Il pianto del neonato: come riconoscerlo, come affrontarlo

Una breve guida per individuare quali sono i tipi di pianto più frequenti nel neonato, come riconoscerli e come affrontarli

29/01/2014

Il neonato nei primi mesi di vita comunica col mondo esterno solo e soltanto attraverso il pianto. Il pianto, per quanto fastidioso, è una modalità di comunicazione importantissima: addirittura già nei primi istanti di vita diventa una variabile fondamentale per stabilire e misurare la vitalità del neonato alla nascita.


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Diversi tipi di pianto

Il neonato piange sempre alla stessa maniera? La risposta è ovviamente no. Il consiglio per una mamma alle prime armi è di non lasciarsi scoraggiare di fronte a pianti incessanti né di fare finta di niente, ignorando il proprio bambino urlante all’interno della sua stanzetta. Ricordatevi che il neonato piange non per fare i capricci ma per comunicarvi qualcosa. Poco alla volta vi conoscerete meglio e saprete interpretare di cosa ha davvero bisogno. Vediamo insieme i principali tipi di pianto:

Il pianto per fame

E’ un pianto che cresce di intensità poco alla volta fino a esplodere del tutto all’improvviso e non si placa fintanto che il bambino non viene sfamato. Di colpo il bambino diventa rosso, chiude i pugnetti e inizia a strillare. Di solito questo atteggiamento avviene in concomitanza dell’orario del pasto, ogni 3 ore circa se il vostro bambino riesce a mantenere una certa regolarità, in certi casi anche meno tempo. Mentre la mamma che allatta al seno è facilitata in questo senso perché ha il latte già pronto e alla giusta temperatura, la mamma che allatta artificialmente dovrebbe preparare e riscaldare per tempo il biberon per non farsi cogliere di sorpresa.


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Il pianto per colica

Le coliche nei neonati compaiono intorno al primo mese di vita e scompaiono spontaneamente intorno ai tre/quattro mesi (in alcuni casi proseguono fino almeno ai sei mesi). Il pianto da colica è assolutamente riconoscibile per il fatto che il neonato è disperato, tutto contratto, scalcia in modo del tutto incontrollato e ha il pancino durissimo. Per farlo rilassare, potete abbracciarlo riscaldandolo con una copertina, oppure fare dei delicati massaggi sul pancino ed eventualmente ripiegare delicatamente le gambe verso il tronco per far uscire l’aria nel pancino.

Il pianto da stanchezza/nervoso

[dup_immagine align=”alignleft” id=”74070″]Quando si parla di stanchezza, il pianto del neonato assume sia la forma del lamento che quella del pianto stizzito per il nervoso accumulato durante la giornata. È forse il tipo di pianto di più difficile interpretazione, per cui conviene andare per esclusione valutando dapprima tutte le altre eventualità.
Verificate prima di tutto che il vostro bambino non abbia fame o che stia male o che ci sia qualcosa che gli dia fastidio come ad esempio il pannolino sporco o la sensazione di essere troppo coperto o di avere freddo. Se è solo stanco allora consolatelo, prendendolo in braccio e cantandogli la sua ninna-nanna preferita. E’ importante cercare di rimanere calme, trasferendo al vostro bambino solo sensazioni positive.
Vedrete che il vostro bambino si rilasserà subito, addormentandosi poco dopo.