Roma città aperta: al cinema in versione restaurata

Fino a fine aprile, oltre 70 sale in tutta Italia proiettano il capolavoro di Rossellini in versione restaurata, per il progetto “Il Cinema Ritrovato. Al cinema”

In oltre 70 sale di tutt’Italia, dal 31 marzo fino a fine aprile 2014, torna Roma città aperta di Roberto Rossellini, nell’ambito del progetto “Il Cinema Ritrovato. Al cinema”. In una versione restaurata firmata Istituto Luce Cinecittà, Fondazione Cineteca di Bologna e Cineteca Nazionale del Centro Sperimentale – quella che nel 2004 ritrovò la pellicola originale.


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Un film che sa rappresentare un’epoca, quella del neorealismo italiano. Anzi, due: anche quella, che racconta, dell’Italia fascista e della Resistenza. Roma città aperta è tutto questo, ma non solo. Tanto che il regista austriaco Otto Preminger ebbe a dire che la storia del cinema stesso si divide in due ere: il prima e il dopo la pellicola di Rossellini del 1945. E film della grande notorietà internazionale di Anna Magnani.

E fin qui, parliamo di cinema. Ma Roma città aperta è ancora di più. Una testimonianza, potentissima, di uno dei periodi più bui dell’Italia moderna. E, con gli altri due film della Trilogia della guerra di Rossellini (Paisà, 1946, e Germania anno zero, 1948), una ricucitura di una delle cosiddette “fratture d’Italia”, quelle profonde lacerazioni della memoria condivisa che macchiano la storia – e la storiografia – del Bel Paese. Per un riconquistato diritto di guardarsi in faccia, con le parole di Jean-Luc Godard.


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Tanto importante, il capolavoro di Rossellini, che tutti abbiamo in mente la scena straziante della Pina-Magnani che rincorre per la strada la camionetta dei tedeschi, che hanno catturato – e stanno per uccidere – suo marito. Un film, insomma, da vedere e rivedere. Anche grazie al progetto “Il Cinema Ritrovato. Al cinema“, che lo riporta nelle sale fino a fine aprile in versione restaurata (a cura dell’Istituto Luce Cinecittà, della Cineteca Nazionale del Centro Sperimentale  e della Fondazione Cineteca di Bologna).

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Una sorta d’impresa, assai meritoria, impossibile fino al 2004, anno del ritrovamento della pellicola originale che si credeva perduta. Iniziativa che ameranno gli appassionati di Rossellini, del neorealismo e del cinema d’autore, ma anche importante occasione per i più giovani per avvicinarsi a un film che valse al suo regista la Palma d’oro di Cannes nel 1946, due Nastri d’argento nello stesso anno (film a soggetto e miglior attrice non protagonista Anna Magnani) e una nomination agli Oscar come migliore sceneggiatura in quello successivo.