Mamme sempre più mature
Oggi si affronta la gravidanza sempre più tardi e l'Italia ha il primato europeo delle mamme over 40. Ecco il parere di un esperto
Ormai è in dato di fatto. Complice la società moderna e lo stile di vita attuale, diventare mamma è un traguardo che si raggiunge sempre più tardi.
Se negli anni Settanta e Ottanta avere un bimbo a trenta anni era ritenuto un evento quasi tardivo, visto che le donne partorivano mediamente al di sotto dei venticinque anni, oggi le trentenni in stato interessante sono considerate mamme giovani.
Sì, perche la media si è alzata notevolmente, tanto che le italiane hanno raggiunto il primato europeo di mamme over quaranta. Ormai si calcola che il 34% delle donne ha il primo figlio dopo i trentacinque anni e il 6% dopo i trentanove. Secondo i dati Istat, negli ultimi anni, le mamme ultraquarentenni sono raddoppiate.
Insomma una vera e propria sfida all’orologio biologico: decidere di avere una gravidanza già dopo i trentacinque anni, se da una parte consente ai genitori di avere raggiunto una stabilità economica, dall’altra innesca una serie di problematiche legate appunto all’età.
Prima fra tutte la difficoltà di concepimento. Con il passare degli anni, la fertilità di una donna diminuisce drasticamente.
Eppure le cronache ci raccontano anche di donne che riescono a coronare il sogno di diventare mamme anche dopo i cinquanta anni.
Abbiamo voluto approfondire questo argomento con il dott. Francesco Maneschi, resp. Reparto di ostetricia e ginecologia dell’ospedale di Latina e presidente FIOG (Federazione Italiana di Ostetricia e Ginecologia).
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Quando si parla di gravidanza in età avanzata?
Un tempo c’era la definizione di primipara attempata dopo i quaranta anni, ultimamente è un po’ decaduta.
Sicuramente per età avanzata si intende la fase finale dell’età riproduttiva naturale della donna che va dai quaranta ai quarantacinque anni.
Poi si parla di concepimento assistito: riguarda le donne in menopausa, ed è completamente diverso.
Diciamo che esistono anche gravidanze naturali a quarantasei, quarantasette anni, ma sono marginali, perché più avanti si va con l’età, minore è la probabilità di rimanere incinta, anche se questa non si azzera mai totalmente.
Non c’è un limite assoluto, perché dipende tutto dal patrimonio follicolare dell’ovaio, diverso da donna a donna, che può essere più o meno grande e si può consumare più o meno rapidamente, quindi l’età anagrafica, può essere diversa dall’età biologica. Una donna di quarantacinque, quarantasei anni può quindi avere ancora un patrimonio residuo sufficiente a garantire la riproduzione. È chiaro che queste sono piccole percentuali. Mediamente la fertilità di una donna comincia a diminuire dopo i trentacinque anni e si esaurisce dopo i quarantacinque.
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Fino a quando una gravidanza può essere considerata nella norma?
La gravidanza è un fatto fisiologico e non può essere considerata una malattia perché arriva in tarda età. È nella norma finché viene concepita naturalmente, la fecondazione dopo la menopausa non è più fisiologica.
Per una donna qual è l’età ideale per avere dei figli?
Se dobbiamo dare una data ideale, anche se difficile da rispettare, direi tra venti e i venticinque anni.
Il concetto di base è che più il tempo passa più possono intervenire situazioni che modificano la capacità riproduttiva della donna. Parliamo sia di problemi di ordine generale (diabete gestazionale, ipertensione, problemi di tiroide, malattie neoplastiche), sia di ordine ginecologico (i fibromi, endometriosi, rischio aumentato di aver contratto una malattia infettiva pelvica, così come di aver subito interventi agli organi genitali…)
All’Italia il primato di gravidanze over 40, cosa ne pensa?
Oltre alle già dette difficoltà di concepimento, dopo i quaranta anni, bisogna fare attenzione anche all’aspetto dello svolgimento della gestazione: proprio per la cattiva qualità degli ovociti, c’è un aumento di abortire una gravidanza concepita naturalmente che passa dal 15% al 40%.
In più si registra un aumento della frequenza di malformazioni e delle malattie genetiche.
Che cosa pensa di chi diventa mamma in età matura?
Sono i confini della capacità di riproduzione della donna. In questo momento sono una novità e non vengono accettati serenamente. Sono in genere gravidanze più complicate, perché ci troviamo di fronte una donna che può avere problemi di ordine generale maggiori rispetto ad una donna più giovane.
Per questo è necessario assisterle come gravidanze a rischio, cioè in maniera più attenta e ravvicinata, con controlli mirati, ma non intensivi.
I problemi della mamma, infatti, si possono ripercuotere anche sul bambino, se la mamma ha un problema di diabete il bambino corre più rischi e per questo va monitorato.
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Meglio il cesareo o il parto naturale?
Dopo una certa età si ricorre al cesareo perché non sappiamo se una donna di cinquanta, sessanta anni ha forze sufficienti per reagire al parto naturale.
Una mamma matura può allattare al seno?
In linea generale è possibile, ma c’è da considerare tutti i problemi delle malattie legate al seno.
Una donna dopo i cinquanta anni che affronta una gravidanza, deve avere fatto un check up completo dal punto di vista della malattia della mammella, e, ovviamente, se vuole allattare non deve avere le protesi Il latte si forma e si può allattare.
Come si può rimanere incinta in menopausa?
Solo con l’ovodonazione, la donna non concepisce più con un ovocita proprio che è andato a riposo, ma per iniziare una gravidanza può affittare il suo utero ad un altro ovocita.
Questa è la fecondazione eterologa, in Italia non permessa dalla legge 40.