Mamme e influenza: come affrontare il problema

La febbre nei più piccoli getta il panico tra i genitori che, spesso, ricorrono agli antipiretici per far abbassare la temperatura. Ma questo non sempre è corretto, le 10 regole del medico pediatra De Martino.

05/02/2019

Bambini con febbre alta? Sale la “febbre” anche ai genitori che, molto spesso, presi dell’ansia somministrano arbitrariamente gli antipiretici pur di abbassare la temperatura.

Ma è sbagliato credere che la scomparsa della febbre corrisponda alla guarigione.

Ecco qui qualche consiglio per non farsi cogliere dall’ansia, per assumere una condotta giusta anche quando si è assaliti dalle domande e dal bisogno di far passare in fretta lo stato febbrile e ripristinare gli equilibri.

Il punto sulla febbre

La febbre è un fenomeno biologico, è la risposta dell’organismo a un’aggressione che consiste nell’innalzamento della temperatura corporea.

Il professor Maurizio de Martino, ordinario di Pediatria all’Università di Firenze e direttore del Dipartimento di Pediatria Internistica all’Ospedale Pediatrico Meyer, sostiene che l’abbassamento della febbre comporta un allungamento delle condizioni infettive, per questo è sbagliato combattere la febbre in quanto tale e pensare che le convulsioni siano un effetto dello stato febbrile quando, in realtà, sono geneticamente determinate dal fisico e dalla produzione di interleuchina in eccesso.

Il medico specialista precisa un fatto importante: durante lo stato febbrile, i meccanismi immunologici funzionano meglio mentre virus e batteri funzionano peggio.

In virtù di queste considerazioni, i medici pediatri sono molto attenti nella somministrazione dei farmaci e si professano spesso contrari e contrariati dal comportamento dei genitori che, in preda al “panico da febbre”, somministrano con grande superficialità gli antipiretici.

Questi ultimi, disponibili in farmacia come normali farmaci da banco, non sono sottoposti a controllo, diverso è il caso degli antibiotici.

Qual è l’antipiretico di prima scelta?

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Il paracetamolo è l’antipiretico di prima scelta, ma deve essere impiegato solo nei casi in cui la febbre è associata a condizioni di malessere e dolore come mal di testa, dolori muscolari, dolori articolari.


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Il dosaggio è di 60 mg/kg/giorno suddiviso in 4 dosi da somministrare ogni 6 ore, se il bambino ha la febbre ma sta bene, somministrare l’antipiretico è sbagliato.

 

10 regole per affrontare la febbre

Il professor De Martino ha tracciato delle linee guida in 10 punti per aiutare i genitori a discernere le situazioni ed assumere una condotta più consapevole rispetto alla febbre.

Ecco in sintesi: cosa fare, cosa somministrare al proprio figlio e in che tempi.

1. Per la misurazione della temperatura impiegare il termometro digitale, solo sotto l’ascella: è lo strumento migliore per la misurazione della temperatura corporea. Si consiglia di evitare la via rettale.

2. Consultare il pediatra nel caso di stato febbrile nel lattante (meno di un anno d’età), potrebbe essere in corso un’infezione batterica.

3. Se la febbre non si abbassa, non intestardirsi con l’antibiotico. Non sempre la causa della febbre è da ricondurre ad un’infezione.
L’antibiotico va prescritto dal pediatra e preso solo in caso di necessità.

4. Quando si somministrano farmaci, attenersi alle istruzioni date dal medico o a quelle riportate sul foglietto illustrativo.

5. Anche per i tempi di assunzione del farmaco non fare di testa propria ma rispettare i tempi indicati senza allungarli o accorciarli.


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6. Per vedere l’effetto di un antipiretico bisogna aspettare circa 90 minuti. Occorre, quindi, pazientare.

7. La via di somministrazione è sempre orale salvo rari casi.

8. No ai “rimedi della nonna” come fare i bagnoli per abbassare la temperatura corporea e dare sollievo al mal di testa.

9. La crescita dei dentini non provoca febbre, almeno non quella che interessa le alte temperature. Non esiste, quindi, la febbre da eruzione dentaria.

10. Attenzione alla malaria, se il bambino in stato febbrile è di ritorno da un Paese ad endemia malarica.

Cos’altro fare?

L’atto di idratarsi bevendo acqua è molto importante ed è una buona abitudine sempre, figuriamoci quando c’è uno stato febbrile; egualmente importante è non coprirsi eccessivamente, se si hanno i brividi ci si può coprire con una coperta leggera, ma appena la febbre comincerà a scendere ci sarà bisogno di disperdere il calore.