Bellezza over 60: quando fragilità e imperfezione sono sinonimo di fascino
Le donne over 60 sono sempre più protagoniste del mondo fashion e beauty e con l'immagine consapevole di sè e delle proprie fragilità offrono una nuova idea di bellezza, intesa come elogio dell'imperfezione
Quando la moda elegge le sue muse, pensare che dietro la scelta ci siano ragioni di marketing non è solo legittimo, ma un doveroso esercizio di spirito critico. Che si tratti di protagoniste (nel bene e nel male) dello showbiz, principesse, modelle curvy o top all’apice del successo, l’obiettivo infatti è uno solo: sorprendere e far parlare.
Lecito credere, dunque, che anche la nuova tendenza di stilisti e brand di scegliere come testimonial donne agée risponda alla stessa logica. Tuttavia, in questo caso, l’intento commerciale ha finito con il fare da volano a una riflessione tutt’altro che scontata. Grazie a personalità del calibro di Joan Didion, Joni Mitchell e Iris Apfel – solo per parlare dei casi più recenti – le donne infatti hanno (ri)scoperto che è possibile piacersi e piacere anche dopo gli ‘anta’ e, cosa ancora più importante, che la bellezza non è una questione di perfezione. Anzi.
Joan Didion, Joni Mitchell e Iris Apfel: la bellezza è over 60
Strategia di marketing, reazione a certi canoni stereotipati, dichiarazione di indipendenza, omaggio sincero al fascino femminile: sono tante e tutte possibili le interpretazioni dell’ultima tendenza del mondo fashion e beauty di scegliere come testimonial donne mature, icone della cultura, della musica e dello stile. Quello che invece è certo è che i ‘nuovi’ volti della pubblicità hanno svecchiato – paradossalmente – il concetto di bellezza, liberandolo dalle sabbie mobili dell’apparenza e della superficialità per farlo diventare qualcosa di più sottile, profondo e coinvolgente.
La decisione di Phoebe Philo, direttore creativo di Céline, di fare della giornalista, scrittrice e saggista americana Joan Didion la protagonista della campagna Primavera Estate 2015 afferma infatti a chiare lettere che la bellezza non è (solo) un viso e un corpo perfetto, ma (anche) una questione mentale, legata in maniera indissolubile alla personalità e al vissuto della persona.
L’eleganza raffinata e il carisma della ottantenne vincitrice nel 2007 del prestigioso National Book Award interpretano alla perfezione lo stile ricercato e minimal chic di Céline, così come Joni Mitchell incarna con totale naturalezza il mood dalle suggestioni seventies delle collezioni disegnate per Saint Laurent Paris da Hedi Slimane, che ha fatto della cantautrice settantenne il nuovo volto del Saint Laurent Music Project, dopo un’altra icona agée della musica e protagonista della Swinging London come Marianne Faithfull.
Il nuovo concetto di bellezza espresso da stilisti e brand, insomma, sembra avere abbandonato la strada facile e priva di immaginazione del ‘vedere’ per quella del ‘sentire’, come conferma anche la presenza dell’ultranovantenne Iris Apfel nell’ultima campagna del marchio di gioielli Alexis Bittar. L’anticonformista e geniale manager, designer e fashion icon americana, il cui ‘marchio di fabbrica’ sono i grandi occhiali tondi dalla montatura spessa e gli abiti di ispirazione etnica, compare infatti nella nuova pubblicità insieme alla lanciatissima fashion blogger, attrice e cantante diciottenne Tavi Gevinson, in un gioco di contrasti che dice alle donne che si è belle a ogni età, così come si è, fragilità e imperfezioni in primis.
Bellezza over 60: elogio dell’imperfezione
Il 2015 si è aperto con il trio di testimonial ageé Didion, Mitchell e Apfel, ma già l’anno precedente fashion e beauty avevano dato segnali di stanchezza nei confronti di certi canoni di bellezza stereotipati.
A fine febbraio, infatti, a scompigliare le carte e incrinare le certezze degli addetti ai lavori è stato Marc Jacobs, che dopo aver puntato sulla scorrettissima e discussa ex stellina Disney Miley Cyrus per la campagna della collezione moda Primavera Estate 2014 ha voluto che la sessantacinquenne Jessica Lange fosse il volto della linea beauty. Una provocazione in piena regola, con la pluripremiata attrice americana immortalata in un intenso primo piano senza ‘ritocchini’ a mascherare rughe e segni del tempo, che ha sdoganato il concetto di bellezza come imperfezione.
Marc Jacobs però non ha inventato nulla. Piuttosto ha intercettato dei segnali e ha saputo interpretarli, con il grande merito di farli diventare un messaggio forte e chiaro. La sessantottenne Charlotte Rampling (testimonial 2014 di Nars Cosmetics), Meryl Streep (classe 1949), Helen Mirren e Diane Keaton (entrambe 69 anni), l’ottantenne Judi Dench, Jacky O’Shaughnessy, nata nel 1952 e volto di American Apparel, e altre indiscusse icone di bellezza, impossibili da citare tutte, hanno accettato infatti da tempo l’avanzare dell’età e mostrano con orgoglio le proprie fragilità.
Un atteggiamento senza dubbio di grande aiuto per le donne che si trovano a fare i conti con gli anni che passano, ma anche per tutte coloro che faticano ad amare se stesse e il proprio corpo: il messaggio di queste splendide protagoniste della società di oggi è infatti trasversale a ogni età ed è un elogio della diversità, un invito a non uniformarsi a canoni estetici decisi in base a logiche piegate all’interesse di pochi e ad affermare la propria personalità. Che è la vera bellezza di tutti, donne e uomini.
Foto:
Joan Didion – David Shankbone, Wikimedia
Joni Mitchell – Whoknoze, Wikimedia e Saint Laurent Paris Music Project
Marianne Faithfull – Siebbi from Germany, Wikimedia e Saint Laurent Paris Music Project
Jessica Lange – Mingle MediaTV, Wikimedia
Charlotte Rampling – nicolas genin, Wikimedia e Gawain78, Wikimedia
Meryl Streep – Artem from St-Petersburg, Russia e Alan Light, Wikimedia
Jacky O’Shaughnessy – American Apparel