Abbigliamento sostenibile bambini: i brand
Scegliere la sostenibilità significa avere a cuore la nostra salute, l'ambiente e il nostro pianeta, e si può cominciare da piccoli gesti
L’abbigliamento sostenibile e etico rappresenta un nuovo modo di concepire il design e ciò che indossiamo ed è una scelta di responsabilità. È un concetto oggi diventato di grande attualità, che si sviluppa però su due piani differenti. Da un lato la sustainable fashion si occupa della salvaguardia del pianeta, attraverso l’utilizzo di materiali dal minimo impatto sull’ambiente in fase di produzione e di smaltimento. Dall’altro sviluppa un tema di etica riferito alle condizioni di lavoro ed al benessere dei lavoratori.
Moda sostenibile: una scelta per l’ambiente e la salute
Il tema della sostenibilità è estremamente attuale e ha molte sfaccettature, in primis l’attenzione ai tessuti: biologici, riciclati o rigenerati. Vengono predilette lavorazioni a basso impatto ambientale e incentivate le innovazioni che permettono una produzione sempre più green.
I marchi attenti all’ambiente vengono opportunamente certificati. La GOTS (Global Organic Textile Standard) è leader mondiale nel controllo dei criteri ambientali e sociali utilizzati nella produzione di fibre organiche. Certifica infatti che non ci siano sostanze chimiche all’interno delle fibre che compromettano la biodegradabilità del materiale.
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Con la delocalizzazione della produzione tessile in estremo Oriente ed in particolare in Cina il problema dell’impatto ambientale della moda è diventato urgente. Le norme sull’impiego di sostanze chimiche e sui processi di produzione sono infatti tutt’altro che restrittive. Secondo alcune recenti ricerche nell’abbigliamento per bambini sono presenti numerose sostanze tossiche, dai metalli pesanti agli ftalati, oltre a grandi inquinanti dell’ambiente. Anche preferire i tessuti naturali come il cotone non mette al riparo da rischi per la salute. Ricordiamo che l’80% del cotone è infatti OGM e la fibra viene comunque trattata con prodotti chimici. Vengono poi utilizzati coloranti sintetici, responsabili di dermatiti ed eczemi.
Abbigliamento sostenibile ed etica
Occuparsi di sostenibilità significa anche preoccuparsi delle condizioni dei lavoratori del sistema moda, in particolare nelle zone di produzione dell’estremo oriente. Negli anni sono infatti più volte emerse tutte le problematiche legate allo sfruttamento dei dipendenti delle fabbriche da parte di marchi molto noti.
Il tema della sostenibilità nella fashion system ha dato vita anche al movimento internazionale Fashion Revolution, fondato da Carry Sommers e Orsola de Castro, che si occupa di diffondere la consapevolezza del costo reale della moda, del suo impatto sulle persone e sull’ambiente. L’associazione promuove ogni anno la Fashion Revolution Week, nell’anniversario del disastro della Rana Plaza Factory in Bangladesh, dove 1138 persone vennero uccise mentre lavoravano in condizioni disumane, con lo scopo di sensibilizzare le persone sui temi della sostenibilità della moda. La domanda “Who made my clothes?” diventa così un pretesto per interrogarsi sul sistema moda e sulle sue caratteristiche.
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I consigli per un abbigliamento sostenibile
L’abbigliamento sostenibile ha però un limite innegabile: un costo di produzione molto più alto rispetto a quello senza vincoli ambientali e sociali. I prezzi dei prodotti risultano pertanto più alti di quelli a cui siamo abituati, in particolare dopo l’avvento della fast fashion. Tuttavia scegliere l’abbigliamento sostenibile, soprattutto per quanto riguarda i bambini, è anzitutto un atto di amore e di responsabilità nei confronti del nostro pianeta.
