Laser & co: tutte le potenzialità dei raggi
Indicato per segni d'acne, epilazione, capillari, macchie e molto altro, il laser è sempre più protagonista dei trattamenti estetici.
Sono vari gli utilizzi del laser in ambito estetico: utile per diminuire i segni dei capillari su viso e arti, per il ringiovanimento del volto, come per il problema delle macchie sulla pelle, viene utilizzato anche come sorta di lifting per le rughe più leggere, senza dimenticare l’epilazione permanente.
Possiamo dire che questo strumento, in questi ultimi anni, ha rivoluzionato il campo estetico e della medicina.
La domanda di trattamenti laser è in crescita grazie ai risultati che si ottengono che sono mediamente molto soddisfacenti. Ma non si deve dimenticare che si tratta di uno strumento molto preciso e che quindi richiede una professionalità di alto livello.
La soddisfazione per il risultato finale si basa prima di tutto su una corretta diagnosi, su precise indicazioni, nonchè specifica selezione e personalizzazione del trattamento.
Di cosa si tratta?
I laser sono fonti di luce ma con alcune caratteristiche particolari. Il laser è una luce monocromatica coerente, unidirezionale ed alta luminosità, che proprio per queste caratteristiche si differenzia dalle normali fonti luminose.
Un trattamento laser è l’interazione della luce con il tessuto per ottenere l’effetto desiderato, che si tratti di epilazione, rimozione di macchie, vene varicose o capillari, ringiovanimento della pelle, trattamento delle cicatrici e tatuaggi.

Le tipologie di laser
Ci sono diversi tipi di laser, che si differenziano tra loro principalmente per il mezzo che usano per generare la luce, tra questi: gas (laser CO2), solidi (neodimio-YAG), liquidi (colorante) e semiconduttori (diodi).
Ogni tipo di laser emette luce a una lunghezza d’onda specifica. Questa lunghezza d’onda influenza il livello di profondità dell’azione del laser e la selettività dell’azione sulla zona “bersaglio”.
Nella pelle ci sono essenzialmente 3 bersagli che rispondono a questa azione, la melanina, l’emoglobina e l’acqua.
La melanina è presente nella pelle e nei follicoli piliferi. Un laser adatto per la depilazione dovrebbe avere una lunghezza d’onda che viene indirizzata soprattutto dove ci sono concentrazioni di melanina, cioè al follicolo pilifero.
Se un laser viene invece utilizzato per la rimozione di varici o capillari dilatati, deve avere una lunghezza d’onda diretta all’emoglobina, mentre i laser che hanno come bersaglio l’acqua consentono la vaporizzazione dei tessuti, e sono utilizzati per scopi chirurgici, come nel rimodellamento tissutale.
C’è anche una nuova generazione di laser la cui energia è diretta al derma, al fine di ottenere il ringiovanimento della pelle grazie alla stimolazione di formazione di collagene.
Non solo; questo tipo di laser agisce in profondità lasciando tuttavia l’epidermide intatta. Viene utilizzato anche per cicatrici, lentiggini solari, alcuni tipi di macchie e tatuaggi.
Da non dimenticare, infine, i laser che agiscono su alcuni legami molecolari specifici come quello del tessuto adiposo.
Fotoringiovanimento: il potere antiage del laser
Eliminare le cellule morte restituendo una pelle liscia e morbida, valorizzando la sua naturale freschezza, ora è possibile grazie al lifting senza bisturi con laser per il ringiovanimento di ultima generazione.
La doppia azione del laser frazionato interviene sugli strati superficiali del derma e questo permette di ottenere un effetto di skin-tightening.
Il lifting con il laser frazionato può migliorare sensibilmente il tono e l’elasticità della pelle, riducento visibilmente anche le rughe più superficiali (non quelle più profonde).
Il laser stimola inoltre la produzione di collagene e quindi la pelle si rigenera e ricompatta contrastando gli effetti del tempo.
Laser ed epilazione: è davvero definitivo?
Le tecniche di epilazione che prevedono l’utilizzo del laser sono tre: il laser a luce verde, il laser a diodi o neodimio e la luce pulsata.
Tutt e tre le metodologie consentono di trattare zone del corpo molto estese e sono poco invasivi: durante le sedute, infatti, si avverte un po’ di bruciore simile a una piccola scossa.
