È ormai autunno, e poi arriverà l’inverno. Ma noi non rinunciamo all’allegria e alla bellezza che i fiori sanno regalare alla nostra casa, a un terrazzo o a un giardino. E allora ecco che arriva il suo momento: la stagione del ciclamino!
Bellissime fioriture e sfoglie spesso dalle sfumature interessanti – dal bianco al rosa al rosso più acceso al violetto le prime, dal verde scuro al verde intenso, e lamine dall’argento al viola al rosso le seconde, quasi a formare disegni – accomunano le 23 specie del genere Cyclamen. Tra le più diffuse, il Cyclamen hederifolium e quello purpurascens (o europaeum), quello africanum dai caratteristici fiori rosa bordati di bianco, il persicum e il coum.
Il ciclamino è spesso associato a diffidenza e sfiducia, nonché scoraggiamento. Questi sentimenti sono probabilmente legati al fatto che nelle radici della pianta è contenuto del veleno in quantità minime, ma comunque nocivo per l’uomo. Il valore del ciclamino nel passato era anche quello di amuleto protettivo contro malocchi e cattiva sorte.
Tuttavia, la particolare forma dei suoi petali ha determinato l’associazione con l’idea di fecondità e perciò il ciclamino può essere anche donato come augurio per la nascita di un bambino.
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Interno o esterno? Prima di tutto, distinguiamo tra ciclamini rustici e ciclamini semirustici.
I primi, tra cui il Cyclamen europaeum, il coum e l’hederifolium, si adattano bene all’esterno. I secondi, tra cui il persicum e il libanoticum, sono piante più adatte per l‘interno.
Mettiamo i nostri ciclamini in zone non direttamente illuminate dal sole, ma in mezz’ombra, quindi: riparate magari da alberi o siepi all’esterno, e non troppo vicino alle finestre all’interno. E assicuriamo una buona ventilazione. La temperatura ideale? Sotto i 15 gradi si ha la massima fioritura.
Abbiamo cura di innaffiare le piante di ciclamino regolarmente, ed evitare di esagerare, a pena di ristagni e marciumi delle radicali. Ed evitiamo di bagnare foglie, fusti e fiori, per non rischiare muffe: meglio riempire il sottovaso e in inverno, per le piante da interno, nebulizzare le foglie (meglio se con acqua distillata, che eviterà di lasciare aloni bianchi) per contrastare la secchezza che il riscaldamento causa all’aria. Appena vedremo il terreno seccarsi di nuovo, innaffiamo ancora: il ciclamino non ama per nulla i terreni aridi: assicuriamogliene uno ricco di sostanza organica e ben drenato.
Potremo ridurre le annaffiature nel periodo “vegetativo”, ossia quando il nostro ciclamino smetterà di produrre fiori e foglie, ma in compenso sarà buona cosa concimare ogni due o tre settimane col concime liquido per piante bulbose. Per quanto riguarda la potatura, eliminiamo foglie e fiori appena iniziano ad appassire, così che la pianta possa non badare più a loro e occuparsi di crescere rigogliosa in altre parti.
Insomma, bastano poche attenzioni per coltivare il nostro pollice verde anche una volta finita l’estate.
E anche nella luce autunnale i ciclamini, magari con fiori di gradazioni diverse da una stanza all’altra, sapranno colorare le nostre giornate!
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