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Vaccino antinfluenzale 2020: quando si può fare regione per regione

Termometro, medicine, fazzoletti. L’incubo del pacchetto influenza – febbre, dolori articolari e muscolari, raffreddore e mal di gola – si è già affacciato nelle nostre menti. Prevenire con la dose annuale di vaccino antinfluenzale è quantomai opportuno.

Quando vaccinarsi regione per regione

Ecco il calendario delle vaccinazioni 2019-2020 suddiviso per regioni (le campagne promosse dalle Aziende sanitarie locali durano all’incirca tre mesi):

  • In Lombardia ci si potrà vaccinare dal 28 ottobre 2019;
  • In Friuli Venezia Giulia dal 24 ottobre;
  • In Piemonte dal 28 ottobre;
  • In Valle d’Aosta dal 3 novembre;
  • In Veneto dall’11 novembre;
  • In Liguria dal 22 ottobre;
  • In Trentino Alto Adige dal 4 novembre;
  • In Emilia Romagna dal 28 ottobre;
  • In Toscana dal 15 ottobre;
  • Nelle Marche dal 24 ottobre;
  • In Umbria dal 15 ottobre;
  • Nel Lazio dal 15 ottobre;
  • In Abruzzo dal 30 ottobre;
  • Nel Molise dal 15 ottobre;
  • In Campania dal 30 ottobre;
  • In Basilicata dal 15 ottobre;
  • In Puglia dal 15 ottobre;
  • In Calabria dal 28 ottobre;
  • In Sicilia dal 6 novembre;
  • In Sardegna dal 15 ottobre.

È importante sapere che…

Il vaccino antinfluenzale non contiene virus interi e/o attivi. Viene somministrato attraverso un’iniezione intramuscolare nella parte superiore del braccio. Dove ci si può vaccinare? Dal medico di base, per i bambini dal pediatra di libera scelta, presso le aziende sanitarie locali, acquistando il prodotto in farmacia muniti di prescrizione medica. Per i bambini di età superiore ai nove anni e per gli adulti è sufficiente una sola dose. Per i bimbi di età compresa tra i sei mesi e i nove anni, vaccinati per la prima volta, sono invece necessarie due dosi, da iniettare a distanza di almeno quattro settimane.

Per chi non rientra nelle categorie a rischio, il prezzo del farmaco è compreso tra i 10 e i 20 euro, in base alla tipologia di prodotto scelta dal proprio medico, a cui va aggiunto il costo per la somministrazione. È consigliabile vaccinarsi entro la seconda metà di novembre, in modo da poter sviluppare in tempo gli anticorpi che difendono dalla malattia. È importante ripetere l’iniezione ogni anno, anche se il virus non è cambiato rispetto alla stagione precedente.

Efficacia e composizione

La vaccinazione è la forma più efficace di prevenzione dell’influenza. Attivando la risposta immunitaria dell’organismo, è in grado di ridurre l’incidenza della malattia del 30-70%, le complicazioni del 70-90%, il ricovero in ospedale del 50-70%. Lo scorso anno gli italiani colpiti dal virus sono stati più di otto milioni, per l’inverno 2019-2020 la stima è sei milioni, ma la patologia potrebbe colpire in forme più aggressive. Sono infatti in circolazione due nuove varianti degli agenti patogeni H1N1 e H3N2. L’H1N1, nella fascia d’età pediatrica, e l’H3N2, nella popolazione anziana, possono sviluppare forme influenzali piuttosto impegnative in caso di organismo con deboli difese immunitarie.

I ceppi di virus

Nel dettaglio, il vaccino antinfluenzale 2019-2020 contiene i seguenti quattro ceppi di virus:
A/Brisbane/02/2018 (H1N1) pdm09-like (nuova variante);
A/Kansas/14/2017 (H3N2) -like (nuova variante);
B/Colorado/06/2017-like (B/Victoria/2/87 lineage) (presente anche nel vaccino 2018-2019);
B/Phuket/3073/2013-like (B/Yamagata/16/88 lineage) (presente anche nel vaccino dello scorso anno).

L’influenza vera e propria non va confusa con altre forme para-influenzali. Queste ultime si manifestano in genere attraverso la cosiddetta influenza intestinale o raffreddore e mal di gola di lieve-media intensità e sono provocate da circa 260 agenti infettivi simili a quelli che il vaccino contrasta. I virus della para-influenza colpiscono soprattutto con gli sbalzi termici autunnali, mentre quelli influenzali veri e propri agiscono con temperature che rimangono basse per un periodo prolungato, cioè durante l’inverno.

Per chi è gratuito

In Italia la vaccinazione è fortemente raccomandata – e gratuita – per le seguenti categorie a rischio:

  • Persone dai 65 anni in poi;
  • Bambini di età superiore ai 6 mesi, giovani e adulti fino ai 65 anni affetti da:
    o malattie croniche a carico dell’apparato respiratorio e cardio-circolatorio;
    o diabete mellito e sindromi metaboliche (inclusa l’obesità);
    o tumori;
    o insufficienza renale-surrenale cronica;
    o malattie neuromuscolari;
    o disfunzioni croniche del fegato;
    o patologie per le quali sono programmati interventi chirurgici invasivi;
    o malattie congenite o acquisite che comportano una produzione carente di anticorpi, immunosoppressione indotta da farmaci o da HIV;
    o malattie infiammatorie croniche;
    o sindromi da malassorbimento intestinali.
  • Bambini e adolescenti in trattamento a lungo termine con acido acetilsalicilico (aspirina);
  • Donne che all’inizio della stagione epidemica si trovano in gravidanza, a prescindere dal trimestre;
  • Persone di qualunque età ricoverate presso strutture per lungodegenti;
  • Medici e personale sanitario di assistenza;
  • Familiari e individui a contatto con soggetti ad alto rischio;
  • Donatori di sangue;
  • Addetti a servizi pubblici di primario interesse collettivo:
  • Forze dell’ordine (inclusa la polizia municipale);
  • Vigili del fuoco e personale della protezione civile;
  • Volontari dei servizi sanitari di emergenza;
  • Personale di assistenza nelle case di riposo, docenti e assistenti negli asili nido, nelle scuole dell’infanzia e dell’obbligo;
  • Dipendenti del servizio di trasporto pubblico e delle Poste;
  • Addetti della pubblica amministrazione che svolgono servizi essenziali.
  • Lavoratori a contatto con animali che potrebbero costituire fonte di infezione da virus influenzali non umani:
    • Allevatori;
    • Addetti al trasporto di animali vivi;
    • Macellatori e vaccinatori;
    Veterinari pubblici e liberi professionisti.

Effetti collaterali e controindicazioni

Eventuali effetti indesiderati sono di solito modesti e di breve durata. Includono: dolore, rossore, eritema o gonfiore nel punto d’iniezione e malessere generale per qualche giorno, in qualche caso associato a febbre bassa e dolori muscolari.

La vaccinazione è invece controindicata per:

  • Bambini al di sotto dei sei mesi di età;
  • Persone che hanno manifestato una grave reazione allergica grave ad un’immunizzazione precedente;
  • Una malattia acuta di media o grave entità ancora in corso;
  • Soggetti con sindrome di Guillain-Barrè insorta entro sei settimane dall’ultimo vaccino.
Maura Corrado

Giornalista freelance con quasi vent’anni di esperienza sulle spalle. Ho iniziato scrivendo per la carta stampata, per poi abbracciare la rivoluzione digitale. Mi occupo di Lifestyle, beauty, moda, attualità, green e sostenibilità.

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Maura Corrado

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