Il remake di Aladdin in stile Broadway, sontuoso, idealista e femminista

Il classico Disney rivive in live action con Will Smith nei panni del genio della lampada e due giovani protagonisti nei panni di Aladdin e jasmine, tra tradizione e modernità.

23/05/2019

Il remake di Aladdin, nelle sale italiane dal 22 maggio, è stato tra i più chiacchierati tra i film Disney in live action degli ultimi anni, con conseguente grande attesa per l’arrivo al cinema.

Il regista Guy Ritchie firma la rivisitazione del celebre classico d’animazione Disney del 1992 creando una rielaborazione sontuosa (forse fin troppo), ironica e fedele all’originale, in cui l’attenzione viene catturata più che dal protagonista Aladino da un Will Smith nei panni del Genio della lampada che sembra sovrastare gli altri personaggi.

Nel cast del film Mena Massoud è il ladruncolo di buon cuore Aladdin che si innamora della dolce ma volitiva principessa Jasmine interpretata da Naomi Scott, mentre Marwan Kenzari è il potente stregone Jafar che spinge Aladdin a ritrovare la lampada per liberare il genio e sfruttare i suoi tre desideri per appropriarsi del regno. Navid Negahban è il Sultano, preoccupato per il futuro di sua figlia Jasmine che dovrà trovare marito sposando un principe, mentre Nasim Pedrad è Dalia, la migliore amica e confidente della principessa che finirà per essere affascinata dal genio interpretato da Smith.

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Il remake di Aladdin resta fedele alla trama originale, riproponendo in modo fastoso la storia d’amore tra una principessa e un ragazzo di strada ostacolata dalle brame di potere dell’antagonista deciso a governare il regno di Agrabah, col tema dei desideri e del loro valore intrinseco come filo conduttore delle vicende, ma introduce anche qualche elemento di novità e di modernità.

Come tutti i classici Disney adattati allo spirito dei tempi, anche qui c’è un ritratto della protagonista femminile che non è quello della docile principessa in cerca di marito, bensì di una donna decisa ad imporre la propria autonomia e indipendenza di giudizio nella scelta di come vivere la propria vita e chi amare.

Anzi, la Jasmine del remake di Aladdin fa di più: cerca in ogni modo di dimostrare a se stessa e al Sultano di essere in grado di governare il suo popolo con determinazione, saggezza e grazia senza aver bisogno di un principe al suo fianco, con le sue sole capacità e conoscenze, oltre che con gli ideali di solidarietà, clemenza e giustizia che la animano.

Tra le grandi novità del remake c’è proprio la nuova canzone di Jasmine, Speechless, cantata in italiano dalla voce di Naomi Rivieccio, con cui la bella principessa si ribella alla presa di potere di Jafar e rifiuta di farsi mettere all’angolo, di farsi zittire in quanto donna e di essere considerata un essere inferiore.

La sua performance canora in stile Broadway, per quanto eccessivamente teatrale, è un inno all’uguaglianza di genere in un contesto che teoricamente non la prevederebbe, un’affermazione accorata e decisa di dignità e consapevolezza di sé, per dimostrare quanto sia assurda l’idea che una donna non possa assumere un ruolo da leader solo in quanto donna. Anche il rapporto con l’ancella Dalia rappresenta un inno alla solidarietà femminile.


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Il rapporto d’amore tra Jasmine e Aladdin funziona, un po’ meno credibile è invece il cattivo Jafar, mentre Will Smith, pur sovrastando con la popolarità del suo volto tutti gli altri protagonisti si rivela tutto sommato un “genio” divertente dotato di una certa dose di umanità.

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Il film, girato tra gli studi di Londra e le esotiche location desertiche della Giordania, è un tripudio di effetti speciali ma soprattutto fa della colonna sonora uno dei suoi punti di forza: composta dall’otto volte Premio Oscar Alan Menken (già autore delle musiche de La Bella e la Bestia e La Sirenetta), comprende nuove versioni dei celebri brani originali del film scritti dallo stesso Menken, oltre a due brani inediti. Il Mondo È Mio e Un Amico Come Me accompagnano le avventure dei protagonisti in versioni nuove e coinvolgenti che sapranno attrarre i più piccoli e puntare sull’effetto nostalgia per i più cresciuti. Nelle sale dal 22 maggio.


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