Il principio su cui si basano le tecniche è l’energia luminosa: si indirizza un fascio di luce in modo selettivo sui peli da eliminare e sui corrispettivi bulbi piliferi, risparmiando i tessuti circostanti.
I bulbi, essendo ricchi di melanina, hanno una colorazione più scura del resto della pelle e attirano così la luce che si trasforma in calore.
Il calore generato danneggia il bulbo, che per un po’ non è più in grado di far crescere il pelo. Si tratta quindi di un risultato permanente – ossia che permane nel tempo – ma non del tutto definitivo.
Difficilmente tutti i peli ricresceranno, anche a distanza di anni, ma potrebbero essere necessarie delle sedute di richiamo.
Il numero delle sessioni varia a seconda della zona da trattare e del tipo di peli, ma indicativamente per raggiungere un buon risultato sono necessarie almeno 7-8 sedute, da effettuare a circa un mese di distanza l’una dall’altra.

Capillari rotti su viso e corpo? Li elimina il laser
I capillari rotti sulle gambe o sul viso sono una problematica piuttosto diffusa che provoca generalmente un notevole fastidio estetico.
La comparsa di capillari visibili può dipendere da cause fisiologiche ma può essere anche legata a errate abitudini nella vita quotidiana.
Fra le principali cause della fragilità ci sono inoltre problemi di circolazione che possono essere accentuati dalla vita sedentaria.
Anche il consumo eccessivo di alcol, sostanza che dilata i vasi sanguigni, e il vizio del fumo possono comportare la rottura dei capillari. Ulteriori fattori scatenanti possono essere correlati a squilibri ormonali legati, per esempio, alla gravidanza, o ancora all’assunzione di alcuni farmaci come corticosteroidi e antidepressivi.
Per eliminare i vasi capillari rotti di viso e gambe è possibile avvalersi del laser vascolare.
Non sempre un vaso capillare può essere eliminato completamente e per lunghi periodi. Ve tenuto conto, perciò, del fatto che per ottenere il risultato sperato potrebbe essere necessario sottoporsi a più sedute.
Il laser vascolare emette degli spot luminosi che attraversano la cute senza danneggiarla e assorbono il sangue dei capillari provocando una chiusura del vaso, che verrà spontaneamente riassorbito dal corpo nel giro di qualche settimana. Le sedute durano circa 10-20 minuti in base alla tipologia e all’estensione della condizione da trattare. Il numero di sedute può variare a seconda del caso e queste devono essere eseguite ogni 40-50 giorni.
Il parere dell’esperto
«Soprattutto in campo dermatologico il laser negli ultimi anni è diventato uno strumento molto importante per risolvere problemi legati sia a inestetismi della pelle, sia a patologie cutanee vere e proprie come le verruche, che sono un’infezione della pelle, o le cheratosi, legate al passare degli anni e molte volte anche ad eccessiva esposizione al sole», commenta il Professore Antonino Di Pietro, dermatologo plastico, fondatore e direttore dell’Istituto Dermoclinico Vita Cutis.
«L’uso di questo potente strumento implica comunque dei rischi e può avere delle controindicazioni, per questo è fondamentale affidarsi a professionisti che non solo sappiamo come utilizzare tale tecnologia, ma che abbiano una significativa esperienza nel riconoscere il tipo di pelle e le sue esigenze», prosegue Di Pietro.
Infine, un consiglio a tutti coloro che stanno pensando di sottoporsi a un trattamento laser.
«Ogni volta che si eliminano degli strati di pelle, questa diventa più fragile rispetto alla luce e ai raggi ultravioletti. Ecco perché i trattamenti laser vengono consigliati in periodi che non procedono l’esposizione solare, da ottobre a maggio circa. Dopo un trattamento laser si consiglia infatti di non esporsi al sole per un periodo di circa 4-5 settimane. Questo non vuol dire che bisogna stare chiusi in casa, ma non stare al sole diretto per più di 20-30 minuti e proteggersi adeguatamente. Le creme che contengono la plusolina, in particolare, si rivelano particolarmente adatte perché tale sostanza naturale – che deriva dalla pianta della Karanja – devia i raggi solari», conclude il Professore.