Fichi d’India: proprietà e come mangiarli
I fichi d'india sono la pianta simbolo dell'Italia meridionale: ricchi di proprietà, hanno enormi benefici sulla nostra salute
I fichi d’india hanno enormi benefici sulla nostra salute. La pianta del fico d’india è il simbolo dell’Italia meridionale.
I fichi d’india
I fichi d’india sono piante coloratissime e bellissime da vedere, simbolo dell’Italia meridionale. I frutti, poi, sono molto apprezzati e possono essere gustati in svariati modi. A dispetto del nome, il fico d’india non è indiano. Andiamo quindi a conoscere da vicino questa pianta, i cui frutti sono ricchi di proprietà e hanno enormi benefici sulla nostra salute.
Il fico d’india: la pianta
Se stai ammirando una pianta di fico d’india ti trovi sicuramente in un bel posto: come accennavamo, infatti, il fico d’india è un vero e proprio simbolo che caratterizza il panorama dell’Italia del Sud, rendendolo ancora più colorato e suggestivo. Il nome di questa pianta può trarre in inganno, ma è bene precisare che il fico d’india non è indiano. La sua origine è centroamericana e più precisamente del Messico, tanto da essere rappresentato sulla bandiera dello Stato.
Altra precisazione: il fico d’india non ha niente a che vedere con l’albero del fico. Questa pianta appartiene al genere Opuntia e appartiene alla famiglia delle Cactaceae, la stessa del cactus e di altre piante grasse. Può superare i 3 metri d’altezza e produce frutti commestibili molto apprezzati. È largamente coltivata nelle zone a clima temperato (in Italia si coltiva soprattutto in Sardegna, Sicilia, Calabria e Puglia) per commercializzare i suoi frutti.
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L’origine del fico d’india
La famiglia delle Cactaceae comprende più di 300 specie originarie delle zone tropicali d’America e in particolare del Messico, dove sono stati ritrovati fossili risalenti al settimo millennio Avanti Cristo. Data la sua resistenza e la facilità nella coltivazione, in seguito alla scoperta delle Americhe e ai successivi scambi commerciali, questa pianta venne importata con successo in molti Paesi del Mediterraneo, ma anche in Asia e Oceania. Oggi il fico d’india è considerato il principale alimento estivo delle popolazioni del Nord Africa.
Coltivare il fico d’India
Il fico d’India è una pianta di facile coltivazione e, come tutte le piante grasse, poco esigente di cure. Questa pianta si adatta a qualunque tipo di terreno, purché ben drenato, ama i luoghi soleggiati e riparati dal vento. È quindi possibile coltivarlo in giardino, purché si rispettino queste condizioni: ha bisogno di annaffiature regolari nella fase d’impianto, scarse durante i periodi di forte siccità perché in genere si accontenta della sola acqua piovana. La raccolta dei frutti maturi viene fatta nei mesi di luglio e agosto o ottobre e novembre, indossando guanti di protezione per ripararsi dalle spine.
Il frutto del fico d’India
Il frutto nasce dal fiore della pianta: è ricoperto di spine (che vanno tolte prima di consumarlo) e inizialmente è di colore verde, per poi colorarsi mano a mano che diventa maturo con colori che vanno dal bianco al giallo, dall’arancione al rosso. Il fico d’india è commestibile e ha un sapore dolce: è ricco di proprietà nutritive e benefiche. Un tempo questi frutti si davano ai maiali e ai bovini.
Poi si sono scoperte virtù molto importanti per la nostra salute e quindi hanno iniziato a essere commercializzati in tutta Italia, da nord (dove talvolta hanno prezzi alle stelle) a sud. I frutti, oltre a essere consumati freschi, possono essere utilizzati per produrre marmellate, gelatine, liquori e succhi. La polpa può prendere tantissime invitanti sfumature, ognuna indicativa di una maggiore o minore concentrazione di alcune sostanze.
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Caratteristiche nutrizionali
Il fico d’india è un frutto mediamente energetico e apporta una discreta quantità di fruttosio. E’ anche ricco di fibre, sali minerali (calcio e fosforo i principali) e vitamine, soprattutto vitamina C. In particolare questo frutto contiene ottime quantità di fibra viscosa, utile alla regolazione dell’assorbimento intestinale e del transito fecale. Consumare fichi d’india apporta potassio in quantità apprezzabili.
Effetti benefici
Mangiare un fico d’india significa innanzitutto apportare al corpo una buona quantità d’acqua, di cui abbiamo bisogno per una corretta idratazione. Un etto di questo frutto contiene 53 calorie e una quantità di acqua pari all’83 per cento. Il restante 13 per cento rappresenta la sua dose di zuccheri. Grazie alla tanta acqua che contiene, il fico d’India è dissetante e depurativo e molti medici lo consigliano per espellere i calcoli.
All’interno di questo frutto, poi, si trovano preziose dosi di fibra vegetale, che rigenerano la flora intestinale, proteggendo dalle emorroidi e aiutando a dimagrire. Tra le vitamine contenute dal fico d’india, come dicevamo, c’è soprattutto la vitamina C, che svolge un’eccellente difesa e protezione dei capillari. La pro-vitamina A, detta anche beto-carotene, serve invece a proteggere dall’insorgenza di nuovi tumori.
Altri benefici dei fichi d’India
Ma non è finita qui: il fico d’india abbassa anche i livelli di zucchero nel sangue (per questo motivo è consigliabile nella dieta dei diabetici) perché contiene tipi di fibra come la pectina e lo xilosio che hanno questo beneficio sul nostro corpo. Inoltre, grazie alle vitamine del gruppo B (il fico d’india contiene in abbondanza vitamina B1 e B2), protegge le cellule nervose. Gli antiossidanti contenuti in questo frutto, poi, sono un valido sostegno per il fegato.
I sali minerali, come il ferro, il fosforo e il calcio, fanno sì che i fichi d’india siano consigliati nelle cure contro l’osteoporosi. Infine servono a combattere il colesterolo: uno studio scientifico ha dimostrato gli effetti positivi di questo frutto sui livelli di colesterolo. In particolare, se si ha un livello elevato, è bene consumare 250 grammi di fichi d’india al giorno per 8 settimane.
Attenzione ai semi dei fichi d’India
Consumare i fichi d’india comporta un piccolo rischio, dovuto all’elevata presenza di semi di consistenza lignea. Questi semi non sono sempre facili da digerire e possono disturbare le funzioni intestinali e alterare la flora batterica. Bisogna quindi consumarli con moderazione, senza cedere alla tentazione di esagerare.
Rimedio naturale
In commercio esistono sciroppi contro la tosse a base di fichi d’india. Questo perché nei frutti sono presenti i flavonoidi, la cui attività agisce come rimedio naturale contro la tosse. Le pale del cactus, invece, oltre a essere consumate in Messico come verdura, contengono un succo gelatinoso che è un ottimo lenitivo in caso di scottature e un buon cicatrizzante, capace di stimolare la rigenerazione delle cellule epiteliali. Le pale poi sono ricche di pectine e mucillagini, che hanno un ottimo effetto calmante in caso di dolori e bruciori di stomaco.