Onicofagia: come smettere di mangiarsi le unghie

L'onicofagia è un disturbo che accomuna uomini e donne. Un vizio che può causare problemi anche alla salute e che è spesso sintomo dell'incapacità di gestire le emozioni. Scopriamo insieme come superarlo.

24/10/2014

Mangiarsi le unghie, come viene definita più comunemente l’onicofagia, è un vizio che accompagna, indistintamente, uomini e donne, ed è considerato un “disturbo del controllo degli impulsi”.

Sono annoiato? Mi rosicchio le unghie. Sono agitato? Lo faccio ancora. Sono felice ed emozionato? Mi mangio di nuovo le unghie, e lo faccio anche quando sono preoccupato e nei momenti di forte stress.  L’onicofagia consiste infatti nell’abitudine di rosicchiarsi continuamente le unghie più volte durante la giornata in maniera quasi del tutto incontrollata, e magari di mordicchiarsi pure le pellicine intorno alle unghie.

Cause e conseguenze

Spesso è difficile capire come nasce questa cattiva abitudine ma è importante identificarne le cause per superare il disturbo. I principali fattori che spingono a mangiarsi le unghie sono solitamente di origine ambientale.
Situazioni di forte stress e ansia: chi si rosicchia le unghie spesso non si accorge neppure di farlo, ma sembra non poterne fare a meno. Rappresenta un modo di sfogare lacarica emotiva e spesso -soprattutto durante l’infanzia- insorge quando sussistono incomprensioni, situazioni di difficoltà, o quando esiste il timore di perdere l’affetto e l’attenzione dei nostri cari.
In una certa misura, l’onicofagia è anche un atteggiamento autolesionistico: alcuni studiosi individuano infatti in questa abitudine un moodo per esternare l’aggressività. Molti soggetti più timidi e introversi esprimono la rabbia e le tensioni rivolgendola verso se stessi anziché all’esterno. Eppure all’onicofagia,che rappresenta uno sfogo eseguito inconsciamente, come risposta ad un’emozione che diversamente non si riesce a controllare o manifestare, si può dire basta. E si deve dire basta se si vogliono evitare disturbi più gravi e conseguenze sulla salute come sanguinamento e arrossamento del letto ungueale, il danneggiamento dell’eponichio, la porzione di pelle posta alla base e ai lati dell’unghia (cuticola), il rischio di contrarre infezioni batteriche o virali, e ancora di danneggiare i denti, le dita delle mani e chiaramente se si vuole smettere di sentire dolore ogni volta che si è stressati o felici.


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Soluzioni e rimedi efficaci

Più dei rimproveri delle mamme, per smettere di mangiarsi le unghie servono prodotti specifici, terapie adatte e una buona dose di costanza. Quando infatti non si riesce risolvere il disturbo spontaneamente, si deve ricorrere ad un trattamento studiato per contrastare l’onicofagia. Il più comune e consigliato prevede l’applicazione di uno smalto dal sapore amaro che proprio per questa sua caratteristica aiuta a perdere l’abitudine di mangiarsi le unghie. Lo smalto, solitamente, contiene un composto chimico denominato denatonio benzoato. In commercio se ne trovano parecchi, efficaci ed economici come lo smalto rinforzante antirosicchiamento Stop Biting della Kiko, oppure il Mavala Stop, un prodotto che va applicato sull’unghia come se fosse uno smalto, un gel liquido trasparente che  serve per evitare di portare le dita alla bocca e che può essere utilizzato anche dai bambini (come nel caso di molti altri prodotti pensati per contrastare l’onicofagia anche questo smalto ha un sapore amaro).

Altre soluzioni possono essere l’uso di un bendaggio sull’estremità delle dita o in alternativa si può indossare dei guanti aderenti alla pelle e che non impediscano di svolgere le mansioni quotidiane. Le estetiste infine incoraggiano le donne e gli uomini con il vizio di mangiarsi le unghie ad avere, quasi per controbilanciare il problema, maggiore cura delle proprie mani perchè anche questa abitudine può aiutare a ridurre l’onicofagia.

E quando neppure gli smalti, la buona volontà, e una manicure eseguita con regolarità riescono a contrastare l’abitudine ed il vizio, l’alternativa è masticare un chewingum senza zucchero oppure un bastoncino di liquirizia da utilizzare proprio nei momenti di stress e per controllare l’emotività.


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