Storia della befana e dei re magi
Una piccola storia sulla befana e i re magi da raccontare ai bambini per regalare a loro e a voi un momento di dolcezza in più
Cari bambini un po’ grandi e un po’ piccini,
conoscete la storiella di quella vecchiettina,
che viaggia volando dalla sera alla mattina,
alla ricerca di quel bambinello,
che un giorno le fu annunciato,
e che poi ha ritrovato,
in modo inaspettato?
Se non la conoscete,
ascoltate e scoprirete
chi vi riempie la calzetta
che alla sera preparate
e alla mattina, piena, ritrovate.
Una volpe curiosa
Una sera di tanti, tanti anni fa, all’imbrunire, una giovane volpe del deserto, che si era attardata e faticava a ritrovare la sua tana, sentì provenire da dietro una duna il rumore di una carovana.
Sapeva che avrebbe dovuto fuggire, le avevano detto che gli uomini sono pericolosi per le volpi, ma lei non ne aveva mai visto uno e la curiosità ebbe il sopravvento. Si nascose così dietro una roccia e attese fino a quando non vide spuntare un lunghissimo corteo di cammelli carichi di ogni sorta di provviste.
Ai lati camminavano degli strani animali ritti su due zampe; la volpe capì subito che dovevano essere gli uomini. Li osservò con attenzione, alcuni erano giovani e viaggiavano a piedi, ma tre erano più anziani, portavano dei buffi copricapo e viaggiavano in groppa ai cammelli. Uno aveva la pelle più scura.
Parlavano fra loro e consultavano delle lunghe pergamene, qualche volta alzavano lo sguardo e scrutavano nel cielo alla ricerca di qualcosa, ma un forte vento si era alzato e in pochi istanti aveva portato tante nubi da oscurare il cielo che fino a poco prima era invece stranamente luminoso.
La giovane volpe era affascinata da quelle strane creature e anche un po’ attratta dalle loro provviste e poiché sembrava proprio che nessuno di quegli uomini badasse a lei, decise di accodarsi alla comitiva.
Proprio mentre stava quasi riuscendo ad aprire uno dei sacchi che conteneva le provviste, il cammello si arrestò di colpo facendo rimbalzare in avanti la povera volpe, ormai certa che l’avrebbero vista e acciuffata.
Ma nessuno si curò di lei, c’era una strana atmosfera tra quegli uomini, erano tutti tesi alla ricerca di qualcosa e niente poteva distrarli.
La vecchina che non si lasciò stupire
La volpe capì dove erano arrivati, possibile che quella fosse la meta tanto attesa? La casa di quella vecchina a cui aveva rubato una volta una gallina spelacchiata e insapore? Quella vecchina che non usciva mai e che mai aveva da rivolgere a qualcuno una parola buona?
La piccola volpe non capiva quello che si dicevano, vedeva solo che la povera vecchia vestita di stracci dopo aver indicato qualcosa con la mano, mentre uno dei vecchi le parlava dolcemente, continuava a scuotere la testa in segno di diniego.
Dopo aver detto ancora qualche parola il vecchio fece segno ai più giovani che governavano i cammelli di procedere e tutti si rimisero in cammino.
La nostra amica che oramai non temeva più di farsi vedere si avvicinò a due ragazzi che parlavano tra loro per ascoltare.
“Non è voluta venire con noi, non ha creduto alle parole di Re Baldassarre”, diceva uno. “Eppure ha visto anche lei la stella prima che il cielo si coprisse, ha anche indicato dove ha visto dirigersi i pastori e da dove ha sentito levarsi il canto, come può non volerci seguire?” si chiedeva l’altro. “Non tutti sono capaci di accogliere qualcosa di bello e di mettersi in cammino per cercarlo”, tornava a dire il primo. “Forse ha soltanto paura.”
Il cucciolo di volpe aveva aizzato le orecchie. Anche lei qualche giorno prima aveva visto una grande luce e sentito un coro intonare una dolce melodia. Tra le dune e sulle colline vicine in quella notte c’era stato un grande trambusto. Molti pastori si erano messi in cammino, attraversando zone dove mai prima si erano spinti.
Ma la giovane volpe aveva avuto paura e non si era mossa. Si era rifugiata nella sua tana e aveva preferito rimanere nel luogo che conosceva, tra le sue certezze.
Adesso le era stata data una seconda occasione, e non se l’era lasciata sfuggire.
Una gioia che riempe il cuore
Ora l’orizzonte era di nuovo limpido, una bellissima stellata popolava il cielo sopra di loro e tra tutte le stelle ce n’era una grandissima, con una lunga coda, molto più luminosa di tutte le altre. Era ferma e sembrava aspettarli. Quando il cammello su cui si era accoccolata si arrestò, la volpe saltò giù e corse in cima al corteo.
Non poteva credere ai suoi occhi: i tre vecchi si erano inginocchiati davanti ad un bimbo in fasce tra le braccia della sua mamma. A lato un uomo forte e buono li guardava. E quel bambino guardava lei, una piccola volpe a cui nessuno aveva fatto caso e il suo cuore si riempì di letizia, di una gioia così grande da sembrare che scoppiasse. “Grazie per questa seconda occasione” sussurrò tra sé la volpe e subito ripensò alla vecchina che aveva detto di no. Anche lei doveva avere una seconda occasione. Con lo sguardo di quel bambino nel cuore, corse a più non posso verso la casetta dove si erano fermati tempo prima. Bussò con il muso alla porta e quando la vecchia brontolando venne ad aprire, cercò di guardarla con gli stessi occhi con cui quel bambino aveva guardato lei.
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In quella notte di miracoli, la vecchia comprese e decise, così com’era, vestita di stracci e con la scopa in mano, di seguire la volpe. Poiché era molto golosa, aveva nelle sue tasche tanti dolci e caramelle che avrebbe regalato al bambinello di cui le avevano parlato i vecchi.
Si misero insieme in cammino, ma un grande pericolo aveva costretto la famigliola a scappare e la vecchia carovana a cambiare strada.
La vecchina non riuscì più a trovarli e ancora oggi si reca di casa in casa vestita di stracci, con la sua vecchia scopa e con le tasche piene di dolci da regalare a tutti i bambini che portano il piccolo Gesù nel loro cuore.
Tutti la chiamano befana. Il suo nome deriva da una parola greca che significa “manifestazione del sacro” e ci ricorda che quel bimbo è venuto nel mondo per tutti noi, per abitare nel cuore di ciascuno di noi. E chi lo tiene nel suo cuore è pieno di ogni bontà e dolcezza.