Chi ha inventato il letto
Dal mucchio di foglie della preistoria ai raffinati manufatti in ferro battuto dell’Art Nouveau. Scopriamo chi ha inventato il letto nel corso dei secoli.
Il letto è un elemento d’arredo fondamentale per il nostro benessere. Non esiste un “inventore” del letto con nome e cognome. Un giaciglio per il riposo notturno è sempre esistito. Più che spartano nella preistoria e poi, a partire dal Medioevo, sempre più bello, comodo e funzionale.
Chi ha inventato il letto: le origini
Nella preistoria, per letto si intendeva null’altro che un mucchio di foglie o di paglia accumulate in maniera approssimativa nelle vicinanze di una fonte di calore.
Non di rado, poi, si era costretti a dormire sulla nuda terra. Una prima evoluzione del letto si è avuta durante gli anni della civiltà babilonese, dell’antico Egitto e dell’antica Grecia. Già prima dell’Impero Romano, infatti, i membri delle famiglie nobili riposavano su giacigli formati da tessuti e sostanze morbide, come la lana.
In India e nei Paesi mediorientali, invece, le persone comuni dormivano su un tappeto. Le prime testimonianze significative di un letto in legno dalla struttura rettangolare risalgono all’antico Egitto.
Sia alla testa che ai piedi era decorato con immagini di animali sacri, come il cane. Risalgono all’antico Egitto anche alcune forme primitive di letto a castello.
Il letto in epoca romana
Tra gli antichi greci, romani ed etruschi, si è poi diffuso il letto tricliniare. Era costruito con legno, avorio, pietra, bronzo, altri metalli di uso comune, finemente intagliato e reso più confortevole da un materasso e da cuscini imbottiti.
Veniva adoperato per più scopi: dormire, banchettare (ogni letto poteva accogliere tre commensali), esporre i defunti durante le riunioni funerarie, ecc. Consoli e senatori utilizzavano il lectus tricliniaris anche durante le riunioni politiche.
Chi ha inventato il letto: il Medioevo
Durante il Medioevo le persone più povere dormivano sdraiate su sacchi di paglia. I pastori e i ceti medio-bassi iniziarono invece ad utilizzare il materasso imbottito con la lana, da adagiare su letti semplici, privi di intagli.
Il letto medievale era largo (ci poteva dormire anche un’intera famiglia) ma non era molto lungo, a causa della bassa statura dell’epoca. Gli uomini del Medioevo, inoltre, non dormivano distesi. Riposavano in una posizione a metà strada tra distesa e seduta, con alti cuscini che reggevano il busto e la testa.
Il letto era però alto. Proprio per questo c’era uno sgabello, simile ad un gradino, per accompagnare la salita e la discesa. Viste le precarie condizioni igieniche dell’epoca, infatti, era frequente la presenza di topi in casa. Un giaciglio alto serviva a scongiurare che ospiti sgraditi potessero venire a contatto con il corpo.
Il letto a baldacchino
Nelle casate reali del Nord Europa, invece, nacquero il guanciale (imbottito con piume d’oca) ed il letto a baldacchino. Si tratta del letto con quattro aste angolari che sorreggono una struttura coperta con drappi e tendaggi. Il termine deriva da “baldekinus”, con cui si indicavano i drappi di seta importati da Baghdad nell’XI secolo.
Sia in Oriente che in Occidente i nobili adoperavano queste stoffe per mettersi al riparo, in casa o nel deserto, dagli sguardi indiscreti della servitù. Il baldacchino fungeva inoltre da barriera contro gli insetti. Inizialmente il baldacchino veniva realizzato con stoffe leggere, come seta e lino, adagiate su quattro aste che però non erano fissate al letto.
Bisognerà aspettare fino al XVI secolo per assistere alla diffusione del letto a baldacchino così come lo conosciamo oggi, con le aste fissate al letto e il baldacchino con stoffe pesanti in broccato e decorato in vari modi.
Chi ha inventato il letto moderno?
Il letto moderno – con la testiera (o testata) a capo e la pediera all’estremità inferiore – fa la sua comparsa nel Quattrocento. Si inizia inoltre a sfruttare questo mobile come contenitore per la biancheria. Molti letti, infatti, avevano una cassapanca all’estremità inferiore.
Durante il Rinascimento nacquero i primi letti bassi e con le rotelle, da tenere sotto il letto padronale per consentire alla servitù di riposare accanto ai padroni di casa (la servitù aveva il compito di proteggerli dai ladri). Il letto del ‘500 era di dimensioni simili alle nostre.
Spesso, anzi, era esageratamente largo e lungo per mettere in evidenza il fasto del suo padrone (soprattutto nobili e cavalieri). L’uomo del Rinascimento continuava a dormire – come l’uomo del Medioevo – in posizione eretta, soprattutto per motivi di digestione.
Nello specifico, per evitare violenti attacchi di reflusso gastro-esofageo, spesso causati dal consumo di alimenti di scarsa qualità. La testa del letto era dunque ricoperta da numerosi cuscini. I più poveri, invece, continuavano a dormire su sacchi imbottiti con materiale vegetale, come le foglie delle piante di mais, più comode della paglia ma più rumorose.
Il letto dal Seicento in poi
A partire dal Seicento il letto iniziò ad uniformarsi allo stile decorativo dell’ambiente circostante. Il baldacchino aveva perlopiù uno scopo ornamentale. Sempre nel ‘600, Jean Tapisserie inventò il divano letto. Nel Settecento, il letto si fece più piccolo e più povero di decorazioni.
Il baldacchino viene ridotto nelle dimensioni e assume spesso la forma di una cupola. Con il Neoclassicismo, infine, questo elemento di arredo diviene austero, realizzato in legno scuro e impreziosito con dorature o applicazioni in ottone.
Chi ha inventato il letto: il ‘900 e l’Art Nouveau
Tra fine ‘800 e inizio ‘900 la praticità diventa essenziale. Si afferma sempre più l’esigenza di adattare il letto alla stanza circostante, sia per quanto riguarda le misure che per l’estetica, in abbinamento ad armadi e comodini.
Spiccano i letti con testiere e pediere raffinate e dalle forme sinuose, realizzate in ferro battuto. Nascono poi le prime reti metalliche, che rendono più semplice la pulizia dei letti. Sempre nel ‘900 il palermitano Bernardo Castro realizza la prima versione richiudibile del divano letto.
Il letto oggi in Italia
Comfort e tecnologia sono oggi le parole d’ordine quando parliamo di letto. Per quanto riguarda le dimensioni, invece, i letti vengono così classificati, in base alla larghezza:
- letto singolo o a una piazza (larghezza 80–100 cm, confortevole per una persona);
- a una piazza e mezza (100–125 cm);
- letto a piazza francese (125–150 cm);
- matrimoniale, queen size o a due piazze (150–180 cm);
- letto a tre piazze o letto king size (larghezza 180–210 cm e adatto fino a tre persone).
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