Videogiochi per bambini autistici: quali sono quelli consigliati
L’autismo è un disturbo dello spettro autistico, di probabile origine genetica, che impedisce al bambino di relazionarsi in modo corretto con i suoi coetanei. Sebbene le cause di questa patologia non siano ancora note e, purtroppo, non vi sia una cura definitiva, esistono diversi trattamenti che possono alleggerire i sintomi di questa condizione.
Fra le differenti terapie, sono stati studiati appositi videogiochi e App per smartphone, in grado di aiutare i bambini affetti da autismo a migliorare le proprie attitudini relazionali e di comprensione.
Secondo gli studiosi il disturbo autistico è dovuto allo sviluppo irregolare di alcune aree del cervello. Dunque, i bambini affetti da questa patologia lo sarebbero già alla nascita, nonostante in genere l’autismo non venga diagnosticato prima dei 18 mesi.
L’autismo colpisce i maschi in media quattro volte più che le femmine, senza distinzioni di razza e, apparentemente, senza condizioni che possano lasciar presagire il disturbo.
Le cause del disturbo non sono ancora note, si pensa però che vi sia una relazione fra l’autismo e alcune condizioni ambientali e biologiche.
I bambini affetti da questo disturbo sono spesso molto intelligenti, anche se possono riscontrare ritardi nell’apprendimento. Le aree principalmente colpite sono il linguaggio, le capacità relazionali e il comportamento.
Nonostante siano spesso mal visti, i videogame e in generale i giochi ‘digitali’, implementati grazie alle nuove tecnologie, stanno prendendo sempre più piede nel trattamento di diversi disturbi, come quello autistico.
I vantaggi di queste terapie sono innumerevoli; in primis, infatti, questi suscitano un grande interesse nei piccini e nei giovani, che saranno entusiasti di utilizzarli e dunque potranno ‘imparare’ divertendosi. Inoltre la semplicità e la fruibilità di questi giochi li rendono ancora più appealing. E riscuotono molto successo nei ragazzi e avendo dunque la possibilità di insegnare loro diverse cose e supportarli nelle loro attività.
Vi sono molte App, utili ad aiutare soggetti affetti da disturbi autistici a imparare a riconoscere le emozioni. Un esempio è Tu come stai? Un gioco che stimola l’intelligenza emotiva dei bambini, facendogli disegnare volti con espressioni corrispondenti a diversi stati d’animo. Dopo aver completato il disegno, i bambini sono invitati a replicare l’espressione e scattarsi una fotografia. L’App è dedicata a bambini di 3-6 anni, che devono però essere seguiti da un adulto per leggere le didascalie e interpretare le espressioni.
Un altro videogioco, creato con il medesimo obiettivo, è Tickle, dove i bambini possono imparare ad associare le espressioni facciali alle emozioni, interagendo con creature fantastiche.
L’ospedale Xinhua di Shangai, in collaborazione con l’Università di Cambridge, ha sviluppato un App che, avvalendosi di intelligenza artificiale, richiama l’attenzione dei bambini, quando si distraggono.
Si tratta di AI Monkey, ancora non disponibile sul mercato in quanto in fase di ultimazione. È un’App dove una scimmietta, grazie al riconoscimento facciale, ripete gestualità ed espressioni dei bambini. Se i bambini si distraggono, però, la scimmietta scompare e al suo posto compaiono dei fuochi d’artificio che richiamano l’attenzione del piccolo giocatore.
I bambini autistici hanno generalmente difficoltà a utilizzare il linguaggio verbale. Vi sono a tal proposito diverse App che aiutano a imparare nuove parole, a scrivere e a categorizzare gli oggetti.
Alcuni esempi sono: IoParlo, IoGioco, Niki Talk, Niki Words e Immaginario.
In particolare IoParlo permette di creare frasi scegliendo fra parole visualizzate in formato grafico. IoGioco incentrata sulla categorizzazione degli oggetti. Niki Talk aiuta i bambini con difficoltà comunicative a implementare un metodo di comunicazione alternativa (visiva). Niki Words permette di imparare il suono delle lettere, l’alfabeto e oltre 350 parole. Immaginario è invece uno strumento per genitori e educatori che devono creare una comunicazione visiva con persone affette da autismo.
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