Musicoterapia

Musicoterapia: una terapia dalla grandi potenzialità.

La musicoterapia è un ben noto metodo di intervento in ambito pedagogico o psicologico, che sfrutta la musica come strumento terapeutico. Permette di comunicare, con l’aiuto del terapeuta, attraverso un codice alternativo rispetto a quello verbale. Questo codice alternativo utilizza il suono, la musica, il movimento, per aprire canali di comunicazione ed una finestra nel mondo interno dell’individuo. Si basa sul principio dell’ISO (identità sonora individuale), che rappresenta la somma e l’integrazione di tutte le esperienze sonore che l’individuo ingloba in sé dal momento della nascita in avanti, per tutto il corso della sua esistenza.

Ogni individuo racchiude in sé una “storia musicale” o una Identità Sonora unica e irripetibile. Questo spiega perché alcuni suoni possono incidere in modo significativo sullo stato psico-fisico di un soggetto, mentre altre persone non sono stimolate dagli stessi suoni. Ma come riesce ad agire dal punto di vista terapeutico la musicoterapia?

Questa tecnica prevede l’uso razionale dell’elemento sonoro per promuovere il benessere della persona nella sua complessità. Si utilizzano la musica e il suono, quindi, per curare, riabilitare, rieducare o prevenire, fino al raggiungimento dell’armonia psico-fisica. Si basa sul principio di una attiva stimolazione multisensoriale, relazionale, emozionale e cognitiva, impiegata in diverse problematiche come prevenzione, riabilitazione e sostegno al fine di ottenere una maggiore integrazione sul piano intrapersonale ed interpersonale, un migliore equilibrio ed una migliore armonia psico-fisica.


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La musico-terapeuta ha il compito di fungere da strumento attraverso il quale il paziente lascia emergere liberamente la propria sfera emozionale. Va da sé l’importanza del rapporto di estrema fiducia che deve instaurarsi tra il terapeuta (che valuta suoni e musiche volta per volta) e il paziente. Ma in quali ambiti la musicoterapia mostra i maggiori benefici? È estremamente indicata in gravidanza, nella gestione di bambini autistici, negli asili nido e nel trattamento degli anziani.

Gravidanza

Per l’applicazione di questo metodo in gravidanza, si parte dal presupposto che intorno alla 24a settimana di gestazione, si ha il completamento dello sviluppo dell’apparato uditivo del feto, che già intorno alla 16a settimana risponde a stimoli acustici, mentre alla 23a il feto ha la capacità discriminatoria degli stimoli sonori.

Gli stimoli sonori al nascituro creano un profondo livello di comunicazione tra madre (che si rilassa) e bimbo. È stato dimostrato che le musiche ascoltate nella pancia della mamma sono state poi riconosciute dai bimbi anche dopo la nascita.

Autismo

Nel caso dell’autismo, è nota la grave compromissione delle aree dello sviluppo, soprattutto a livello relazionale. Infatti il bambino autistico preferisce l’isolamento e rimane indifferente rispetto all’ambiente circostante, mettendo in atto comportamenti stereotipati.

Diversi anni di ricerca hanno dimostrato una certa propensione, da parte del bimbo autistico, verso la musica. Inoltre è stato dimostrato che il suono e il ritmo possono migliorare le capacità comunicative e il comportamento verso se stessi e verso gli altri bambini autistici.


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Nidi

Per quanto riguardo l’utilizzo della musicoterapia negli asili nidi, parte dal presupposto che lo studio della musica aumenta lo sviluppo del cervello nei bambini piccoli.

Diversi studi hanno confermato il ruolo della musica nell’aumentare il flusso di sangue nell’emisfero sinistro del cervello, con conseguenti livelli di sviluppo elevati nella prima infanzia e di altre dinamiche di rete nell’emisfero destro per la componente più emotiva e del piacere. Inoltre la musicoterapia potrà successivamente aiutare i bambini a migliorare le loro capacità di lettura.

Anziani

Anche gli anziani possono largamente beneficiare della musicoterapia. Sono sempre più numerosi gli studi e le esperienze che ne attestano l’utilità. Solitamente nelle strutture residenziali i pazienti geriatrici hanno l’opportunità di iniziare un percorso preventivo/terapeutico con la musica, che diventa aiuto e sostegno psicologico per l’anziano, che spesso vive il ricovero con forte disagio fisico ed emotivo. Molto indicata la musicoterapia in caso di malattie neurologiche gravi come Alzheimer.