Cosa fare se il neonato non mangia

Ecco come affrontare questo problema con serenità e spirito di adattamento.

27/02/2023

Occuparsi di un figlio dovrebbe essere una cosa istintiva e naturale, ma non sempre risulta così alle coppie che si trovano ad affrontare dubbi e incertezze a proposito del nuovo arrivato. Ogni mamma e ogni papà, dopo la nascita di un figlio, sono costretti a sobbarcarsi un sacco di nuovi impegni legati al neonato e ad assumersi anche la responsabilità di comprendere tutte le sue esigenze, con sensibilità e saggezza. Sono tanti i problemi neonatali che suscitano nei genitori molte ansie, uno tra tanti è senza dubbio quel momento, che alcuni vivono e che altri genitori per loro fortuna evitano del tutto, in cui il piccolo non vuole proprio mangiare. Il digiuno non è affatto un’opzione, ma nemmeno costringerlo a mangiare ciò che non vuole.ù

Ecco come affrontare questo problema con serenità e spirito di adattamento.

Un problema di facile soluzione, che non deve generare allarmismi

La prima cosa che va detta a proposito di questo fenomeno, molto più diffuso di quanto si creda, è che non c’è assolutamente bisogno di allarmarsi. Appena nati i bambini non sempre mostrano di avere appetito. In alcuni casi la mancata voglia di mangiare è del tutto normale, anche se è sempre necessario informarsi bene su eventuali patologie del piccolo.

In casi normali e statisticamente più probabili, l’inappetenza del neonato è dovuto agli sconvolgimenti che si stanno verificando nei suoi primi giorni di vita. Immaginate di abbandonare un rifugio in cui siete rimasti adagiati per nove mesi e di affrontare il mondo, rumoroso, luminoso e sconosciuto. È comprensibile dunque che queste novità abbiamo un effetto sul piccolo. Si aggiunge anche il fatto che le poppate e il successivo svezzamento sono cose del tutto nuove per lui, così come i sapori che lo accompagnano.


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Neonato, Coperta

Cause, conseguenze e rimedi all’inappetenza neonatale

Il neonato nei suoi primi mesi di vita deve crescere di peso, ma in modo regolare e graduale, senza sconvolgimenti, ma non è nemmeno anormale che a un certo punto abbia meno appetito, a causa dello stress, della paura scaturita da qualcosa che lo ha sconvolto e via dicendo. Se il motivo della sua inappetenza riguarda questi fattori, non è un problema grave, mentre se la mancanza di voglia di mangiare è dovuta a una patologia del bambino, è necessario rivolgersi al pediatra.

Dopo i primi sei mesi arriva un’altra difficoltà per molte mamme: lo svezzamento. Se l’inappetenza si manifesta in questo periodo, anche in questo caso è piuttosto normale, poiché lo svezzamento rappresenta una vera e propria rivoluzione nella vita del bambino. Per abituarlo alle modifiche nutrizionali è possibile alternare il latte materno con il latte normale, in modo che il passaggio sia più graduale e meno traumatico. Anche la riluttanza a mangiare la propria pappa solida è dovuta al cambiamento e all’arrivo di nuovi sapori, strani, buoni o cattivi.

Si può tentare di modificare il sapore del cibo in modo che lo accetti di buon grado, oppure permettere al piccolo di interagire di più con gli alimenti, in modo che stabilisca un legame con esso e lo trovi meno bizzarro. L’interazione lo porterà istintivamente a volerlo conoscere anche tramite gli assaggi. È possibile anche provare a farlo rilassare con una storia o una canzoncina mentre mangia. Ciò che è fondamentale è che venga sempre mantenuta la calma e la positività, senza alzare la voce o sgridare il piccolo.