un attimo e riflettere su quanto accaduto e trovare un nuovo punto di partenza.

I modi migliori per
smettere di rimuginare

La teoria dello start è un buon punto di partenza se si vuole smettere di rimuginare sul nostro passate e godersi il presente e il futuro ma, ci sono anche altri modi per iniziare a smettere di avere un atteggiamento tossico contro noi stessi ed iniziare a godersi la vita in maniera piena. Tra i tanti modi per iniziare a vivere meglio possiamo per prima cosa concentrarci su quello che abbiamo (e non su quello che ci manca o su quello che vorremmo), cercare di limitare il tempo dei pensieri negativi oppure scrivere un diario.

Concentrati sul
presente

Per smetterla di rimuginare è importante non permettere agli altri di intromettersi nella tua vita con commenti negativi. Chi continua a influenzarci negativamente ci ritiene deboli e incapaci di decidere così riesce a manipolarci. Attenzione, non vuol, dire che questa persona voglia farci del male ma, a suo modo, cerca di aiutarci. Da parte nostra però, non permettendo alla nostra mente di scegliere in libertà, ci troviamo poi ingabbiati in una situazione che non ci piace e che ci fa appunto rimuginare su quanto abbiamo fatto.

Moderare il tempo

Se giunti a fine giornata non riusciamo a fare meno di pensare a quanto di brutto ci è successo, le persone che ci hanno ferito e che abbiamo ferito, è importante cercare di limitare il tempo dei pensieri negativi. Possiamo aiutarci con un orologio, con una sveglia, utilizziamo quel tempo per concentrarci solo un problema della nostra vita, su una situazione che non siamo riusciti a risolvere e poi, finito il tempo, svaghiamo la mente e passiamo oltre.

Non circondarti di
persone negative

Se hai avuto una brutta discussione con delle persone e continui a pensare sul perché le cose siano andate così, è assolutamente inutile circondarti di amici comuni che non faranno altro che chiederti il perché e il percome della vostra litigata e, per una persona abituata a rimuginare sui problemi, questa situazione non è affatto positiva. Cerca di stare lontano dalle persone che fanno riaffiorare nella tua mente i pensieri negativi. Non puoi farne a meno? Sei costretta a frequentare queste persone? Allora sii onesta. Spiega loro che non vuoi trattare certi argomenti.

Scrivi un diario

Se non riesci a staccarti dai tuoi problemi, dal tuo passato neanche per un giorno, prova a scrivere una sorta di diario. È un modo per annotare tutto quello che ti rende triste e sul quale continui a rimuginare giorno dopo giorno. Scrivendo i tuoi pensieri, anche quelli più brutti riuscirai ad allontanarli da te e fissarli altrove.

Pensa alle
alternative

Strettamente legato alla teoria dello start, puoi guardare le alternative che la vita ti offre. Se hai ormai accantonato l’idea che il peggio è passato e che adesso l’unica soluzione è ripartire devi solo guardare fuori e scoprire quali sono le tue alternative. Ascoltare te stessa e capire che strada far prendere alla tua vita considerando non più i problemi ma le possibilità che hai davanti.

Fatti aiutare

Se non riesci a fare tutto da sola puoi chiedere aiuto a qualche amica. Non pensare che ti guarderà storta o penserà male di te. Se ti conosce saprà benissimo che rimuginare sui problemi è parte di te. Adesso è solo una tua responsabilità decidere di tendere la mano alla tua amica e farti aiutare in questo nuovo viaggio. Un nuovo mondo dove, con difficoltà iniziali, potrai imparare a scoprire cose nuove e non restare ancorata ad un passato che ti fa male.

A volte ritornano

Sei riuscita finalmente a non pensare più a una situazione che ti faceva soffrire ma adesso il problema si è ripresentato? Non pensare subito al peggio. Magari la vita vuole darti una seconda possibilità!   

Silvestra Sorbera

Silvestra Sorbera, classe 1983, piemontese di origini siciliane, è una giornalista e autrice di racconti e romanzi. Collabora con i giornali online Gocce di spettacolo, Yomamma, Italiapost e Unadonna. Ha pubblicato nel 2009 “La prima indagine del Commissario Livia” e a maggio del 2016 la seconda indagine dal titolo “I fiori rubati” con la casa editrice LazyBOOK e la terza indagine dal titolo "Castelli di sabbia". Nel 2013 ha realizzato la favola per bambini “Simone e la rana”, e il saggio letterario - cinematografico “La forma dell’acqua. Camilleri tra letteratura e fiction”. Nel 2014 pubblica con la casa editrice LazyBOOK i racconti“Vita da sfollati” e a seguire “Sicilia” e “La guerra di Piera” e a dicembre 2016 il romanzo autobiografico “Diario per mio figlio”. A giugno 2016 con la casa editrice PortoSeguo il romanzo “Sono qui per l'amore”. Nel 2017 pubblica il racconto lungo new adult “Un amore tra gli scogli” e la favola “Simone e la rana. Viaggio nel castello stregato”.

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Silvestra Sorbera

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