Thanksgiving, idee e tradizione

Il 28 novembre è il Thanksgiving Day, una ricorrenza americana da cui trarre spunti e ispirazione in vista del Natale. Due americane doc ci raccontano la tradizione

15/11/2013

Il giorno del ringraziamento è la festa annuale più importante per gli americani, quella in cui tutta la famiglia si ritrova e passa la giornata insieme, a cucinare il classico tacchino ripieno e altre specialità della tradizione culinaria e familiare che anticipa il Natale, creando una festosa atmosfera casalinga. Potremmo trarre ispirazione dalle usanze del grande continente e rubarne qualcuna per dare un tocco diverso al nostro Natale, cucinare qualcosa di nuovo e mettere un pizzico di sano ottimismo a stelle e strisce nelle nostre case.

Abbiamo intervistato due donne statunitensi, per chiedere loro che cosa rappresenti il Thanksgiving Day per gli americani. Robin Karnatz, originaria dello stato di New York e sposata con un italiano, vive a Torino insieme al marito e ai due figli biondissimi; lei ci ha riportato alle origini e al significato di questa ricorrenza, per capire che cosa sia “il ringraziamento”.

Le origini e il significato

Nel XVII secolo i Padri Pellegrini lasciarono l’Inghilterra per raggiungere il nuovo mondo, l’America, e, provati dal lungo viaggio e dal clima rigido che produsse un raccolto infruttuoso, rischiarono di morire di fame. Furono i nativi americani, gli indiani, a salvarli indicando loro quali prodotti agricoli coltivare (granturco) e quali animali allevare (tacchino). Da allora venne indetto un Giorno del Ringraziamento per celebrare l’abbondanza e l’aiuto ricevuti. Secondo Robin, infatti, la ricorrenza di Thanksgiving ricorda il momento in cui i primi americani ce l’hanno fatta e sono sopravvissuti da soli in una terra sconosciuta. Il significato della festa al giorno d’oggi è quello di ricordarci quanto l’intraprendenza e la soddisfazione del “farcela da soli” siano gratificanti.


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Quand’è Thanksgiving Day

Il giorno del Ringraziamento cade il quarto giovedì del mese di novembre, che quest’anno coincide con il 24 novembre.

La tradizione in tavola

Nel menu del Thanksgiving il vero protagonista è il tacchino ripieno, una pietanza che richiede una lunga preparazione e che si assapora con gusto e attesa, servito con patate dolci, spezie e salsa ai mirtilli. Anche la torta di zucca troneggia tra i piatti classici, la mitica pumpkin pie: le zucche vengono prese direttamente dal giardino per chi può permetterselo oppure, nella maggior parte dei casi, vengono acquistate e poi utilizzate non solo in cucina ma anche per ornare  giardini e balconi in attesa della ricorrenza. Dopo la festa di Halloween, la zucca rimane la coloratissima protagonista dell’autunno e chiude la stagione dei festeggiamenti prima dell’avvento del Natale.

Cara Disheron vive a Pittsburgh – nello stato della Pennsylvania – e adora l’Italia, dove ha vissuto per sette anni. Per lei Thanksgiving è il ritrovo annuale della famiglia, un giorno di festa in cui si mangia troppo e gli uomini passano la giornata a guardare le partite di football (bè, forse non tanto lontano dal nostro Natale). È sua la meravigliosa foto delle zucche in giardino con il pupazzo di paglia.

Il discorso del ringraziamento

Cara ci parla del discorso del ringraziamento, l’usanza di dire una preghiera a tavola prima di iniziare il pasto, per rendere grazie del cibo e di tutto ciò per cui essere grati nell’ultimo anno, affetti, lavoro, salute e tutto quello per cui ciascuno desidera rendere grazie. Nella sua famiglia è molto viva l’usanza di recarsi in cucina prima di sedersi al tavolo da pranzo e disporsi in cerchio intorno al cibo servito in piatti di portata, tenendo le mani unite tra i commensali e alzandole per recitare una preghiera di gruppo. In genere è il capofamiglia a introdurre il ringraziamento, nel suo caso, invece, è la mamma in quanto la più devota della famiglia, poi a turno ognuno esprime un ringraziamento personale e si va tutti a tavola. Nei film abbiamo visto spesso quest’usanza di pregare direttamente a tavola, come un rito tra commensali seduti attorno al tavolo prima di iniziare a mangiare.


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Non è necessariamente una preghiera religiosa, può essere anche un momento di riflessione e di gratitudine per rendere onore alla famiglia riunita e, perché no, l’occasione per dirsi o annunciare cose in un contesto speciale e intimo. Uno spunto per noi per riscoprire il valore della famiglia e ringraziarci a vicenda per ritrovarci, anche quest’anno, insieme per il pranzo di Natale.

Festeggiare il Thanksgiving a Milano

Nei tre store California Bakery di Milano il giorno del ringraziamento sarà ricordato con piatti tradizionali, da gustare sul posto o take-away. Oltre a essere un’iniziativa che celebra la festa americana per eccellenza all’insegna di specialità tipiche (come il tacchino ripieno con salsa, la zuppa cremosa di zucca, torte al cioccolato e mele), è anche e soprattutto un evento benefico in quanto il coperto di tutte le cene nei negozi di via Larga e piazza S. Eustorgio verrà devoluto all’associazione Cena dell’amicizia Onlus che offre cibo alle persone senza dimora. Il California Bakery di viale Premuda, invece, devolverà il ricavato delle cene del ringraziamento alla fondazione Francesca Rava, a sostegno dei bambini di Haiti.

Per una cena del ringraziamento in un luogo suggestivo, giovedì 28 novembre, il ristorante I Chiostri di San Barnaba a Milano, che sorge in un convento del XV secolo alle spalle del Tribunale, propone un menu di Thanksgiving per far assaggiare le specialità statunitensi ai milanesi e far loro scoprire la cultura di questa tradizione, oltre ad avere l’occasione di incontrare sul posto una folta schiera di americani. Prezzo della cena € 45,00 a persona, bevande escluse.