Rick Owens FW 2015-2016: femminilità mistica e inafferrabile
Sospesa tra suggestioni primordiali e visioni di un futuro passato, la collezione autunno-inverno 2015-2016 Sphinx di Rick Owens descrive una nuova femminilità, oltre le distinzioni di genere e libera dagli stereotipi
Sacerdotessa di una civilità proveniente da un futuro passato. Automa. Baccante con il volto coperto da una maschera d’oro e d’argento alla Eyes Wide Shut. La donna autunno-inverno 2015-2016 presentata da Rick Owens alla Paris Fashion Week è il simbolo di una femminilità che rigetta canoni e stereotipi per riscrivere un nuova pagina di seduzione, dove le differenze di genere sono azzerate e la sensualità e il fascino diventano concettualità e allusione.
Futuristic primeval mood
[dup_immagine align=”alignleft” id=”161621″]Ambientata in una fabbrica con pareti, pavimento e colonne in cemento armato e luce bassissima e scandita da una musica simile a una litania incalzante e ossessiva, la sfilata dedicata della collezione autunno-inverno 2015-2016 di Rick Owens, Sphinx, è uno show inquietante e spettacolare, del quale è protagonista una donna privata dei connotati della femminilità “classica”, ma ugualmente affascinante.Caratterizzati da linee geometriche, forme costruite e volumi sovrapposti, i capi della proposta dello stilista americano per la prossima stagione sono attraversati da un futuristic primeval mood che si esprime in una ricerca materica e in una capacità sartoriale di altissimo livello e in un design d’avanguardia che cancella il confine (sottile) tra moda e arte. Difficilmente “portabili”, gli abiti di Owens sono piuttosto un puro esercizio di stile, che trasporta lo spettatore in un mondo immaginario, dove suggestioni storiche che arrivano direttamente dalla Preistoria e dall’Antica Grecia si fondono ad altre derivate da capisaldi della science fiction come Dune e Il pianeta delle scimmie.
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L’intento dichiarato è di stupire e grazie alla location e alla coreografia, oltre che alle incredibili full metal face realizzate da Balthazar Gonzalez per Mac Cosmetics, non solo l’obiettivo è raggiunto, ma sposta (ancora) più in alto l’asticella della spettacolarità.
Strong shapes, strong materials
Affascinante, cupa e misteriosa, pervasa da un afflato vagamente inquietante, [dup_immagine align=”alignright” id=”161620″]la collezione autunno-inverno 2015-2016 di Rick Owens ruota tutta intorno alla scelta di forme nette, definite, rigorose, nelle linee come nelle stampe e nei decori, e di materiali forti e d’impatto, che insieme contribuiscono a creare abiti scenografici e dall’elevata drammaticità.
Le corte cappe dalle maxi spalle portate “calzate” o scivolate sulla schiena, i parka con grandi cappucci, i cappotti e i poncho che “inglobano” la figura e i mantelli che disegnano una sorta di ali meccaniche, che suggeriscono l’immagine di un futuro remoto ed evoluto, si contrappongono a tuniche, bluse con e senza maniche, gonne e stole dove la ripiegatura del tessuto e cuciture sapienti creano inspessimenti e sovrapposizione di volume che ricordano abiti antichi.
Un gioco di contrapposizioni attraversato da un’unità di ispirazione e di intenti che viene ribadito da una cura ossessiva per i dettagli, alla quale fanno da contraltare orli a vivo e tagli quasi “casuali”, ma che si capisce essere il frutto di un studio rigoroso fino allo sfinimento.
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Natural colors
L’incredibile impatto visivo della collezione FW 2015-2016 di Rick Owens passa anche attraverso la scelta di una palette di colori ispirati alla natura, alla terra e al cielo. In netta contrapposizione con le forme sospese tra geometria e irrazionalità e uno mood che oscilla tra passato e futuro, lo stilista USA sceglie di utilizzare tonalità essenziali, piene e avvolgenti come il blu notte, il bronzo, il marrone, il tortora, il grigio, il rosa, l’oro e l’argento, che azzerano la distanza tra creatura e creato, antropico e naturale, costruito e libero, in un rimando potente alle infinite facce della femminilità, la cui forza non può essere imbrigliata né descritta senza toglierle di grandezza e complessità.
Foto: Rick Owens