La dieta del riso: ma come funziona?
La dieta del riso ha quasi un secolo di vita. Elaborata inizialmente come terapia non farmacologica per pazienti affetti da ipertensione, è tornata in auge negli ultimi anni come regime detox che consente di perdere diversi chili in pochi giorni.
Il riso (Oryza Sativa) è un cereale della famiglia delle graminacee alla base dell’alimentazione di molte popolazioni, si legge in uno dei libri più recenti dedicati all’argomento, “La dieta del riso” di Annamaria Valenti (Leggere Editore). Sul mercato sono disponibili decine di varietà di riso, diverse per forma (chicchi corti o lunghi), dimensioni (chicchi piccoli o grossi) e contenuti (integrale, brillato, parboiled, ecc.). In generale, è un alimento altamente digeribile e – se integrale – aiuta l’evacuazione intestinale. È ricco di antiossidanti, ha poco sodio e poche calorie: 130 per 100 grammi di riso bianco cotto, 111 per quello integrale. Può essere consumato anche da chi soffre di intolleranza al glutine. Per seguire la dieta del riso, il metodo di cottura da preferire è la bollitura. Il riso bollito, anziché tostato, contiene meno amido e ha un indice glicemico inferiore.
Questo regime alimentare è stato messo a punto per la prima volta nel 1939 dal Dr. Walter Kemper della Duke University, nel North Carolina. In assenza di farmaci adeguati, la dieta è stata inizialmente studiata per pazienti affetti da patologie croniche come insufficienze cardiache o renali, diabete, artrite, obesità e ipertensione. La terapia originaria, da circa 2000 calorie al giorno, prevedeva la sola assunzione di riso bianco, frutta fresca o in succo, ferro e vitamine. Dopo alcuni mesi venivano introdotte piccole quantità di carne magra e verdure. Negli ultimi anni, la dieta del riso è tornata alla ribalta. Prima con la pubblicazione, nel 2006, del libro “The rice diet solution” di Kitty e Robert Rosati, successivamente con altre rivisitazioni. Tra le celeb che hanno provato questo regime dietetico, Kylie Jenner e Jenny McCarthy.
La dieta del riso, nella versione più attuale, ha uno schema 3+9: tre giorni detox seguiti da nove di dieta vera e propria. Questo regime limita strettamente il sale, che stimola l’appetito, i grassi e rivaluta il consumo dei carboidrati. Per la precisione, dei carboidrati complessi – come quelli presenti in riso, patate, orzo, quinoa – al posto dei carboidrati semplici, come quelli contenuti in merendine e biscotti.
Il menu per i primi tre giorni prevede:
Nella seconda fase, oltre alle verdure, il riso può essere abbinato a prodotti caseari leggeri (yogurt, ricotta scremata, fiocchi di latte, formaggi spalmabili), carne bianca senza pelle, uova, lenticchie, fagioli e pesce magro. Al termine della fase uno, disintossicazione dell’organismo, e della fase due, dimagrimento, si possono perdere fino a cinque chili. Ecco alcuni esempi di menu per la fase due:
Per quanto riguarda le varietà di riso, durante i dodici giorni totali di dieta è possibile alternare il consumo di riso bianco tradizionale a quello integrale, al basmati, al riso nero (Venere) e al riso rosso. L’integrale è più ricco di vitamine, minerali e fibre di quello bianco. Il riso rosso è ricco di polifenoli, potassio ed è da preferire se bisogna tenere sotto controllo colesterolo e trigliceridi. Il riso Venere contiene antociani, antiossidanti noti per le proprietà anti-invecchiamento. Il basmati, infine, è quello che contiene meno grassi. Tra i cereali privi di glutine che è possibile consumare in sostituzione del riso, ci sono orzo, quinoa, miglio, amaranto o grano saraceno. Le porzioni si intendono tra i 60 e gli 80 grammi per il riso, mentre per le verdure l’unità di misura è la cup americana, la tazza da 237 millilitri: una tazza di verdure a crudo o mezza tazza di verdure cotte. Ogni giorno, inoltre, bisogna bere almeno due litri d’acqua. Per chi ha fretta o ha poca dimestichezza con le quantità, è disponibile (in farmacia e online) il kit Dietidea, messo a punto dal prof. Nicola Sorrentino in collaborazione con Riso Scotti. Dura sette giorni, le dosi sono già pronte per ogni momento della giornata e i prodotti possono essere consumati anche in ufficio.
Prima di iniziare la dieta del riso è necessario avere il via libera da parte di un bravo nutrizionista. È un regime piuttosto restrittivo e non tiene conto del fabbisogno del singolo individuo. Va inteso semplicemente come dieta-lampo per depurarsi e perdere qualche chilo in vista della prova costume o dopo le festività. Tra gli effetti indesiderati può causare: affaticamento fisico e mentale, indebolimento del sistema immunitario, diminuzione della massa muscolare, flatulenza. È sconsigliata ai minorenni, alle donne in gravidanza, durante l’allattamento e a chi ha delle patologie in atto.
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