Sport: quale scegliere per i propri figli?

Calcio o nuoto? Danza o ginnastica artistica? Lo sport migliore in base all'età del bambino e l'importanza dell'attività motoria per la socialità e la crescita.

12/09/2018

A quale età è meglio far fare sport ai propri figli e quale scegliere?

Prima di avviare qualsiasi discorso in merito all’età e alla disciplina sportiva più adatta, è utile fare una distinzione tra attività motoria e sportiva: la prima, consigliata a partire dai due anni, include attività ludiche che migliorano le capacità coordinative e aggregative di un bambino; la seconda, intesa come attività sportiva organizzata e con frequenza settimanale, è indicata a partire dai 6-8 anni.

Attività sportive abbinate all’età

I benefici dello sport sono molteplici, dagli influssi positivi sul carattere alla struttura fisica. Ma non basta scegliere lo sport per il figlio seguendo il proprio gusto personale, occorre valutare una serie di altri fattori come l’età del bambino.

Fino a 3 anni

In questa fase della crescita il movimento e, quindi, l’attività motoria in generale sono assolutamente consigliate insieme ai corsi di acquaticità in cui il bambino, da 0-6 mesi e fino ai 36 mesi, acquisisce sempre maggiore autonomia dal genitore in primis e, poi, dall’uso di sussidi per il galleggiamento in acqua.


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Dai 3 anni in poi

A partire dai 3 anni sono diverse le attività motorie consigliate. Questa è l’età giusta per il nuoto, la miniginnastica, la miniatletica e la bicicletta.

Riguardo alla ginnastica, l’età indicata è quella dei 5 anni, ma già dai 3-4 anni i bambini possono iniziare a frequentare i laboratori di psicomotricità. La ginnastica aiuta molto lo sviluppo muscolo-scheletrico e l’acquisizione di una maggiore sicurezza in se stessi.

La danza, spesso, viene associata alle bambine ma in realtà sono tanti i maschietti che ne sono incuriositi. I benefici della danza ricadono sulla postura oltre ad educare la bambina e il bambino al ritmo e alla grazia nei movimenti.

In questa fascia d’età, e in particolare tra i 5 e i 6 anni, altre attività consigliate sono il minicalcio, il minibasket, la pallavolo per piccoli, ma anche il rugby e la scherma per bambini.

6-8 anni

Questa è la fascia d’età in cui le attività motorie possono acquisire la cadenza di una volta a settimana.

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Tra le attività consigliate dai 6 agli 8 anni, compare l’atletica leggera capace di dare al bambino una base motoria importante ed utile in altre discipline sportive. La si può definire pre-atletica e può estendersi fino all’adolescenza ma va assolutamente commisurata all’età del bambino, in termine di tempi e sforzi.


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Resta la base di gioco, uno stimolo importante per correre e saltare, per praticare il salto in lungo, la corsa e il lancio del peso a misura di bambino.

All’età di 6 anni può essere ancora prematuro ma si può cominciare a parlare di pallone, e quindi di calcio, all’età di 7-8 anni. Quali sono in benefici del calcio? Migliora la capacità respiratoria, stimola a comprendere lo spirito di squadra, favorisce la coordinazione, sviluppa velocità e capacità di resistenza.

Stessa età consigliata per il basket e la pallavolo, attività sportive che devono essere ovviamente commisurate ai bambini di 7-8 anni. Si tratta di sport di allungamento per il sistema osseo e muscolare, in particolare per la colonna vertebrale.

Tennis e scherma, invece, sono definiti “sport asimmetrici”, poiché sollecitano solo gli arti superiori. Ci si può approcciare a questi due sport all’età di 6-7 anni ma è consigliabile l’abbinamento con un’altra attività capace di ripristinare la simmetria.

Tra le arti marziali, judo e karate sono le più consigliate ai bambini di 6-7 anni. Sono utili ai bambini timidi perché infondono fiducia nelle proprie capacità ma anche ai bambini più vivaci che, tramite queste discipline, può imparare ad autocontrollarsi.

Dagli 8 anni in poi

In questa fascia d’età rientrano il calcio, ma anche il karate e lo judo, il tennis, l’equitazione, la vela, lo sci, il baseball e i tuffi.

Per finire, citiamo una nota del Ministero della Salute che, sul tema dello sport, puntualizza “non è solo pratica sportiva”  bensì corsa, gioco, aria aperta.

Per misurare gli effetti dello sport basta pensare a come questo influisce positivamente sul corpo e sullo spirito, nonché sull’autostima e il rapporto con gli altri.