Tom Ford: la collezione S/S 2015

Una dark lady che seduce e provoca: la collezione primavera-estate 2015 di Tom Ford è decisa, femminile e assolutamente sexy

Una donna "addicted to love" per la ss 2015 Tom Ford

Una donna "addicted to love" per la ss 2015 Tom Ford

Addicted to love. Così risuona durante la sfilata e così è la donna Tom Ford. La collezione prossima primavera-estate 2015 dello stilista statunitense trasuda femminilità e seduzione, carattere e lusso.

La spring-summer 2015 a tutto erotismo firmata Tom Ford

Carnale più che sensuale, la donna si fa animale rock e un po’ selvaggio: scapigliature, zeppe vertiginose, gonne dagli spacchi profondissimi, pantaloni scampanati (dalle fantasie sauvage e psichedeliche) in stile Seventies e t-shirt total shining, minidress dorati e una buona dose di citazioni fetish-bondage, tra giochi di trasparenze e strisce nere. E ancora: seni in vista con lustrini che coprono soltanto i capezzoli perfino in abiti lunghi da sera.

Black & shining

Sono i total black a dominare in passerella, in una collezione che ammette nella palette pochi altri colori, e tutti metallizzati – golden, silver, rosa, verde – eccetto un bianco che è un’apoteosi di paradosso e provocazione. La primavera-estate di Tom Ford è sessualità di lusso, e la sua lady è una dea dark avvolta in guaine scintillanti o svelata da tulle, plastiche, geometrie. Che avanza sicura di sé, protagonista e, senza ombra di dubbio, perfino spietata. La seduzione, del resto, non accetta incertezze o compromessi.

Tom Ford, ovvero: il gioco dell’eccesso. Di lusso

Eccessiva? Certamente. Perché questo è il gioco della moda secondo il designer USA, che come la donna che propone alla London Fashion Week per la primavera-estate 2015 non ha decisamente paura di osare. Come aveva già dimostrato all’epoca Gucci e in quella YSL, e men che meno ora che l’operazione di riportare in passerella e reinterpretare uno stile un po’ anni Novanta – ma con debiti ed eredità anche di Ottanta e Settanta – la conduce tutta a nome suo.
Photo credits: Ian Gavan / Getty Images