I cavolfiori sono una verdura tipica della stagione fredda.
Per le loro proprietà benefiche è bene consumarli un paio di volte la settimana, per tutto l’inverno. Grazie al limitato contenuto calorico e all’elevato potere saziante, i cavolfiori sono perfetti anche per chi segue una dieta dimagrante.
I cavolfiori sono ricchi di minerali e vitamine, in particolare vitamina C. Sono, inoltre, alimenti antiossidanti e antinfiammatori. Sono indicati in caso di diabete in quanto contribuiscono, con la loro azione, al controllo della glicemia.
Aiutano a regolare il battito cardiaco e a tenere sotto controllo la pressione arteriosa; stimolano il funzionamento della tiroide e sono utili nell’alimentazione di chi soffre di colite ulcerosa. Un vero toccasana!
Nonostante questa verdura sia un vera manna per la salute, in molti sono restii a consumarla. Sia perché magari non sanno come prepararla, sia perché in cottura emana un cattivo odore. Il modo migliore per evitare questi inconvenienti è cuocere il cavolfiore al vapore.
Questo procedimento, tipico della cucina cinese, permette di cuocere rapidamente molti cibi e può essere fatta sia in pentole comuni che nella pentola a pressione, munendosi dell’apposito cestello di acciaio o del classico cestello cinese in bambù.
Rispetto alla lessatura in acqua, questo sistema di cottura riduce la perdita di vitamine e sali minerali, oltre che di gusto.
Il cestello deve essere sempre sollevato rispetto al livello dell’acqua e il coperchio deve essere della misura giusta per una chiusura perfetta. Nella pentola non serve molta acqua e l’importante è che non venga mai in contatto con il cibo posto nel cestello.
Il cavolfiore va pulito iniziando a togliere le foglie, poi si tagliano le cimette una alla volta. Sciacquare cimette e gambi sotto l’acqua corrente e poi metterle nell’apposito cestello, posandolo sulla pentola quando bolle l’acqua e coprire con il coperchio. Lasciare a fuoco basso e cucinare per massimo 10 minuti.
I cavolfiori crudi e non lavati si possono conservare in frigorifero fino a dieci giorni, ma una volta cotti si possono tenere al massimo 2 giorni, ricordare però che più li si conserva, più il loro caratteristico odore aumenta.