La morte in culla: in consigli dell’Oms per prevenirla

La morte in culla o morte improvvisa del neonato consiste nel decesso di un bambino che non trova alcuna giustificazione. I rischi si riducono a partire dal sesto mese di vita, mentre i picchi si riscontrano fra il secondo e il quarto mese. Per prevenirla è importante far dormire il piccolo a pancia in su e in ambienti non troppo caldi

19/08/2014

La sindrome della morte improvvisa infantile (Sudden Infant Death Syndrome – SIDS), conosciuta anche come morte in culla (“Crib death”) o morte improvvisa del lattante, può colpire il bambino dalla nascita all’anno di vita, con dei picchi fra il secondo e quarto mese di vita, soprattutto durante la stagione invernale, mentre è più rara a partire dal sesto mese. La Sids, che spaventa moltissimo i neogenitori, consiste nel decesso improvviso del bimbo e che non trova spiegazioni neppure dopo un’approfondita indagine. In passato erano molto più frequenti i casi di morte in culla, calcolati nell’ordine dell’1,5% dei nati vivi nel nostro Paese, mentre oggi queste morti improvvise sono in netto calo e corrispondo allo 0,5%, ovvero 250 nuovi casi SIDS/anno.

Come prevenire la morte in culla

A ridurre in maniera significativa il rischio di decesso ingiustificato nel neonato è stata l’attenzione di far dormire il piccolo in posizione supina, ma esistono anche un’altra serie di accorgimenti che l’Oms consiglia per prevenire la morte in culla. Il primo fra tutti è appunto quello di far dormire il neonato a pancia in su, ma è importante anche controllare la temperatura della stanza in cui il bimbo riposa: l’ambiente, infatti, non deve mai essere eccessivamente caldo e la temperatura dovrebbe essere mantenuta intorno ai 20 gradi. Attenzione anche al materasso, che non deve essere eccessivamente soffice, mentre è bene evitare di mettere il bambino in contatto con cuscini imbottiti, trapunte e peluche. Anche far dormire il piccolo nel lettone con mamma e papà, anche se molte donne lo ritengono più comodo per l’allattamento ed i continui risvegli notturni del neonato, è da evitare così come è altrettanto importante non fumare nell’ambiente in cui il bimbo vive. Il succhiotto, spesso sconsigliato dalle ostetriche perchè può interferire nell’allattamento materno, è in realtà suggerito durante il sonno in alcuni paesi per via del suo effetto protettivo. Le mamme che decidono di proporre il ciuccio al loro piccolo devono comunque farlo a partire dal secondo mese di vita, mentre è consigliato sospenderlo entro l’anno per evitare che disturbi lo sviluppo dei denti del bambino.


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Relazione fra vaccini e Sids

Nel corso degli anni alcuni casi di morte improvvisa e apparentemente ingiustificata nei bambini fra i 2 ed i 3 mesi di vita sono stati messi in relazione alla somministrazione di vaccini. Noto è il caso di una bambina italiana nata nel settembre 2002, sottoposta a vaccinazione il 17.01.2003 e deceduta il giorno successivo, per la quale il tribunale di Pesaro ha riconosciuto colpevole il Ministero della Salute e stabilito un risarcimento di 200.000 euro, più un vitalizio di circa 700 euro al mese e un ulteriore indennizzo da destinare alla famiglia della bambina. Gli studi condotti nel corso degli anni nel nostro Paese, ma anche in altre parti del mondo, tendono in realtà ad escludere qualsiasi tipo di correlazione tra la vaccinazione, nello specifico al vaccino Difterite-tetano-pertosse, e la morte improvvisa del neonato. Tale studi hanno piuttosto rimarcato l’importanza di far dormire supini i bambini almeno fino a quando non hanno la capacità di girarsi in modo autonomo.