Praticamente a tutti prima o poi capita di imbattersi nelle necessità/opportunità di fare un trasloco e, si sa, questa esperienza estenuante e coinvolgente ad un tempo, porta con sé un misto di timore, curiosità, esaltazione e stress che sono presenti al medesimo tempo e che si alternano nella mente e nel cuore delle persone coinvolte a mano a mano che il lavoro si dipana. D’altronde è inevitabile: la fatica del trasloco, specie se lo spostamento coinvolge un nucleo famigliare, si mischia con la curiosità del “nuovo” e con lo scorgere all’orizzonte l’esito finale: una sistemazione più accogliente, più confortevole e magari anche più bella.
Se questi sentimenti sono comuni negli adulti, altrettanto accade nei bambini, specie se piccoli, che esattamente come i genitori o i fratelli più grandi vivono un trasloco fra il panico per quello che sta accadendo ed il “subbuglio” che percepiscono e l’entusiasmo dell’attesa di qualcosa di nuovo ed interessante.
Leggere le reazioni del bambino
E’ importante, in questo caso, leggere i segnali che i bambini inconsciamente mandano: essi, infatti sono da una parte dotati di una capacità di adattamento, di entusiasmarsi e di abituarsi alle novità che spesso è assolutamente sconosciuta agli adulti. Da questo punto di vista, il bambino, se correttamente sostenuto ed aiutato, è in grado di elaborare in modo estremamente rapido il cambiamento e di trasformarlo in breve in una occasione da scoprire. A fare da contraltare a ciò è invece il fatto che in generale i bambini sono abitudinari, attaccati al “loro mondo” e possono subire negativamente, più che il cambiamento in sé, situazioni transitorie e di instabilità. La capacità da parte del genitore di riconoscere dai segnali comportamentali come reagisce il bambino alla situazione e come si pone fra questi due “estremi”, è elemento fondamentale per aiutarlo e portarlo a vivere la situazione nel modo migliore.
I piccoli accorgimenti che vi aiuteranno
Innanzitutto è fondamentale spiegare bene al bambino, ovviamente con la massima semplicità, quello che sta accadendo, per quale motivo accade e quale sarà l’esito finale, sottolineandone i lati positivi (ad esempio, quello di avere una camera più grande o più spazio per giocare). In questo modo il piccolo si sentirà più coinvolto: a tale scopo, inventarsi qualche trovata divertente che sdrammatizzi la situazione – come ad esempio un pic-nic in casa in mancanza dei fornelli – ha sempre un effetto salutare. Portarlo a scoprire quello che lo aspetta – la nuova casa – e stimolare così la sua creatività è la seconda carta vincente: la curiosità è una molla potente che è in grado, spesso, di vincere la paura e il timore del cambiamento.
Insomma, come sempre l’equilibrio e l’attitudine dei genitori si trasmette anche ai bambini: non occorre né preoccuparsi troppo né troppo poco, valorizzare i bambini facendoli sentire partecipi ma senza pretendere troppo. E anche il trasloco sarà, per tutti, una occasione di unità, coesione e complicità per tutta la famiglia.
Photo Credit: Jppi