Pasta al Kamut® con carciofi e sedano di Verona
Il Kamut® è un marchio commerciale depositato ed è coltivato solo biologicamente. Contiene molto selenio ed è buono, ha un sapore dolce che ricorda un po’ la noce.

Pasta al Kamut® con carciofi e sedano di Verona.
Immaginatevi la faccia a punto interrogativo che ho fatto – ormai è passato qualche anno – quando mi sono imbattuta per la prima volta nel Kamut®. Kamut! Chi era costui? Un antico cereale, antenato del grano duro moderno, che la leggenda racconta sia stato trovato per caso nella tomba di un re egizio chiamato Touth, in barba a qualsiasi maledizione. In qualche modo, chissà perché, quando si comincia a raccontare una storia, ci s’imbatte sempre in un Faraone.
Il Kamut® – nome che significava originariamente grano o anima della terra – in realtà è un marchio commerciale depositato ed è coltivato solo biologicamente. La sua vera storia – quella nelle nostre cucine – è cominciata solo alla fine degli anni ’70 grazie ad una famiglia d’agronomi americani. I pregi? Contiene molto selenio ed è buono, ha un sapore dolce che ricorda un po’ la noce.
Se lo cercate, lui e tutte le altre granaglie commestibili, andate in un bel negozio specializzato in alimenti macrobiotici e biologici. Senza voler fare alcuna polemica su ogm e affini, sono luoghi molto stimolanti per le cuoche curiose e garantiscono un’improvvisa illuminazione su tutte le possibili alternative utili al nostro sostentamento.
Lasciatevi incantare dagli scaffali ricolmi di farine a molitura speciale ma siate pronte anche ad utilizzarle in maniera poco canonica, dal momento che al loro “esotismo” corrisponde generalmente una diversa duttilità rispetto alle farine comuni.
Ormai il Kamut® è così diffuso che non escludo possiate trovare la pasta anche in un ottimo supermercato.
Ingredienti
- Olio extravergine d’oliva
- 2 spicchi d’aglio
- 4 carciofi
- 2 cucchiai di prezzemolo tritato
- Un piccolo sedano rapa (sedano di Verona)
- Un limone non trattato
- 500 g di pasta corta al Kamut® (fusilli o conchiglie)
- 150 g di pecorino senese a scaglie
- Sale
- Pepe bianco
Procedimento
- Tagliate la parte gialla della scorza di limone a listarelle e fatele infondere in 2 dl d’olio tiepido.
- Pulite i carciofi e affettateli sottili, poi stufateli in una padella in cui avrete fatto scaldare 3 cucchiai d’olio e gli spicchi d’aglio; unite il prezzemolo tritato, salate e pepate.
- Pulite il sedano rapa, tagliatelo in 4, poi lessatelo in acqua bollente salata o in pentola a pressione.
- Mentre è ancora caldo, riducetelo in purea, versando a filo 1 dl d’olio al limone, un cucchiaino di succo di limone, pepe bianco e aggiustate di sale.
- La salsa deve avere lo spessore di una besciamella di media consistenza, quindi conservate l’acqua di cottura perché potrebbe essere utile.
- Distribuite la crema di sedano sul fondo di 6 piatti piani e teneteli al caldo.
- Fate cuocere la pasta in abbondante acqua salata, saltatela brevemente nella padella dei carciofi e distribuitela nei piatti
- Guarnite con le scorze di limone, un filo d’olio crudo al limone e alcune scaglie di pecorino.
[Il racconto e la ricetta sono tratti da In cucina con i tacchi a spillo, Guido Tommasi Editore]