Impressioniamo Auguste!

Un artista impressionista si impressiona al cospetto di piccoli artisti volenterosi e impressionanti! E magari curiosi di imparare tanti segreti da uno dei più importanti impressionisti della storia dell'Arte! Impressionati? Leggete!

17/03/2014

Cari piccoli Maestri d’Arte, come vi siete mascherati a Carnevale? Sapete che nel 1924 un bambino scelse di vestirsi da Pierrot? L’ho scoperto nell’opera “Pierrot blanc” del pittore impressionista francese Pierre Auguste Renoir. Impressionont detto alla francese.

A proposito, siccome andiamo con la fantasia a Parigi (capitale della Francia), nel 1924 per fare toc toc presso lo studio del pittore, mascherandoci da artisti del passato, alleniamoci con la pronuncia. Pierre Auguste Renoir si dice Pierr Ogust Renuair e la sua opera Pierro’ blon. Emettete delle erre ruggenti, forti. Chi tra di voi sia è vestito da moschettiere sa quanto è divertente farlo!


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Eccoci ospiti di Renoir che voleva che gli amici lo chiamassero Auguste, quindi anche noi. Guardate quanti pennelli ha! Molti sono più lunghi di quelli che troviamo nelle nostre cartolerie.

[dup_immagine align=”alignright” id=”95567″]Ma quanti pochi colori ha sulla tavolozza! Indaghiamo mentre il pittore è all’opera. Ci sta il gioco di parole! Il bambino del quadro si chiama Jean (Sgion) ed è il figlio di Auguste. Tra qualche anno diventerà un famoso regista! Lui è in posa e sulla tela ci sono tanti tratti obliqui colorati. Allontaniamoci in punta di piedi e riguardiamo la tela. E’ Jean! Ma che scherzo è questo? E’ il risultato della percezione ottica. Attenzione Auguste ha preso uno dei lunghi pennelli e si dirige verso di noi. Dipinge la tela a distanza! Originale, vero? Auguste fa così perché il nostro occhio da vicino percepisce i tratti come macchie mentre da lontano li unisce ricomponendo l’immagine di base.

Dobbiamo tornare al 2014, quindi dedichiamoci al dilemma dei pochi colori sulla tavolozza. Avete visto che il giallo e il rosso creano l’arancione e il blu e il bianco l’azzurro? Il nero va sui punti scuri. Da pochi colori se ne creano tanti altri!


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Lo sfondo definitivo del quadro sarà azzurro con all’interno pennellate di arancione. L’arancione è il colore complementare dell’azzurro, cioè è il suo opposto sulla ruota dei colori ideata dallo scienziato Itten. Uno accanto all’altro si rafforzano “mascherandosi” alla vista.

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Prendete un cartoncino arancione e mettetelo su un foglio bianco. Osservatelo, poi tenendo lo sguardo fermo su dove era il cartoncino, toglietelo ed ecco a voi un’ombra azzurra! Quando rifaremo un viaggio nel passato ricordiamoci di portare con noi tanti cartoncini colorati per impressionare noi Auguste!