Un ostacolo concreto nell’optare per una moda interamente sostenibile è quindi l’aspetto economico, ma non solo. Gli abiti prodotti secondo questi rigidi dettami sono infatti spesso difficilmente reperibili. Ma ci sono altre vie per un abbigliamento sostenibile? Possiamo però seguire delle linee guida per rendere più ecofriendly il nostro guardaroba, attraverso dei piccoli accorgimenti volti anzitutto a non sprecare preziose risorse.
Anzitutto, mirare all’essenziale: abituarsi ad acquistare pochi capi in modo mirato, senza lasciarsi tentare dalle offerte del fast fashion. Prima di comprare un capo, chiediamoci: ci serve davvero? Di sicuro ognuno di noi possiede innumerevoli capi che si somigliano l’un l’altro. Evitando di sprecare denaro e risorse potremo così concentrare gli acquisti su prodotti di maggiore qualità. Un altro buon consiglio è quello di definire il proprio guardaroba per renderlo più essenziale, focalizzando l’attenzione soprattutto sugli abbinamenti. Naturalmente questa è una riflessione che maggiormente si adatta al guardaroba degli adulti. I bambini, infatti, crescono in fretta e hanno generalmente bisogno di più capi nell’armadio.
Anche i bambini possono vestire ecofriendly
I bambini devono potersi sporcare e arrampicare senza ansie di rovinare i vestiti. Per questo il loro guardaroba comprende di solito più capi di quelli possiede abitualmente un adulto. I piccoli cambiano inoltre taglia ad ogni stagione: la soluzione per un abbigliamento sostenibile è soprattutto quella del riciclo. Impegnarsi a passare i vestiti a parenti o amici, o portarli in un centro di raccolta di zona: questa è anzitutto la scelta che permette il minor spreco di risorse.
È preferibile in generale limitare l’utilizzo di capi sintetici, preferendo le fibre naturali. Lino e cotone per l’estate, meglio se provenienti da filiera biologica, ma anche il bambù o la canapa, traspiranti e leggeri. Esistono però anche dei capi sintetici realizzati con fibre riciclate. Durante l’inverno, via libera alla lana, possibilmente cruelty free e organica.
Anche per quanto riguarda la biancheria intima è consigliabile preferire capi 100% cotone biologico. Soprattutto nei bambini piccoli e nei neonati l’utilizzo di questa fibra previene da fastidiose dermatiti ed eczemi.
Consigli per risparmiare
L’abbigliamento sostenibile resta però una scelta piuttosto costosa. Vale pertanto il consiglio di approfittare di offerte speciali, black friday, outlet multimarca. Con un po’ di fortuna si possono trovare offerte a tempo particolarmente convenienti anche su amazon. Se invece avete le necessarie abilità e competenze, nulla è più sostenibile del fai da te!
Quando troviamo qualche buona offerta, un buon consiglio è quello di acquistare dei capi basici in previsione della crescita. Non sapendo quanto cresceranno i nostri bambini, è buona norma comprare una taglia in più di quanto prevederemmo.
Dove acquistare l’abbigliamento sostenibile
Molti siti di e-commerce propongono delle sezioni dedicate a marchi di abbigliamento sostenibile per bambini, come Zalando. Il sito applica l’etichetta di sostenibilità secondo dei criteri sociali, ambientali o di benessere animale. Propone inoltre una selezione di brand in continua evoluzione. Come membro della Sustainable Apparel Coalition, Zalando collabora con marchi, produttori, organizzazioni non governative e accademiche per creare l’Higg Index. Si tratta di uno strumento di valutazione della sostenibilità per guidare i miglioramenti e la trasparenza nel settore della moda.
Ci sono poi dei celebri brand che propongono linee di capi sostenibili, spesso utilizzando tessuti organici. H&M, Zara, Benetton presentano nelle loro collezioni anche capi sostenibili. Quando c’è in gioco il nostro pianeta, forse vale la pena di investire qualche risorsa in più, sia in termini di ricerca che di denaro!