Frutta disidratata e toxoplasmosi

Perché le donne in gravidanza possono mangiare la frutta disidratata senza temere la toxoplasmosi

23/02/2023

La gravidanza è un periodo delicato e particolare per la donna, in cui l’alimentazione acquisisce un ruolo ancora più centrale ed è fondamentale per il benessere di mamma e feto. Tra i rischi maggiori durante i nove mesi c’è quello della toxoplasmosi, la malattia provocata da un parassita e che può trasmettersi all’uomo tramite animali, soprattutto gatti, cibo crudo e vegetali contaminati dagli escrementi di gatto. Se parliamo di alimenti tabù, però, spesso c’è molta confusione al riguardo, soprattutto ad esempio per quel che riguarda la frutta disidratata.

Cos’è la frutta disidratata?

La frutta disidratata viene spesso confusa e associata alla frutta essiccata e a quella secca, in realtà la frutta disidratata e la frutta essiccata sono esattamente la stessa cosa, ossia parliamo di frutta fresca che viene disidratata per essiccazione, eliminando dunque la maggior parte dell’acqua.

Frutta disidratata e toxoplasmosi
La troviamo spesso sui banchi dei supermercati in confezioni colorate e piacevolissime da gustare, spesso sono mele, albicocche, prugne, fichi, pesche, banane, ma anche molte tipologie di frutta esotica.
La frutta disidratata può essere consumata tranquillamente anche dalle donne incinta, anche se con moderazione considerando il forte apporto calorico che la caratterizza. Non subisce contaminazione poichè viene lavorata ad alte temperature, anche se occorre fare molta attenzione con la frutta disidratata prodotta magari dalle nonne, in casa, che viene spesso e volentiere lasciata essiccare al sole senza troppe protezioni.
Optate sempre in questo caso per il prodotto processato a livello industriale per gustarla in totale sicurezza.


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