Sono incinta? I sintomi della gravidanza
Nausee, piccole perdite e tanta stanchezza sono solo alcuni dei sintomi che potrebbero mettere in allerta le aspiranti mamme
Quando si cerca un bambino i test di gravidanza possono darci la risposta che tanto ansiosamente attendiamo, ma non è questo l’unico modo per sapere se il momento di pigiamini e pannolini è arrivato. Le aspiranti mamme si mettono subito in cerca di tutti i potenziali sintomi che potrebbero indicare l’inizio di un cambiamento nella vita della famiglia. Le sensazioni che ci accompagnano in quei giorni possono essere le più varie, diverse da donna a donna e spesso più psicologiche che reali. Ma vediamo quali possono essere i segnali concreti di una gravidanza in atto.
Perdite da impianto
Sono forse uno dei primi sintomi a metterci in allarme. Il più delle volte si verificano nel periodo in cui si sarebbero dovute presentare le mestruazioni, per questo, inizialmente, possono essere causa di una forte delusione per la donna che sta cercando un figlio. Tra il sesto e il dodicesimo giorno dopo il concepimento, infatti, quando l’embrione si impianta nella parete uterina, può capitare che si verifichino piccole perdite di sangue, spesso accompagnate da dolori addominali. Come detto, sensazioni, in tutto e per tutto simili all’inizio di un ciclo mestruale. A differenza del ciclo, però, sono destinate a rimanere di entità minima e a sparire nel giro di qualche giorno. È la normale conseguenza del fatto che l’embrione si è impiantato nell’utero, ovvero che sta iniziando il processo di annidamento nell’endometrio, la mucosa che riveste internamente l’utero.
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Cambiamenti del seno
Anche il seno si trasforma: diventa più gonfio e morbido, o al contrario la sua pelle può tendersi fino a fare male. I capezzoli sono più sensibili. Ma è tutto normale: sono cambiamenti che servono a preparare il corpo alla produzione del latte. E sono sensazioni che la donna conosce bene, perché molto simili e a quella che talvolta si avvertono prima dell’arrivo delle mestruazioni. E, proprio come nel periodo che precede il ciclo, possono sopraggiungere gonfiore e tensione all’addome.
[dup_immagine align=”aligncenter” id=”3571″]Nausea
La nausea è forse il sintomo più riconducibile ad una gravidanza. Nella maggior parte dei casi, compare tra la seconda e l’ottava settimana dopo il concepimento e può essere accompagnata da veri e propri episodi di vomito. Solitamente si presenta soprattutto di mattina quando la donna è a digiuno. Alcune donne ne soffrono per quasi tutti i nove mesi, ma normalmente questo fastidio scompare dopo il primo trimestre. La sensazione di nausea è dovuta all’azione di un ormone (l’hCG o gonadotropina corionica umana) prodotto dall’embrione. Lo stesso ormone la cui presenza nell’urina della mamma viene rivelata dal test di gravidanza.
Maggiore sensibilità verso alcuni odori
Un altro cambiamento importante che coinvolge la futura mamma è una sensibilità maggiore nei confronti di alcuni odori, lo stesso caffè che il cui aroma prima allietava il mattino della gestante, può diventare insopportabile. Ma anche odori domestici, come quelli dei nostri animali o dei profumi ambientali possono diventare fonte di disagio.Per non parlare del fumo o della benzina. E sono sempre gli estrogeni che aumentano a dare luogo a tutte queste sensazioni tanto diverse rispetto al periodo in cui non si era incinta.
[dup_immagine align=”aligncenter” id=”4709″]Sensazione di stanchezza
Ancora gli ormoni sono causa di una sensazione di stanchezza sempre crescente che può manifestarsi anche nella prima settimana dal concepimento. Semplici azioni come fare la spesa o camminare a passo sostenuto possono sembrare notevolemente più faticose. Ci si addormenta prima e si sente più fatica ad alzarsi dal letto la mattina.
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Mal di schiena
Anche la schiena può diventare fonte di dolore: nelle prime settimane sarà la parte inferiore della spina dorsale a fare male, mentre con l’aumento del volume dell’utero e con la conseguente postura in avanti, la futura mamma potrà soffrire di sciatica. Si tratta di un dolore, a volte lancinante, che partendo dalla parte bassa della schiena prenderà tutta una gamba fino al piede e che può rendere difficoltoso qualsiasi movimento.
Minzione più frequente
Una mamma in attesa, già dalle prime settimane, può avere lo stimolo di andare al bagno con molta frequenza. È un fenomeno che si verifica all’inizio e alla fine della gravidanza. In prossimità del termine dell’attesa questo bisogno è dovuto alla pressione che l’utero esercita sulla vescica, riducendone via via il volume. Nelle prime settimane di gravidanza, invece, è dovuta all’azione del progesterone che rilassa la muscolatura liscia della vescica e dell’uretra e limita la capacità di trattenere la pipì.
Mal di testa
L’improvviso aumento di ormoni nel corpo può causare mal di testa durante le prime settimane di gravidanza. Un problema che non va sottovalutato anche se coinvolge soltanto una minima parte delle donne gravide. Durante l’attesa, infatti, bisogna cercare di limitare il più possibile l’assunzione di medicinali in quanto i potrebbe essere pericolosa per il bambino. Tra i farmaci assolutamente da evitare ci sono gli ergotaminici, perché possono aumentare il rischio di aborto e di malformazioni al cervello del bimbo. Al bando anche l’aspirina perché può ridurre le contrazioni dell’utero e può allungare i tempi della coagulazione del sangue sia nella madre che nel bambino. Via libera invece al paracetamolo (un antinfiammatorio che combatte il dolore), la metoclopramide (contro il vomito) e il metoprololo (un betabloccante, come cura preventiva dell’emicrania).
Voglie per certi tipi di cibo
È sicuramente uno dei sintomi più riconoscibili e propri della dolce attesa. Nell’immaginario comune la futura mamma è sempre quella che si sogna le fragole in pieno inverno. E se qualcuno pensa si tratti di un’esagerazione, in realtà il più delle volte è proprio così: alcune donne possono provare una vera e proprio desiderio e verso certi cibi, dolci o salati. Questo può durare per tutta la gravidanza. Quando si hanno dubbi in seguito a questi episodi, è sempre bene effettuare un test di gravidanza.
I test venduti in farmacia, sono attendibili dal primo giorno dal primo giorno di ritardo, con un risultato sicuro nel 99% dei casi. Evidenziano la presenza dell’ormone hGC prodotto durante la formazione della placenta, cui livelli aumentano gradualmente fino a raggiungere il tasso più elevato dalla settima alla dodicesima settimana di gravidanza, per poi diminuire progressivamente. Più efficaci gli esami del sangue, che sono affidabili anche alcuni giorni prima del ritardo del ciclo.
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