Yoga: 4 tipi da provare assolutamente

Esistono diverse tipologia di Yoga, ciascuna con caratteristiche e benefici diversi. Scopriamo quali sono.

Lo yoga è una disciplina ampiamente diffusa in oriente, ma altrettanto apprezzata in occidente, ove vengono tenuti dei corsi per apprenderne le giuste tecniche.

Ma, come per molte discipline, non esiste una sola tipologia di yoga: al contrario le varianti sono molte, permettendo di scegliere quella più appropriata per ciascuno di noi.

I vari tipi di yoga hanno caratteristiche diverse, approcci differenti, permettendo sempre di raggiungere risultati importanti dal punto di vista psicologico e fisico.

I risultati che si raggiungono con la pratica dello yoga sono sicuramente un aumento della flessibilità e della forza, una riduzione dello stress e del nervosismo.

Ma cerchiamo di scoprire quali sono le quattro tipologie considerate più interessanti.

Sicuramente l’Hatha yoga: è lo yoga che si è sviluppato dalla tradizione antica, ossia quella tramandata fin dal passato.

Si concentra sulla pratica fisica e sulla corretta respirazione (detta pranayama). Consente un aumento della forza e dona flessibilità ed elasticità a livello articolare, aiutando soprattutto la colonna vertebrale.

Permette di acquisire una maggiore consapevolezza del proprio corpo ed un maggior controllo della mente.

L’Hatha yoga ha una variante detta Sup yoha: si pratica sulla tavola da sup (o standing up paddle), resa instabile dal galleggiamento sull’acqua.

Migliora l’equilibrio, la forza e la flessibilità, con un maggiore impegno dei muscoli della parte centrale del corpo (il “core”).

Infatti, addome, schiena e glutei lavorano tantissimo per stabilizzare il corpo e mantenere l’equilibrio sulla tavola. La presenza dell’acqua, inoltre, ha un effetto di relax totale.

Anche l’Ashtanga Vinyasa yoga è una delle tipologie più apprezzate.

È uno stile basato su delle specifiche sequenze di asana (posizioni) che vengono ripetute nello stesso ordine. Tra una posizione e l’altra vi è una parte dinamica detta Vinyasa.

Ad ogni movimento è sempre associata la respirazione. Solitamente vengono praticate sei serie di asane diverse, con crescente livello di difficoltà.

Ognuna di queste posizioni va praticata per molto tempo fino ad eseguirla perfettamente. Questa tipologia viene considerata, infatti, una delle più rigorose, come del resto l’Hatha yoga.

Abbiamo poi l’Anusara yoga: deriva dal sanscrito e significa “fluire con grazia”.

È stato fondato dall’americano John Friend nel 1977 ed ha un approccio più spirituale, unendo lo spirito alla biomeccanica.

Si basa sulle famose tre “A”: allineamento, azione e atteggiamento.

Si parla di allineamento, perché ogni asana deve essere eseguita con attenzione e correttamente con tutte le parti del corpo.

Si parla di azione, intendendo la capacità di eseguire ogni posizione attraverso il lavoro dei muscoli e la pace interiore.

Infine, si parla di atteggiamento o attitudine, perché si percepisce in pieno ciò che si sta facendo. La percezione di tutto questo rispecchia la propria natura, senza richiedere sforzi.

Infine, l’Iyengar yoga: punta moltissimo al corretto allineamento del corpo, aiutando la stabilità dei muscoli e la flessibilità.

È stato fondato dal Iyengar, che ha introdotto l’utilizzo di attrezzi e supporti per aiutare il praticante a raggiungere la perfezione dell’asana.

Verranno utilizzati, quindi, mattoncini, cuscini, corde e sedie. È molto apprezzato, perché non fa sudare, nonostante sia impegnativo per il corpo e la mente.

Non vi resta che provarli tutti e trovare quello che vi piace di più!