Ricotta in gravidanza, si può mangiare senza rischi?

Formaggi in gravidanza: quali si possono mangiare e quali no? Ecco un articolo sull'argomento e, se avevate dubbi sulla ricotta, badate bene... potete mangiarla!

01/03/2019

Tra gli alimenti a cui prestare attenzione in gravidanza ci sono anche i formaggi. Come classificarli, quali preferire e a quali fare attenzione?

La ricotta in gravidanza, sì o no? Facciamo il punto in questo articolo.

In gravidanza, i formaggi sì

Tra i formaggi che non comportano alcun rischio rientrano quelli “a pasta dura” come il Parmigiano, il Grana e il Canestrato di Moliterno. La loro composizione, dura e compatta, non permette l’annidamento e la proliferazione di batteri.

Se parlando di formaggi a pasta dura, steste già escludendo dalla vostra dieta alimentare i formaggi freschi, è qui che state commettendo un piccolo errore: le donne in gravidanza non devono del tutto scartare i formaggi freschi, hanno il lasciapassare formaggi come la ricotta, il quark e il cottage cheese.

Sono ammessi anche i formaggi spalmabili perché, come quelli freschi, non sono sottoposti a stagionatura e, quindi, non rischiano eventuali contaminazioni e l’annidamento di germi.

“Via libera” anche per la mozzarella, i fiocchi di latte e tutti i latticini in genere. C’è una piccola raccomandazione che riguarda i prodotti caseari e che vale la pena ricordare: da consumarsi solo se sono stati prodotti con latte pastorizzato.

Ma cos’è la pastorizzazione? È una tecnica di lavorazione del formaggio finalizzata all’eliminazione dei batteri.

A tal proposito, aggiungiamo un valido consiglio per le future mamme golose: la cottura del formaggio ad alte temperature consente l’eliminazione di eventuali batteri, per questo, una donna in gravidanza potrà concedersi una bella pizza al formaggio, un risotto ai formaggi o una fetta di scamorza alla piastra senza temere pericolose conseguenze.


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Ricotta in gravidanza

La ricotta è ricca di sostanze nutrienti come proteine, calcio, vitamina B12 ed è anche molto digeribile. Durante la gravidanza se ne possono assumere circa 70 grammi al giorno.

Tra i vari tipi di ricotta quella di pecora e la ricotta vaccina sono fatte entrambe con latte pastorizzato, trattato a elevate temperature, e proprio in virtù di questo non vi è alcun pericolo nel consumarle.

La ricotta fresca è decisamente la migliore scelta, da preferire alla ricotta confezionata. La supremazia della ricotta fresca su quella confezionata è data dal gusto, impareggiabile, ma anche dalle proprietà nutritive.

Gravidanza, formaggi no

Sono del tutto sconsigliati durante la gravidanza i formaggi erborinati come il gorgonzola, lo stilton, il roquefort e il formaggio blu danese, conosciuto anche come “danablu”.

L’erborinatura è una tecnica di lavorazione casearia che porta alla formazione di un formaggio a pasta molle e pieno di muffe al suo interno.

Tutti i formaggi erborinati sono caratterizzati da una pasta chiara arricchita da numerose striature e chiazze blu-verdi.

Sono proprio le muffe presenti in questi tipi di formaggio a dover essere evitate in gravidanza.

Ma come si formano le muffe? Queste trovano terreno fertile nei formaggi a pasta molle e umida, due condizioni perfette per lo sviluppo di agenti batterici come quelli della listeriosi.


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Si tratta di una patologia contraibile soprattutto nel primo trimestre di gravidanza, che ha manifestazioni come dolori muscolari e febbre, molto simili a una comune influenza.

Se non viene diagnosticata e curata in tempo, la listeriosi può provocare seri danni allo sviluppo del bambino e, nei casi più gravi, può provocare un parto prematuro o un aborto.

Sono altrettanto pericolosi i formaggi a latte crudo come l’Emmentaler, il Gruyère, il Tête de Moine, lo Sbrinz e l’Ouleout, tutte tipologie di formaggio preparate con latte non pastorizzato.

Si tratta, quindi, di formaggi incriminati per il potenziale sviluppo di germi che potrebbero minare la salute del bambino con manifestazioni come la salmonella e la listeria.

Si aggiungono alla lista dei formaggi non particolarmente sicuri anche quelli a pasta semidura, ossia quei formaggi che contengono al loro interno una percentuale di acqua compresa tra il 35 ed il 45%.

Rientrano in questa categoria alcuni formaggi tipici della tradizione italiana come il Fodòm, diffuso nella zona delle montagne venete, e il Puzzone di Moena, prodotto in Trentino.

Il fatto di essere pericolosi per una donna incinta dipende dal latte crudo e pastorizzato che, durante la stagionatura, può lasciar spazio alla contaminazione del germe della listeriosi.

Formaggi molli, attenzione!

Vi piace da matti il formaggio molle, quella composizione lattiginosa e burrosa in cui affondare con la punta del coltello, da spalmare sul pane e, successivamente, da addentare gioiosamente.

Ebbene anche i formaggi freschi molli sono da evitare in gravidanza: il fatto di essere così umidi, li rende ambienti ideali per la crescita di eventuali batteri come la listeria.

Fate attenzione ai formaggi tipo tome e tomini freschi, controllate sempre l’etichetta e in particolare come sono stati prodotti: se è stato impiegato il latte pastorizzato, allora potrete consumarli.

Infine, va detto che in gravidanza è fermamente sconsigliato bere latte crudo appena munto o alimenti prodotti a partire da latte crudo.