Gli orecchioni: sintomi e cure

Una malattia oramai quasi 'scomparsa' ma che può ancora colpire in rari casi soprattutto i più piccoli

27/04/2015

Le epidemie di orecchioni (nota anche come ‘parotite’) sono fortunatamente calate negli ultimi anni grazie ai vaccini che sono somministrati ai bambini a partire dai 12 mesi di vita insieme alla dose per il morbillo e la rosolia (MPR).
In passato gli orecchioni erano molto diffusi nel periodo delle classiche malattie di stagione (quasi sempre in primavera) e colpiva bambini e ragazzi fra i 5 ed i 12 anni in maniera molto frequente, rara invece la comparsa della patologia in soggetti più piccoli all’anno di età.

Come tutte le malattie di questo genere, una volta contratta la parotite genera l’immunità perenne nel soggetto che ne è stato colpito e sono impossibili ricadute, anche a distanza di tanti anni.

Sintomi degli orecchioni

I primi segnali della parotite sono facilmente confusi con quelli di altre patologie a carico delle orecchie e delle ghiandole salivari, anche la febbre alta (intorno ai 39/39,5) con mal di testa possono far pensare ad altro piuttosto che agli orecchioni.

L’esordio della malattia è molto rapido e comporta altri sintomi invece tipici degli orecchioni, come dolore nel mangiare, parlare e gonfiore evidente al collo, torcicollo, sonnolenza, inappetenza e nausea. In alcuni casi, anche questi rari, si possono presentare dei gonfiori in altre zone, come il torace, sotto la lingua o sotto la mandibola.
La pericolosità di questa malattia è elevata, infatti possono infiammarsi e gonfiarsi le meningi ed altri organi attigui, nonostante l’evenienza sia molto rara.
Nei soggetti maschi può causare una complicazione che va sotto il nome di orchite, un’infiammazione dei testicoli, ma anche in tal caso si tratta di evenienze fortunatamente non frequenti.
La malattia può presentarsi in forma aggressiva con tutti i sintomi sopra descritti e talvolta in forma leggerissima tanto da passare inosservata e presentarsi in maniera asintomatica.
Gli orecchioni sono altamente contagiosi e si diffondono attraverso le gocce di saliva, l’incubazione dura dai 12 ai 20 giorni.

La cura

E’ necessario tenere sotto controllo la febbre alta con medicinali idonei prescritti solo ed esclusivamente dal medico curante che può, nel caso, decidere di somministrare al paziente anche degli antidolorifici per placare il dolore dovuto al gonfiore delle zone colpite.

Altro rimedio per superare meglio la malattia consiste nel somministrare al paziente dei cibi morbidi e facili da masticare e molte bevande, come acqua, te e tisane.