Uomini che tendono a spiegare le cose alle donne: state alla larga!

Il termine corretto per spiegare questo fenomeno è "mansplaining" e no, noi donne non ne abbiamo bisogno. Ecco tutti i nostri motivi.

27/09/2019

Vi è mai capitato di fare qualcosa in cui siete veramente brave e sentire dietro di voi una vocina che vi spiega passo passo come fare quella determinata cosa? Un brutto vizio (e non certo il primo), tutto al maschile che porta noi donne ad esasperare e a non sopportare più colui che divide con noi il nostro appartamento. Agli uomini piace spiegare le cose alle donne e, sarebbe anche bello se spiegassero cose che noi non sappiamo, cose che gli chiediamo di spiegarci più e più volte ma, gli uomini tendono ad intromettersi anche nelle faccende che non li riguardano. Quelle per le quali non sono stati interpellati minimamente.

Mansplaining

Questo è il termine corretto per parlare di questo “fenomeno” declinato al maschile che porta gli uomini a continuare a spiegare a noi donne qualsiasi cosa. Questo termine è stato coniato dalla giornalista Rebecca Solnit che ne ha anche scritto un libro dal titolo “Gli uomini mi spiegano le cose” edito dalla casa editrice Ponte delle grazie nel 2017.

Il libro sulla
sopraffazione maschile

Ci sono molti modi per sentirsi superiori, più forti, più bravi, più sapienti e potenti. La sopraffazione non passa solo per la violenza fisica, l’umiliazione, la dipendenza economica, ma anche da meccanismi più semplici. Da comportamenti più sottili e socialmente accettati da tutti. La violenza sulle donne comincia anche da una conversazione dove le donne vengono messe a tacere. Cosa non funziona in queste conversazioni? Gli uomini pensano erroneamente di sapere cose che le donne non sanno e, senza farsi domande, iniziano a spiegarle.
In questa selezione dei suoi scritti femministi più noti, Rebecca Solnit spiega perché ciò accade e ne sottolinea il lato grottesco. Con la sua prosa elegante e incisiva mette a nudo alcuni degli aspetti più imbarazzanti, crudi e folli della società maschilista, invitando a riflettere tutti coloro che ne hanno il coraggio.  

Non solo una battaglia delle donne

Non sono sole le donne a lamentare e condannare questo atteggiamento, ma anche molti uomini illustri hanno deciso di condannare apertamente e in maniera forte questo atteggiamento dannoso e corrosivo per la coppia. Il giornalista italiano Giovanni De Mauro ha condannato questo atteggiamento definendolo come un modo per sminuire la donna. L’atteggiamento quasi “paterno” del maschio che tende a spiegare qualcosa di puramente ovvio alla compagna oppure qualcosa di cui la sua compagna potrebbe essere docente universitaria non fa altro che sminuire la donna nella sua intelligenza. E molti uomini tendono a non accorgersi di quello che stanno facendo per questo motivo è bene far notare al sesso forte il perpetrare dell’errore.

Il caso svedese

La vicina Svezia che, sulla questione parità dei sessi è molto più avanti rispetto alla nostra nazione, ha capito prima degli altri Stati il problema del mansplaining. Che, non è soltanto un semplice fastidio ma una vera e proprio violenza psicologica nei confronti delle donne. Una violenza che non resta chiusa tra le mura domestiche ma, come spesso accade, si estende ai luoghi di lavoro ma anche al supermercato, alle poste o in banca. Per cercare di assottigliare i casi ormai troppo elevati di questa violenza, un sindacato svedese ha attivato una linea telefonica alla quale rivolgersi se si subisce questo tipo di violenza. Il centralino ovviamente ha preso spunto dal fenomeno ma la linea è attiva per chiunque (donne e uomini) che subiscono atteggiamenti sessisti e denigratori in casa e fuori.

La reazione

Ovviamente le reazioni non sono mancate e spesso la persone tendono a sminuire il fenomeno ghettizzandolo come qualcosa dal quale stare lontano perché, semplicemente, non esiste. Non viene considerato un fenomeno di massa con degli effetti seri e pertanto sminuito con vignette e commenti.  

La reazione degli
uomini

Poco dopo l’attivazione della linea telefonica non sono state solo le donne a chiamare per denunciare i tanti casi di molestia in casa e a lavoro ma, in maniera quasi stupefacente, a telefonare sono stati moltissimi uomini. Per prima cosa hanno chiesto di spiegare loro cosa fosse il mansplaining per evitare di attuare comportamenti molesti nei confronti delle compagne o delle colleghe.

(Man)Splaining: quando a subirlo sono gli uomini

Per quanto sono solitamente gli uomini ad abusare di questo tipo di situazioni capita, anche se in forma minore, che le donne si attivino per spiegare agli uomini cose delle quali loro sono massimi esperti. Capita di rado ma succede e, anche in questo caso, possiamo parlare di una forma di violenza e di vessazione psicologica nei confronti del nostro compagno o del nostro collega.

La questione del
genere

Si tende sempre a pensare che ci siano cose da maschio e cose da femmina ecco perché succedono certi fenomeni spiacevoli che poi diventano vessazioni. Si è spesso portati a pensare che una donna non possa capire concetti di meccanica o di fisica quantistica, così come le donne credono di essere delle massime esperte in cucina, o nella moda. Ovviamente non è così ma, purtroppo, la mentalità del nostro paese, ci porta a pensare a tutto questo ingabbiandoci in una sorta di difficoltà che non ci permette di vivere serenamente.

Cosa fare?

È meglio stare alla larga dagli uomini che vogliono necessariamente continuare a spiegarci le cose. Sarebbe buona norma far notare all’uomo in questione che si sta ponendo in maniera sbagliata nei nostri confronti. Magari è più facile farlo in casa o con chi abbiamo confidenza. Ma la verità è che ogni qualvolta facciamo notare ad un uomo che ci sta molestando con il mansplaining gli stiamo facendo un favore (anche se lui non lo sa). Se potete è meglio stare alla larga da chi ci fa sentire inette, inadeguate e stupide perché è proprio questo il meccanismo di tanti uomini che vorrebbero solo tenerci relegate all’interno di un mondo che possono controllare. E che rende loro la luce splendente all’interno di questo microcosmo che hanno costruito. La verità è che noi valiamo tanto quanto loro e sarebbe ora di dimostrarlo.