Lo chiamano rumore bianco e pare funzioni con i bambini per addormentarli.
Il suono dell’aspirapolvere pare sia molto conciliante insieme al rumore del phon e a quello della cappa della cucina.
Quel che è certo è che se mamma e papà notassero un certo indice di gradimento da parte dei loro bambini e ricorressero a questo tipo di tappeto sonoro per agevolare il sonno, non dovrebbero però eccedere o abusare di questa sorta di ninna nanna.
Il neuropsichiatra infantile Oliviero Bruni, professore associato all’Università di Roma Sapienza e presidente dell’International Pediatric Sleep Association, è stato molto chiaro su questo punto: non è il caso di esagerare o di sovraesporre il bambino al rumore dell’aspirapolvere o a quello del phon, quindi il volume e la durata vanno trattati con moderazione.
Il rumore bianco cosa è?
La versione artificiale di questi suoni cosiddetti bianchi sono, invece, il suono dell’aspirapolvere, quello del phon ma anche della cappa o del ventilatore.
E proprio il fatto di essere la somma perfetta di più frequenze fa sì che altri suoni vengano mascherati e, quindi, tamponati.
Sono classificabili come rumori fastidiosi quello assordante del traffico o quello creato da un insieme di persone che parlano ad alta voce nella stanza accanto.
Ma funziona davvero?
I “suoni bianchi” , a quanto pare, funzionano davvero e agevolerebbero il sonno dei neonati.
A riprova di questo magico potere, c’è un’ampia schiera di cd musicali, compilation online e app per tablet con suoni pro nanna che riproducono questi suoni o frequenze propizie per i sonnellini.
Quel che si sa per certo è che il rumore bianco dell’aspirapolvere e simili si sincronizzano bene con la bassa frequenza delle onde cerebrali tipiche del sonno profondo.
Usare con cautela
Se il bambino fatica a fare la nanna, un tentativo con il rumore bianco lo si può fare. Ma attenzione a non esagerare!
Va bene ricorrere al sottofondo per qualche minuto, ma non è il caso di tenere accesa la fonte di rumore per tutto il tempo in cui il bimbo dorme, altrimenti rischia di diventare un suono fastidioso e di interferire con la qualità del sonno.
Anche il volume è da tenere d’occhio, è bene mantenerlo sempre basso.
Il neuropsichiatra infantile Oliviero Bruni interviene sull’argomento dicendo che sopra i 20 decibel, un suono può causare disturbo al sonno, provocando dei micro-risvegli.
Secondo un recente studio canadese pubblicato sulla rivista Pediatrics i dispositivi per il rumore bianco, ossia piccole radio che emettono suoni di questo tipo e abbastanza diffuse in Nord America, vanno collocate a una certa distanza dal bambino (mai nella culla) con volume basso e devono essere spenti quando il bambino si è addormentato.